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GO DANTE GO GO GO di Alessio Nencioni

Dante Nencini [cognome che tradisce una sorta di legame da alter-ego con il suo creatore Alessio Nencioni] è uno studente fuoricorso di cinema. Insegue in maniera resistente e forse immatura il suo sogno di diventare un regista impegnato, ma i suoi lavori risultano sempre talmente ermetici e arrangiati da convincere poco gli spettatori, in primis il suo professore di Storia del Cinema che tenta in tutti i modi di allontanarlo dall’Ateneo. Anche a casa la situazione non è piacevole: la sua compagna è stanca di fare coppia con un “aspirante artista”, vuole che metta la testa a posto trovandosi un lavoro vero e, soprattutto, rendendola madre!

Il peso dei suoi continui fallimenti porta Nencini [Giacomo Dominici] a fuggire dal suo nido d’amore e a trovare rifugio a casa dell’amico di sempre Sandro, altro perdigiorno che, durante un festino alcolico, lo convince a partecipare al Definitive Short Film Festival. Da quella folle notte Dante e la sua Armata Brancaleone di improvvisati tecnici e attori [una banda che riesce a regalare ritmi divertenti in diversi punti del film, formata da Gabriel Gori, Giacomo Casali, Giorgio Borroni, Gabriele Carboncini, Mark Emeka Obi Kalu, Elena Salamino, Maria Pia De Sandro, Ali Ferman, Marta Falugiani, ma che arriva anche ad includere anche special guest come Michele Coppini] hanno un mese di tempo per realizzare 10 cortometraggi e partecipare ad ognuna delle 10 sezioni del festival, divise in altrettante Generi cinematografici, dal film di arti marziali fino al documentario, passando per l’horror, l’animazione e il videoclip!

Tirando quindi le somme: abbiamo un regista probabilmente inetto in tutto tranne che in una cosa: sognare. Questo lo fa alla grande e da sempre. Non riuscendo a portare a termine un solo lavoro convincente nella sua neanche più giovanissima carriera da regista indipendente, decide che è arrivato il momento di giocarsi il tutto per tutto. Confezionare in una manciata di giorni 10 diverse opere e provare a vincere quanti più premi possibili in un festival generalista. Cosa che riuscirà a fare? Vi consigliamo di non scommettere troppo facilmente né per sull’una né sull’altra possibilità, perché Alessio Nencioni è pronto a giocare con lo spettatore in questo assurdo viaggio meta-cinematografico!

Go Dante Go Go Go racconta proprio la storia di come non bisognerebbe approcciarsi ad una produzione indipendente, ovviamente ingigantendo in modo caricaturale personaggi e situazioni: la follia creativa e produttiva di Nencini parte innanzitutto da una grossa mancanza, quella dell’IDEA, che in mancanza di un solido budget deve assolutamente essere l’anima di un progetto indie. Nencini, invece, viaggia alla cieca… e il suo più grande problema è che ad accecarlo è stata proprio la sua ossessione per il cinema. La stella polare che avrebbe dovuto fargli luce e guidarlo.

E Nencioni? Nencioni continua, dopo Possessione demoniaca [2015], a giocare creativamente con le sue produzioni lowbudget che, se magari non gli permettono un’eleganza formale e una qualità d’immagine perfette [cose che, comunque, non sarebbero organicamente legate al suo modo di raccontar storie], di certo gli regalano la libertà di essere così anarchico e spensierato.

Con Go Dante Go Go Go Nencioni alza di certo alza il livello di qualità rispetto alla sua produzione precedente, ma sceglie di continuare a lavorare su un’opera del tutto sgangherata, con tante voci, non solo perché presenta un cast davvero popolatissimo, ma perché al corpo filmico di commedia centrale, alterna quello dei tanti altri Generi presenti nei vari corti che meta-filmicamente vengono lavorati dal regista alter-ego.

Nencioni lavora su un tipo d’ironia che spesso degenera volutamente nella comicità grossolana e nel demenziale, e accatasta situazioni e personaggi sopra le righe: nel giro di poco più di un’ora e mezza non si disdegna l’assunzione volontaria di droghe allucinogene per spingersi ancor più nei territori del delirio, un lavoro su commissione per un rapper criminale, sensualità suggerite o nudità. Ovviamente non tutti i piccoli mondi creati da Nencioni e Nencini risultano riusciti, alcuni sono poco più che un’appendice superflua, ma in generale l’ironia del regista-autore riesce a raggiungere l’obiettivo dell’intrattenimento [se le vostre antenne sono orientate alla ricerca di quel tipo d’ironia dalla buccia più legnosa]!

Noi di InGenereCinema.com ci siamo particolarmente divertiti con l’inserto horror, che mescola situazioni alla Venerdì 13 a un omaggio sexy a Il mostro della laguna nera.

E poi ci sono, ingigantite e sbeffeggiate, situazioni e problematiche riconoscibili per chi ha mosso anche solo un paio di passi all’interno di un set indipendente… Il passo successivo che vorremmo veder concretizzare al Nencioni, sarebbe quello di stare al timone di un film più solido [per budget e script], per mostrare cosa potrebbe tirar fuori dopo gli anni in trincea in territori liminali tra amatoriale e indipendente da battaglia, utilizzando ovviamente sempre il linguaggio e i contenuti che sono ormai il riconoscibile ripieno d’autore dei suoi lavori.

Luca Ruocco

GO DANTE GO GO GO

Regia: Alessio Nencioni

Con: Giacomo Dominici, Giacomo Casali, Gabriel Gori, Giorgio Borroni, Gabriele Carboncini, Mark Emeka Obi Kalu, Elena Salamino, Maria Pia De Sandro, Giacomo Desii, Yana Proshkina, Marta Falugiani, Ali Ferman, Careka

Sceneggiatura: Alessio Nencioni

Produzione: Magnetic Head Production

Distribuzione: /

Anno: 2019

Durata: 97’

 

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