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HEREDITARY – LE RADICI DEL MALE di Ari Aster

hereditary-1Il film comincia con un necrologio, poche righe che hanno già il sapore di un infausto presagio.

L’anziana Ellen, madre e nonna non facile, manipolatrice, ossessiva, studiosa e appassionata di spiritismo, è morta. Da quel momento i suoi familiari cominciano a scoprire una serie di oscuri e terrificanti segreti sulla loro famiglia e ad essere trascinati in un vortice inquietante, obbligati ad affrontare il tragico destino che sembrano aver ereditato.

La sensazione che si ha già dalla scena d’apertura, e che forse si può estendere ad una visione complessiva dell’autore anche al di fuori dell’oscurità della sala, è che la storia che ci sta per essere raccontata sia guidata da una mano superiore; una forza ai cui piani non ci si può sottrarre e che finirà inevitabilmente per manipolare i protagonisti a suo piacimento.

Forse anche la vita di ognuno di noi può essere ridotta a questo: potremmo essere soltanto dei burattini nelle mani di forze che non riusciamo a comprendere.

Il film risulta agghiacciante anche per il modo in cui viene messa in scena la distruzione e la decomposizione di un universo familiare e anche delle singole personalità di coloro che lo compongono; non avviene attraverso una regia che asseconda la disgregazione e la confusione di una famiglia in rovina, ma con una regia che rimane rigida, sicura, fredda, perfettamente consapevole di cosa fare e dove andare.

A poco a poco si capisce che l’atteggiamento ossessivo e possessivo di nonna Ellen nei confronti dei nipoti non era soltanto frutto di una personalità difficile e megalomane. Ci sono delle forze maligne all’opera e cominciano a manifestarsi senza farsi attendere troppo, così come i colpi di scena; il tutto condito da un’ansia nervosa e di inevitabilità che circonda la storia.

Il contatto con il sovrannaturale, la malattia mentale e i lati più oscuri che riguardano la maternità sono gli ingredienti che riescono a rendere l’atmosfera di Hereditary così tesa, terrificante e a tratti anche grottesca. Paradossalmente in alcuni momenti del film si ride, anche per l’assurdità di alcune situazioni, per alcune cose che i protagonisti dicono o fanno e non per esorcizzare la tensione. Non si tratta di momenti involontariamente ridicoli ma di situazioni così spaventose e assurde da far perdere la ragione, il senno, le coordinate spazio temporali della realtà.

“Non c’è niente di più inquietante, secondo me, dell’idea di non avere alcun potere” dice il regista e sceneggiatore Ari Aster. E in Hereditary il senso di impotenza si trasforma in terrore, senza trucchi e senza inganni.

Dopo la grande accoglienza in America, il film uscirà in Italia il 25 luglio, inserendosi nella scia di altri fenomeni horror degli ultimi anni: It Follows, The Witch, Get Out.

Da non perdere e da non guardare soli.

Egidio Matinata

HEREDITARY – LE RADICI DEL MALE

Regia: Ari Aster

Con: Toni Collette, Gabriel Byrne, Alex Wolff, Milly Shapiro, Ann Dowd

Uscita in sala in Italia: 25 luglio 2018

Sceneggiatura: Ari Aster

Produzione: PalmStar Media, Windy Hill Pictures

Distribuzione: Key Films, 3 Marys

Anno: 2018

Durata: 127’

InGenere Cinema

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