Lone Survivor è la storia vera di Marcus Luttrell [Mark Wahlberg] che coinvolto in una missione di ricognizione in territorio afgano si ritrova a fare i conti con gli inquietanti sviluppi tipici di un’azione bellica. Gli Stati Uniti da anni sembrano volerci insegnare, esportandoli a suon di botte, i valori della pace, del rispetto e della fratellanza dei popoli peccato che proprio questa arroganza vanifichi ogni buona intenzione.
Ogni anno migliaia di giovani si sottopongono al massacro degli addestramenti dei Navy Seals e nel film di Peter Berg tutto ciò ci viene raccontato con una sequenza di immagin ini stile diapositive.
Gli stenti, il dolore, il coraggio di questi ragazzi sono molto spesso la risposta alla noia e allo scoramento che sembra pervadere i giovani di oggi e la decisione di arruolarsi è altresì la voglia di dare un fine alla propria esistenza servendo un qualcosa di più alto e nobile della propria stessa vita: La Patria.
L’addestramento finisce, ed ecco che, messi da parte i cori goliardici, il cameratismo, le simulazioni, i finti combattimenti, i soldati devono scontrarsi con la dura realtà della guerra ed è proprio in territorio nemico, lontano dalle proprie sicurezze, che ci si confronta con i principi alla base della morale di ogni essere umano.
Luttrell e il suo sparuto gruppo di quattro uomini vengono intercettati da un gruppo di talebani e di fronte alla decisione di lasciarli in vita e proseguire il proprio cammino, con un numero maggiore di morti ingiustificati sulla coscienza, decidono di risparmiarli pur sapendo di firmare una condanna a morte certa. Una volta liberi gli ostaggi non fanno altro che segnalare ad Al-Quaeda l’intrusione del nemico nel territorio e i quattro si ritrovano accerchiati da un esercito superiore non solo a livello numerico ma anche a livello bellico.
Buona parte del film è un gioco al massacro dove l’unico sopravvissuto del gruppo, Luttrell, provato e ferito riesce a prendersi cura di sé grazie alle sue conoscenze in campo medico. Quando la speranza di un soccorso da parte dell’esercito americano viene meno la salvezza viene proprio dall’ultima persona che il comandante Luttrell si aspettava, un pastore afgano evidentemente in disaccordo con la linea politico-militare di Al-Quaeda che lo aiuta a curarsi e a sfuggire dal massacro.
E’ tutto molto evidente e chiaro nel film di Berg che non aggiunge nulla di nuovo al filone dei film di guerra americani, dichiaratamente pro-campagna arruolamenti.
Abbiamo la morale dei soldati americani, qui identificati come i buoni, che risparmiano la vita dei talebani e abbiamo l’esercito dei cattivi, Al-Quaeda, che risponde ai Navy Seals. C’è spazio anche per una riflessione sul diverso, sul nemico, su un popolo magari del tutto sconosciuto e che, forse anche per questa ignoranza, viene visto come guerrafondaio e assassino, cancellandone del tutto l’umanità, che nel film viene riportata a galla dal gesto dall’afgano che aiuta Lutrell a fuggire dalla morsa di Al-Quaeda rischiando la sua stessa vita. Il tutto però appare però troppo ovvio, troppo evidente, quasi scontato.
Paolo Corridore
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LONE SURVIVOR
Regia: Peter Berg
Con: Mark Wahlberg, Eric Bana, Ben Foster, Emile Hirsch, Taylor Kitsh
Uscita in sala in Italia: giovedì 20 febbraio 2014
Sceneggiatura: Peter Berg [Basato sul libro di Marcus Luttrel e Patrick Robinson “Lone Survivor”]
Produzione: Film 44. Emmett Furla Films, Herrik Entertainment, Envision Entertainment, Spikings Enterteinment, Single Berry, Closet to the hole, Leverage
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2014
Durata: 121′