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TOURNÉE – IL VERO BURLESQUE di Mathieu Amalric

TOURNEE1Joachim Zard [Mathieu Amalric] è un ex produttore televisivo parigino che decide di recarsi in America per cercare fortuna e lasciarsi alle spalle un matrimonio sbagliato, i due figli e vari contatti che l’hanno deluso profondamente. Ma viene incaricato di tornare nella sua Francia per una tournée con spogliarelliste e attrici di burlesque californiane. E’ l’inizio di un tragicomico giro fra i teatri francesi.

Che cos’è il primo film da regista di Mathieu Amalric? Una summa delle vita di coloro che si dedicano al burlesque? La trattazione di un’esistenza che si riaffaccia ai fantasmi del passato? Il noto attore francese mischia dietro alla macchina da presa alcune componenti senza approfondirne e centrarne qualcuna. La pellicola, di per sé sortita da un’idea interessante, poteva e doveva essere sviscerata meglio; e rimane alla fine qualcosa di appena discreto ma alquanto irrisolto.

Varie sono le tematiche trattate, che però si concretizzano in momenti di cinema del quale ci si chiede l’effettivo scopo. E, mentre si riflette su tale arcano, in scena scorrono per l’ennesima volta i passi bizzarri del burlesque prolungati oltremodo. Amalric tenta di costituire un mondo edonista, evanescente, spruzzato di leggerezza e di leggiadria. Appesantisce le performer di quei chili di carne giunonica con cui le stesse dovrebbero gridare al mondo l’espressione della propria femminilità, del proprio estro e, perchè no, del loro ruolo politico.

Ed è un tentativo che trova parziale successo in un’atmosfera corale fra gli attori che si respira in modo palpabile. Il sostegno reciproco che le ragazze si offrono [prese tutte nel non professionismo] si ambienta in hotel del tutto impersonale; le nottate si prolungano oltre i limiti della sopportazione; i collaboratori fanno di tutto affinchè lo show sia sempre migliore della sera precedente.

TOURNEE2Il film piuttosto soffre quando non presenta alcuna disamina dell’interiorità di queste donne, quando le espone come carne da macello all’occhio pruriginoso della platea, quando le imperla di lustrini e pajettes senza mostrare la loro anima. Non si viene a sapere pertanto nulla del loro passato, delle motivazioni che le hanno indotte a quella professione. In tal senso abdica all’inclinazione, che avrebbe certamente giovato, di intellettualizzare la proposta; senza renderla pesante da digerire per lo spettatore, si sarebbe potuto andare molto al di là delle apparenze.

I personaggi di contorno non concorrono a sovvertire la tendenza di cui sopra. I figli di Joachim sembrano due bambocci dall’interiorità vuota, troppo stereotipati; lo stesso dicasi per il fratello.

Questa, per chi scrive, grave latitanza non circoscrive in modo adeguato la posizione del tessuto connettivo dell’intero film, ovvero Joachim, giocato dallo stesso regista Amalric. Potenzialmente un personaggio straordinario, viene depauperato di qualsivoglia complessità per bisbigliarne invece il passato burrascoso, l’inettitudine di marito e padre, i limiti del carattere che l’hanno reso inviso al mondo dello spettacolo parigino. La caratura drammaturgica del protagonista claudica e fa svanire le non buone ma ottime premesse che una sceneggiatura più ficcante e attenta avrebbe maggiormente soddisfatto.

TOURNEE3Un autentico delitto viene perpetrato: infatti la recitazione di Amalric è talmente di buon livello che il film andrebbe visto solo per lui. Dotato di occhi intelligentissimi e aguzzi [che ricordano alla lontana quelli del nostrano Luigi Lo Cascio] e di un volto che di natura ha qualcosa da raccontare, offre una prova di razza e a tutto tondo. Somatica del viso, postura del corpo e cura dei dettagli lo elevano nel rango dei grandi, calamitando l’attenzione di chi guarda per scoprire le piccolezze dei suoi gesti. Purtroppo è una ricerca che incoccia un binario morto, poiché le trame virano verso un inconcludente percorso.

Tournée, uscito in territorio transalpino nel 2010, venne presentato alla mostra di Cannes nello stesso anno; in Italia ha partecipato al Torino film festival e nelle sale ha fatto capolino nel maggio del 2011. Nello stesso mese, ma del 2012, è stato nel nostro Paese stampato il DVD.

Diversi i riconoscimenti tributati: a Cannes il premio per la miglior regia e il Fipresci; 7 candidature ai César; miglior attore ad Amalric al RiverRun International Film Festival; la candidatura allo stesso come miglior regista ai premi Lumiére nel 2011.

Il dischetto ottico di riferimento è distribuito dalla Cecchi Gori Home Video.

Alessio Bacchetta

 

Regia: Mathieu Amalric

Con: Mathieu Amalric, Miranda Colclasure, Suzanne Ramsey

Durata: 107′

Formato: 16/9  –  1,85:1

Audio: Italiano Dolby Digital 2:0, Francese Dolby Digital 2:0

Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]

Extra: Trailer, Making of

 

InGenere Cinema

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