Due sono le uscite home video con cui CG Home Video omaggia Massimo Troisi – un regista scomparso troppo presto e di cui avremmo voluto vedere altre fatiche cinematografiche – Pensavo fosse amore e invece era un calesse e Le vie del Signore sono finite. Si tratta di due commedie diverse, ma che in comune hanno quel senso di amarezza e nostalgia che veste i film del regista-attore napoletano.
L’amore la fa da padrone in entrambe, e porta con sé un senso di rammarico misto a consapevolezza dei propri errori e dei propri fallimenti. Ma è la voglia di continuare a ironizzare su ogni aspetto della vita a prevalere, quasi sempre. L’ironia di Troisi ci manca non solo perché il suo modo di concepirla era autentico, ma perché era intelligente, semplice ed efficace, originale come lo erano i suoi film. E poco valore hanno le critiche di chi, all’uscita del film Le vie del signore sono finite, parlò di un’opera inferiore alla produzione del regista napoletano, contestando primariamente la sceneggiatura.
Le vie del Signore sono finite é un film più intellettuale rispetto ad altri titoli della filmografia di Troisi, più ricercato e complesso: qui il punto di vista del regista si allarga alla politica; il ventennio fascista fa da cornice alla storia, e con esso tutte le privazioni, le censure di regime, la campagna di violenze e soprusi, le violenze squadriste di cui è vittima anche il protagonista, Camillo. A differenza però degli altri film, qui Troisi sceglie di indugiare molto su alcune sequenze, estendendo eccessivamente i dialoghi. Troisi non preme troppo sul pedale del drammatico, ma neanche su quello del comico, e questo equilibrio regge bene per buona parte del film, fino ad arrivare ad un finale positivo che si fa attendere, troppo.
Dalla fine della relazione con Vittoria [Jo Champa], Camillo [Massimo Troisi] ne esce profondamente distrutto, tanto da sviluppare una reazione psicosomatica che lo porta a perdere l’uso delle gambe. Durante il viaggio di ritorno da Lourdes fa la conoscenza di Orlando [Massimo Bonetti], come lui paralitico, e tra i due si instaura subito una bella amicizia. Camillo, essendo Orlando molto solo, decide di impegnarsi a trovargli una fidanzata, e così finge di incontrare casualmente Vittoria, con cui ha ripreso i contatti, in compagnia di una amica, Anita.
Se inizialmente la conversazione tra i quattro si fa piacevole, una battuta di Camillo sul duce, non gradita da Anita, interromperà la piacevole conversazione e sarà il preludio di un periodo profondamente critico per il protagonista, che pagherà la sua schiettezza con il carcere.
Nel frattempo, proprio a causa delle frequentazioni con Vittoria, Camillo si libera dal blocco psicofisico che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle e riprende a camminare come una volta, pur accettando l’idea che Vittoria sia fidanzata con un altro uomo. Proprio il desiderio di combattere le sue insicurezze e di conquistare nuovamente Vittoria dopo una lunga separazione, porterà Camillo a prendere coraggio e mostrare la sua vera personalità.
C’è una sensibilità particolare in questo film, che mostra proprio quanto gli esseri umani siano fragili, tanto da smettere di credere nelle proprio capacità, di annullarsi completamente, come il protagonista, per la fine di una storia d’amore, e quanto la nostra psiche possa assoggettare il proprio corpo. Se la personalità di Tommaso è ben definita, quella di Vittoria è misteriosa, sfuggente, impenetrabile. Gli unici due contenuti extra presenti nel DVD sono il Trailer, e le schede sugli attori.
In Pensavo fosse amore invece era un calesse, nonostante l’ironia sia più marcata, l’inquietudine fa da contraltare. A differenza del precedente film, qui il finale non è affatto lieto, e i due protagonisti prendono atto di quanto sia stata superficiale la loro relazione fino a quel momento, nonostante li unisca un legame profondo, tanto da incontrarsi dopo il mancato matrimonio, sedersi intorno ad un tavolino di un bar e parlare con una certa lucidità della giornata in corso, fino a promettersi di non perdersi di vista. Bellissima la sequenza in cui Francesca Neri, che interpreta Cecilia, sulle note di Quando di Pino Daniele – collaboratore storico di Troisi – attraversa le vie di Napoli con l’abito da sposa, mentre lui, Tommaso [Troisi] raggiunge il bar, dove incontrerà lei, per guardasi negli occhi e parlare con una sincerità spiazzante. Si sono amati, ma ognuno ha cercato nell’altro qualcosa nell’altro senza riuscire a trovarlo.
Cecilia soffre di una profonda gelosia nei confronti di Tommaso che, invece, è seriamente tormentato dalla sorella adolescente di Amedeo, morbosamente innamorata di lui, tanto da tentare di avvelenarlo. A differenza di Camillo, quando Cecilia si fidanza con un altro uomo, nell’ennesimo periodo di crisi del loro rapporto, qui Tommaso non prende coraggio, ma si rivolge ad una fattucchiera; anche il giorno del loro matrimonio, piuttosto che affrontare la situazione con Cecilia – confusa e capricciosa, annoiata forse di sé stessa più che della relazione con Tommaso. Se al termine del film Tommaso spiega a Cecilia, che annuisce, che un uomo e una donna sono le persone meno adatte a vivere insieme, viene però spontaneo constatare che Tommaso che Cecilia siano troppo diversi tra loro, e che la loro relazione fa parte di quei rapporti complicati dove ci si logora a vicenda e non si riesce a dare all’altro quella serenità e certezza che in un vero rapporto di coppia dovrebbe essere una costante, ed è probabilmente questa la causa dell’insofferenza della loro relazione.
Gilda Signoretti
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PENSAVO FOSSE AMORE INVECE ERA UN CALESSE
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Massimo Troisi
Con: Massimo Troisi, Francesca Neri, Angelo Orlando, Marco Messeri
Formato: 1.66:1
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Distribuzione: CG Entertainment [www.cgentertainment.it]
Extra: /
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LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Massimo Troisi
Con: Massimo Troisi, Massimo Bonetti, Marco Messeri, Jo Champa, Clelia Rondinella
Formato: 1.66:1
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Distribuzione: CG Entertainment [www.cgentertainment.it]
Extra: Trailer