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SINISTER FILM: “Le messe nere della contessa Dracula” e “La vergine di Dunwich”

messenere3Ancora una volta Sinister ci sorprende nella sua opera di riscoperta di vere e proprie chicche del cinema di Genere, andando a scovare nel fondo di chissà quale cineteca italiana due opere dimenticate nel tempo, ma meritevoli di rivalutazione. Le messe nere della contessa Dracula è un film del 1971 diretto dallo specialista Leon Klimovsky, ed è il quinto capitolo di una saga tutta iberica dedicata al personaggio di Waldemar Daninsky, interpretato dal veterano Paul Naschy, di professione licantropo.

In questo episodio, forse il più bello della orrorifica serie, Daninsky torna in vita alla ricerca della tanto sospirata pace eterna, e per farlo chiede una mano a due studiose, che lo condurranno sulla tomba di una contessa di stampo bathoryano, l’unica che potrà dargli un aiuto.

messenere2Un impasto di tematiche del Genere ben miscelate, con tutti gli ingredienti più classici [vampiri, lupi mannari, zombi] per un film che farà felici gli amanti di questo Genere, che rispecchia certamente un periodo [quello tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta] in cui il richiamo al fumetto sexy-horror, comprensivo di atmosfere sinistre e locations gotiche, la faceva da padrone. Ben girato e quasi scevro di momenti soporiferi, il film è dotato di una tecnica non comune alle opere del periodo e ha il merito di divertire il pubblico senza annoiarlo con pretese da cinema serioso.

La vergine di Dunwich è invece un prodotto del 1970 ma uscito in Italia solamente anni dopo, diretto dallo scenografo di fiducia di Corman, Daniel Haller, già autore del meritevole La morte dall’occhio di cristallo [1970], peraltro già edito da Sinister tempo fa. Nancy, giovane assistente del prof. messenere1Harmitage, viene sedotta da Wilbur Whaterley, ultimo rampollo di una nobile famiglia di Dunwich, sulla quale pesa una diabolica e sinistra leggenda; ma le intenzioni di Whaterley sono quelle di risvegliare i suoi avi per scopi tutt’altro che benevoli, e per farlo cerca di utilizzare Nancy come elemento sacrificale, unitamente a un libro di magia e all’aiuto di un inconsapevole Harmitage. Veramente interessante, un film dotato di una tecnica all’avanguardia per i tempi, che mescola atmosfere lovecraftiane [dalle quali prende sicuramente spunto] ad un contesto malefico di fattura sopraffina. Alcuni simbolismi rimandano – a posteriori – a classici che  dovranno ancora essere realizzati, come le migliori opere orrorifiche di Argento e del primo Raimi, e spunta su tutto la bellissima realizzazione visiva, in cui fanno capolino le curiose animazioni dei titoli di testa. Corredati dalle interessanti ed esaustive presentazioni dell’esperto Luigi Cozzi, i due DVD sono presentati in copie dalla resa video e audio molto buona: presenti all’interno anche i trailer d’epoca.

Luca Servini

4 Teschi

Regia:  Leon Klimovsky; Daniel Haller

Durata:  82’ , 84’

Audio: italiano, spagnolo / italiano , inglese

Distribuzione:  CG Home Video – Sinister Film [www.cghv.it]

InGenere Cinema

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