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OCCHIALI NERI di Dario Argento

Un’eclissi di sole segna il cielo di Roma nell’incipit dell’avventura in giallo [anzi, in nero] di Diana [Ilenia Pastorelli], una giovane escort che già dalle prime scene è costretta a inforcare quegli occhiali scuri che presto diverranno per lei un accessorio necessario. Proprio a causa di quell’eclissi inizialmente guardata a occhi nudi, Diana inizia a provare dei fastidiosi disturbi alla vista. Solo un presagio del buio che la avvolgerà a breve e in maniera definitiva, dopo essere riuscita a sopravvivere a un tragico incidente d’auto causato da un folle omicida che voleva ucciderla. A perdere la vita su quella strada saranno, invece, due coniugi cinesi che, così, lasciano involontariamente in eredità alla ragazza loro figlio Chin [Andrea Zhang]. Insieme al bambino, al cane lupo che le verrà fornito come guida una volta persa la vista e all’assistente dei servizi sociali per non vedenti [Asia Argento], Diana dovrà non soltanto reinventarsi una vita molto meno facile di quella precedente, ma anche resistere agli attacchi dell’assassino senza volto che, dopo aver portato a termine gli omicidi di altre giovani escort, sembra deciso a concludere il lavoro iniziato con lei.

Occhiali neri, il nuovo film del maestro Dario Argento, è un’opera feroce e ingenua. Feroce innanzitutto negli effetti curati da Sergio Stivaletti, che pur concentrandosi in poche scene all’interno dei circa 90 minuti di visione sono efficienti e generosi e, oltre a dare al titolo la prima vera scossa con la messa in scena di un omicidio al sangue, riportano su grande schermo anche la citazione [già palesata nel teaser del film] della scena più ferina di Suspiria.

Graffiante è anche la colonna sonora elettro-rock di Arnaud Rebotini. E come si potrebbe non apprezzare il divertimento dello stesso Argento pronto a rimettere sul tavolo alcuni dei sacri cardini del suo cinema, quelli che lo hanno portato ad essere uno dei registi italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale? In Occhiali neri ritorna la sua visione molto personale del giallo, con una struttura [e dei personaggi] che giocano a interpretare la stessa caccia all’uomo, pur coniugati in modo di volta in volta differente; uno sguardo attento all’effetto grafico e deviante, ma anche e soprattutto al mondo femminile.

Ma Occhiali neri è feroce anche con sé stesso e con il suo autore [che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Franco Ferrini], perché mostra in modo indiscutibile il passare del tempo e non perché il regista abbia dimenticato o non sia capace a rimettere in scena sé stesso quanto, al contrario, perché decide di giocare tutto in sottrazione.

L’intera storia, compreso il finale, è suonata in minore, decidendo di abbandonare quell’aggressività di cui stiamo parlando proprio dove sarebbe servito osare e senza mai volerla ritrovare. E qui entra in gioco l’altro aggettivo che abbiamo usato: l’ingenuità. Perché se il regista e sceneggiatore romano ha sempre puntato parte della riuscita dei propri film sulla visionarietà e l’assurdità di alcune trovate, in una storia piccola [che vuole risolvere in piccolo anche lo stesso svolgimento “giallo” della trama, la famosa caccia alla donna e le sue stesse motivazioni], queste trovate sopra le righe risultano disarmoniche e fin troppo manifeste.

Strano a dirsi, ma le cose più scordate del film vengono fuori proprio quando Angento decide di mostrarsi di più e questo succede proprio per questo lavoro in sottrazione messo in atto dal regista de L’uccello dalle piume di cristallo che da un parte riprende in mano la sua stessa eredità cinematografica, ma dall’altra è come se la negasse, per provare a dar vita a qualcosa di diverso e non del tutto a fuoco, anche se di certo spontaneo.

Come Argento stesso ha dichiarato, Occhiali neri è stato concepito circa vent’anni fa, ma è stato ultimato e lavorato grazie alla figlia Asia che, oltre a co-produrre il film e a vestire i panni un personaggio secondario ma maturo e riuscito, ha tirato fuori dal fatidico cassetto il vecchio script e ha insistito perché il padre si rimettesse a lavoro proprio su questa storia.

Oltre ad essere il suo ritorno su grande schermo dal 2012, Occhiali neri segna anche la prima volta di Dario Argento al Festival di Berlino nelle vesti di regista di una delle opere presentate in programma.

Luca Ruocco

OCCHIALI NERI

Regia: Dario Argento

Con: Ilenia Pastorelli, Andrea Zhang, Asia Argento, Maria Rosaria Russo, Guglielmo Favilla, Paola Sambo, Andrea Gherpelli, Tiffany Zhou, Gennaro Iaccarino, Gianluca Gugliarelli, Gladys Robles, Cristiano Simone Iannone, Mario Scerbo, Ivan Alovisio

Uscita sala in Italia: giovedì 24 febbraio 2022

Sceneggiatura: Dario Argento, Franco Ferrini

Produzione: Urania Pictures e Getaway Films in collaborazione con Rai Cinema in collaborazione con Cine+

Distribuzione: Vision Distribution

Anno: 2022

Durata: 87’

InGenere Cinema

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