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A ROYAL WEEKEND di Roger Michell

royalweekend1Che Roger Michell fosse un regista eclettico non lo scopriamo di certo dopo la visione della sua ultima fatica dietro la macchina da presa, ossia Hyde Park on Hudson, nelle sale nostrane sotto il segno della Bim a partire dal 10 gennaio 2013 con il titolo di A Royal Weekend.

Presentato con buoni riscontri in alcune kermesse del circuito festivaliero internazionale [Telluride Film Festival, Toronto International Film Festival e New York Film Festival], il nuovo film del cineasta sudafricano conferma l’estrema versatilità di un autore che ha scelto sin dagli esordi cinematografici con il dramma sentimentale Persuasione [adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Jane Austen, vincitore di cinque BAFTA nel 1995] e la tragi-commedia del 1996 My Night with Reg, di esplorare Generi e registri diversi, nonostante il successo mondiale ottenuto nel 1999 con Notting Hill e un incasso stratosferico di circa 360 milioni di dollari avrebbero spinto la maggior parte dei colleghi a insistere a lungo sulla Rom-comedy.

Ma non è assolutamente il suo caso. Fatto sta che il regista di Pretoria, prima di tornare alla commedia nel 2010 con Il buongiorno del mattino, ha scelto di mostrare le differenti sfumature del dramma passando in successione dal thriller [Ipotesi di reato] all’esistenziale [The Mother], dal giallo [L’amore fatale] al filosofico [Venus].

Hyde Park On HudsonDunque, non deve sorprendere più di tanto che per la sua nuova pellicola Michell abbia puntato su un ibrido che incrocia nel proprio dna narrativo biografia, storia, commedia e dramma.

In A Royal Weekend siamo nel giugno del 1939: il Presidente americano Franklin Roosevelt e la moglie Eleanor ospitano nella loro residenza di Hyde Park la regina Elisabetta e il marito Giorgio VI, i primi regnanti d’Inghilterra in visita ufficiale negli Stati Uniti e alla ricerca di un alleato forte per scendere in guerra contro la Germania nazista.

Durante quei due giorni, però, gli affari di Stato si mescolano inevitabilmente con gli affari di cuore quando tra Roosevelt e Daisy Suckley, sua lontana parente e vicina di residenza, nasce un tenero legame. Ed è proprio attraverso gli occhi di quest’ultima, e dalle sue parole, che rivive, prima sulla carta e poi sullo schermo, quello storico weekend che segnò il destino di molti, ma soprattutto quello dei singoli.

royalweekend3Lo sceneggiatore Richard Nelson, infatti, affida alle mani esperte di Michell un testo che cerca di mescolare il pubblico e il privato, la dimensione domestica e quella epica. Il risultato vuole essere in primis una contaminazione drammaturgica, di toni e di registri, da tradurre in una narrazione che funziona come un sistema di vasi comunicanti, mediante uno scambio continuo tra le componenti sopraccitate.

Ma non è oro tutto ciò che luccica, perché a conti fatti i buoni propositi rimangono tali, congelati sulla carta senza raggiungere lo scopo prefissato, ossia quello di fare in modo che le due storie al centro del racconto – la visita dei Reali inglesi e la relazione Roosevelt-Suckley – si intrecciassero diventando l’una commento dell’altra. L’osmosi però non si materializza, a causa di una scrittura che a fatica, singhiozzando, riesce con non pochi problemi a far coesistere i due volti del plot: il bisogno da parte di un uomo di Potere di presentare una facciata pubblica per salvare il proprio paese e la scoperta da parte di una donna che l’uomo che ama non è esattamente quello che aveva creduto.

royalweekend4Ciò che emerge è un netto squilibrio che fa pendere la bilancia dalla parte dell’evento storico, con il meeting tra i regnanti in quel di Hyde Park che sovrasta di gran lunga la dimensione intima rappresentata dall’incontro sentimentale tra la coppia di amanti statunitensi. Di conseguenza, quello che poteva rappresentare il vero motivo di interesse del film, ossia la [ri]scoperta di una personalità complessa come quella del 32° Presidente degli Stati Uniti e la parte privata di essa, lascia di fatto spazio alla cronaca romanzata di un evento, seppur tra quelli chiave nella storia del Novecento.

Siamo privati così della possibilità di poter entrare a contatto cinematograficamente con la persona, perché a questa viene preferita la figura pubblica. Dobbiamo quindi accontentarci di quello che ci ha mostrato Anthony Page nel suo pregevole biopic su Franklin Delano Roosevelt datato 1980 dal titolo F.D.R. the Last Year. Il cineasta britannico ha messo in immagini gli ultimi mesi del famoso presidente americano, interpretato autorevolmente da Jason Robards, raccontati dal medico che gli fu vicino fino alla morte avvenuta pochi giorni prima della resa tedesca.

Tuttavia, va riconosciuto all’autore della sceneggiatura il merito di essere riuscito quantomeno a umanizzare i personaggi, a farceli apparire più vicini, con al seguito il rispettivo bagaglio di fragilità, insicurezze e desideri. Rischia la macchietta in più di un’occasione e se questo non si verifica è soprattutto grazie al lodevole apporto recitativo di Bill Murray e Laura Linney, rispettivamente nei panni di Roosevelt e della Suckley, mentre non  si  può dire lo stesso della coppia formata da Samuel West e Olivia Colman nelle vesti di Giorgio VI e Elizabeth Bowes-Lyon, che dà vita più che altro a siparietti, lasciando di diritto ai colleghi Colin Firth ed Helena Bohnam Carter lo scettro reale ripensando alle loro magnifiche interpretazione ne Il discorso del Re.

royalweekend5Non è un caso che alle fine sono proprio le performance di Murray e Linney le vere note positive dell’operazione, capaci di nascondere in più di una scena le pecche e le lacune della scrittura; ma non basta. Così come non basta a risollevare le sorti di A Royal Weekend il lavoro dietro la macchina da presa del regista sudafricano. Michell prova a tenere a galla la pellicola, consegnando alla platea una regia sobria e mai invasiva, che preferisce ai campi controcampi classici, frequenti cambi di fuoco, eleganti e lineari piani sequenza che esplorano lo spazio e i corpi dei personaggi e guizzi stilistici dal gusto pittorico [la combinazione cameracar-steadicam nel campo fiorito e le riprese subacquee nella sequenza del bagno in piscina], ma nemmeno questo serve a spingere il giudizio finale oltre la l’asticella della sufficienza.

Francesco Del Grosso

A ROYAL WEEKEND

2 Teschi

Regia: Roger Michell

Con: Bill Murray, Laura Linney, Olivia Williams, Olivia Colman, Samuel West

Uscita in sala in Italia: giovedì 10 gennaio 2013

Sceneggiatura: Richard Nelson

Produzione: Free Range Films, Film Four, Daybreak Pictures

Distribuzione: Bim

Anno: 2012

Durata: 95’

InGenere Cinema

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