Hercule Poirot [Kenneth Branagh] è stanco e amareggiato: non vuole saperne più nulla di indagini e quant’altro. Rimasto direttamente toccato dagli eventi di Assassinio sul Nilo, il celebre investigatore si è ritirato a vita privata nella città di Venezia e nonostante conduca un’esistenza da eremita, divisa fra il giardinaggio e la degustazione di squisiti dolcetti, è perseguitato da una marea di persone desiderose di ottenere il suo aiuto per risolvere i loro misteriosi casi personali. Poirot è disturbato a tal punto da esser stato costretto ad assumere la guardia del corpo Vitale Portfoglio [Riccardo Scamarcio], efficiente nell’eseguire il suo dovere. Tuttavia, l’amica scrittrice di gialli Ariadne Oliver [Tina Fey] riesce a far breccia nel mondo isolato dell’ex detective, trascinandolo ad una festa di Halloween organizzata nella dimora di Rowena Drake [Kelly Reilly], in lutto per la perdita della giovane figlia Alicia. Fra i vari ospiti presenti: il Dott. Leslie Ferrier [Jamie Dornan], affetto da nevrosi da guerra; suo figlio dodicenne Leopold [Jude Hill], diligente e serioso; la governante Olga Seminoff [Camille Cottin], dal passato incerto; e per finire, l’inatteso Maxime Gerard [Kyle Allen], ex fidanzato di Alicia. Al termine della serata, Poirot assiste scettico ad una seduta spiritica, tenuta dalla medium Joyce Reynolds [Michelle Yeoh], convocata per evocare lo spirito della ragazza defunta. Si palesano, prevedibilmente, lugubri presenze, che per l’investigatore non sono altro che dei semplici trucchi architettati, se nonché… la serata si tinge malauguratamente di rosso sangue, costringendolo suo malgrado ad investigare ancora una volta. E, come sempre, chiunque è sospettato.
Sir Kenneth Branagh conclude la sua trilogia dedicata al detective belga ideato da Agatha Christie, proponendo l’adattamento cinematografico di Poirot e la strage degli innocenti [Hallowe’en Party in originale], ancora una volta firmato dal fido Michael Green. Già dal nuovo titolo, si può dedurre la scelta di una trasposizione più distaccata dal romanzo, rispetto a quanto eseguito nei due capitoli precedenti, tanto da osare – soprattutto – un cambio di ambientazione: si passa dall’Inghilterra all’Italia, nella sontuosa Venezia del secondo dopoguerra. Il capoluogo veneto, indubbiamente famoso per il suo secolare carnevale cittadino, ospita eccezionalmente una festa in maschera di diverse tradizioni, non essendo ovviamente così diffusa sul territorio italiano dell’epoca: fra le calli e le gondole, possiamo quindi ammirare bambini vestiti da scheletri e fantasmi.
Fantasmi che apparentemente infestano l’antico palazzo di Rowena Drake, stimolante palcoscenico per un cast di prim’ordine capitanato da Branagh, ancora una volta formidabile nelle vesti di un sempre piacevole e carismatico Hercule Poirot. Fra gli altri, spiccano il Premio Oscar Michelle Yeoh, inquietante nelle scene della seduta spiritica e una sorprendente Tina Fey, quasi del tutto slegata dai ruoli comici che hanno contraddistinto la sua carriera. Riccardo Scamarcio [il cui personaggio ha un nome decisamente forzato, chiaro frutto della fantasia di uno sceneggiatore americano] risulta una buona scelta nella parte del bodyguard italiano tutto d’un pezzo ed è un piacere rivedere insieme il duo composto da Jamie Dornan e Jude Hill, di nuovo padre e figlio dopo il film Belfast firmato dallo stesso Kenneth Branagh.
L’elemento horror – è quasi superfluo sottolinearlo – contraddistingue questo terzo episodio, con il protagonista in lotta per mantenere lucidità e raziocinio fra inquietanti lamenti e spettrali apparizioni. Per rendere il tutto ancor più suggestivo, oltre ad usufruire di un elegante allestimento scenografico [John Paul Kelly] con altrettanto riuscita fotografia [Haris Zambarloukos], Branagh osa rinunciare per la prima volta – dopo circa 35 anni – alla collaborazione con il compositore Patrick Doyle, favorendo i servigi di Hildur Guðnadóttir, Premio Oscar per Joker. La scelta risulta un vero tocco di classe, grazie all’utilizzo di musica dark ambient contraddistinta dall’immancabile esecuzione del violoncello.
Assassinio a Venezia offre una sontuosa e gradita regia vecchio stile, con un’audace e immaginosa messa in scena che, con ogni probabilità, non soddisferà i lettori più affezionati del romanzo dal quale è tratto. I più clementi e i profani, potrebbero invece auspicare che l’autore-interprete continui a rallegrarsi nel ripresentare questo beneamato personaggio, offrendo in futuro un ancor più fantasioso quarto capitolo.
Luca Pernisco
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ASSASSINIO A VENEZIA
Regia: Kenneth Branagh
Con: Kenneth Branagh, Tina Fey, Kelly Reilly, Michelle Yeoh, Jamie Dornan, Riccardo Scamarcio, Camille Cottin, Kyle Allen, Jude Hill, Emma Laird, Ali Khan
Uscita in sala in Italia: giovedì 14 settembre 2023
Sceneggiatura: Michael Green
Produzione: Kinberg Genre, The Mark Gordon Company, TSG Entertaiment, Scott Free Productions, Agatha Christie Limited
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
Anno: 2023
Durata: 103’