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BLACKHAT di Michael Mann

blackhat1Si muove tra i circuiti dei componenti interni di computer e si fa spazio tra i dati incorporei che viaggiano tra cavi e fibra ottica, il nuovo action-spy di Michael Mann: Blackhat.

Un ouverture col botto [è il caso di dirlo], collega l’esplosione di uno dei reattori di una centrale nucleare al semplice click del tasto Invio di una tastiera.

E, viaggiando alla stessa velocità delle informazioni binarie, Mann collega il click con l’attivazione di un blackhat, programma sofisticato, usato in questo caso per piegare il funzionamento delle ventole atte a regolare la temperatura della centrale al volere di un misterioso gruppo terroristico.

Tutto questo, poi, corre a trovare appiglio nella cella di un galeotto, Nicholas Hahaway, incriminato proprio per alcune malefatte cibernetiche, che viene chiamato in campo dai servizi federali americani proprio per il suo interessante curriculum. Tra le tante acrobazie informatiche nel bagaglio esperienziale di Nicholas, interpretato dal vichingo tutto d’un pezzo Chris Hemsworth, c’era anche l’aver programmato parte del blackhat poi modificato dai terroristi.

blackhat2E se, da un lato, sembra organico che in un mondo totalmente informatizzato un action possa trovare base solida [e poi rimandare continuamente] tra righe di comando di un software, Mann arriva a creare uno strano, ma un po’ troppo ingolfato, gioco di specchi che dai circuiti elettrici porta lo spettatore tra le strade di due città, Chicago e Hong Kong.

All’ergastolano viene offerta la possibilità di riavere la libertà in cambio di un aiuto non ufficiale per acciuffare i responsabili dell’attentato, subito pronti a doppiare il colpo, minando l’economia mondiale.

Di certo Blackhat non poggia su una trama originale, e lo stesso può dirsi dei personaggi protagonisti [in primis il delinquente ripescato dalla galera a cui viene paventata la possibilità di sbiancare la propria fedina penale]; così come anche la tematica del terrorismo non può non rimbalzare, in maniera affatto attenuata, verso continui riferimenti all’attentato alle Torri Gemelle.

blackhat3Essendo un action, ovvio, scazzottate, inseguimenti, sparatorie ed esplosioni non possono mancare e, tra un inserimento all’interno di un conto bancario, la riprogrammazione di uno smartphone, e l’approfondito studio del programma, l’hacker dal cuore d’oro trova anche il tempo di intrattenersi in un combattimento all’interno di un ristorante cinese, qualche sparatoria in strada e uno scontro finale un po’ kitsch durante una processione molto affollata.

E rimbalzando tra schermi e armi da fuoco, tra omicidi e attentati informatici, l’eroe con qualche macchia si ritrova bloccato in una storia poco interessante e farraginosa, che a scanso dei suoi oltre 130 minuti di durata, sembra davvero non avere mai fine…

Luca Ruocco

BLACKHAT

2 Teschi

Regia: Michael Mann

Con: Chris Hemsworth, Tag Wei, Viola Davis, Holt Mc Callany

Uscita in sala in Italia: giovedì 12 marzo 2015

Sceneggiatura: Michael Mann, Morgan Devis Foehl

Produzione: Legendary Pictures, Forward Pass

Distribuzione: Universal Pictures

Anno: 2015

Durata: 133’

InGenere Cinema

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