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MORITURIS : IL FILM CHE NON VI VOGLIONO FAR VEDERE

Ritorniamo su Morituris, per aggiornarvi delle motivazione del diniego dell’Ufficio Censura.

Pubblichiamo un dettagliato comunicato dello sceneggiatore e produttore Gianluigi Perrone.

“E’ notizia ufficiale del 13 novembre, quando è stata consegnata la lettera di comunicazione dell’esame del visto Censura dai Beni Culturali, ma la notizia rimbalzava già da qualche giorno in giro per il web. Morituris, il film horror di Raffaele Picchio, che sarebbe dovuto uscire a Novembre a Roma e successivamente in una piccola e sudata auto distribuzione in giro per l’Italia insieme al cortometraggio di Donatello della Pepa, Versipellis, non sarà mai proiettato perché considerato dalla commissione non idoneo, e quindi bocciato in censura.

Le motivazioni:

 

la Commissione di revisione cinematografica, visionato il film […] esprime, all’unanimità, parere contrario al rilascio di nulla osta per la proiezione in pubblico per motivi di offesa al buon costume, intendendo gli atti di violenza e di perversione sulle donne, motivati dal gusto della sopraffazione e dall’ebbrezza della propria forza rafforzata dal consumo di alcool e droga. Inoltre i “giustizieri” si accaniscono sia sui ragazzi, rei di violenza e sadismo, sia sulle ragazze vittime dei loro carnefici. Infine, negli atti di perversa violenza viene impiegato un topolino come un oggetto sessuale. Pertanto la Commissione ritiene la pellicola un saggio di perversività e sadismo gratuiti.

 

Quindi il desiderio di veder proiettato il proprio film da parte dei giovani produttori non potrà essere realizzato. Il film ha goduto però di un grosso successo di festival, anche in Italia dove è stato registrato molto spesso il sold out, anche da pubblico pagante. Nella situazione asfittica del cinema italiano, un film che il pubblico va a vedere, scomodandosi e facendo anche chilometri in auto per una estemporanea proiezione, non viene proiettato commercialmente.  Di contro le sale italiane sono piene di film italiani che nessun festival internazionale vuole, e di cui nessuno all’estero parla, ma sono completamente  deserte di pubblico.

Morituris continuerà il suo percorso nei festival e cineclub italiani che vorranno mostrarlo, e gode e godrà di distribuzione estera in diversi paesi. Per il resto, sul territorio italiano il futuro per ora rimane incerto.”.

 

Per chi come noi ha avuto modo di vedere Morituris, le motivazioni della Commissione sono più che campate in aria. E concentrandoci sulla frase “Inoltre i “giustizieri” si accaniscono sia sui ragazzi, rei di violenza e sadismo, sia sulle ragazze vittime dei loro carnefici.”, ci si para davanti agli occhi una verità glaciale: è certo che i signori censori non abbiamo proprio voluto cogliere il senso stesso del film. E ci sentiremmo di consigliare [almeno] una seconda visione.

Luca Ruocco

InGenere Cinema

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