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LA COSA di Matthijs van Heijningen jr.

lacosa1Di remake di film horror intoccabili ne sono stati fatti: da Halloween – La notte delle streghe a Non aprite quella porta, da Fog a Nightmare, dal profondo della notte, tutti rifacimenti che, tra alti e bassi, hanno cercato di far conoscere alle nuove generazioni capisaldi del genere, senza però curarsi minimamente dell’aurea di opera senza tempo che le opere originali si erano portati dietro.

Dei citati titoli due portano la regia di John Carpenter, e proprio spulciando la filmografia del grande regista di 1997 – Fuga da New York, a qualcuno deve essere venuto in mente di rimettere mano a La cosa, cult movie del 1982 che fu subito flop, ma che col tempo si è saputo guadagnare il giusto rispetto che si meritava sin dall’inizio.

Ma l’operazione, piuttosto che orientarsi verso un rifacimento vero e proprio, cerca di ricostruire i fatti avvenuti prima di quello che accade alla squadra capitanata da Kurt Russell; quindi il nuovo La Cosa comincia in una base svedese situata fra i ghiacciai artici e che in seguito avrebbe subito la visita di una creatura sconosciuta, un mostro senza identità dallo spazio profondo.

Chi degli studiosi presenti ospita in se il gene alieno che, pian piano, sta mettendo tutti l’uno contro l’altro?

lacosa2Bisogna ammetterlo, tanto di cappello a chi ha creduto che rifare il capolavoro di Carpenter, e prima ancora il buon sci-fi movie di Cristian Niby, La cosa da un altro mondo, sotto forma di antefatto sarebbe stata un’idea furba; perché in un’epoca in cui di remake ormai siamo sazi, scoprire che un film del genere viene riproposto con le tecnologie di oggi fa venire i suoi pruriti. Certo alla base di tutto c’è un racconto di John W. Campbell, “Who goes there?”, ma impossibile non collegare tutto col film dell’82.

lacosa3Quindi, come pensare che la CGI moderna possa competere con i risultati strabilianti dell’allora ventiduenne Rob Bottin? E come credere che inserire un paio di personaggi femminili, scelta dovuta più alle mode d’oggi che ad altro, possa creare qualche curiosità in più? E soprattutto, come non pensare che questo film, diretto dall’esordiente olandese Matthijs van Heijningen, sia veramente un prequel quando struttura, situazioni e personaggi non fanno altro che riecheggiare La cosa del 1982?

Insomma, si è tentato il colpo gobbo, cercando di fuorviare l’operazione e allontanando i mediocri risultati di quest’opera senza anima dai picchi dell’operato di Carpenter; nulla da fare, è inevitabile, a fine visione, l’amarezza che prende col chiudere dei titoli di coda, che non  fa altro che salire l’acredine verso questo La Cosa.

lacosa4Eppure la buona volontà c’è, e l’operato dello script ad opera di Eric Heissner [Final destination 5] va lodato per come cerca di ricollegare i fatti di questo con ciò che segue poi nel film di Carpenter [i cadaveri nella piattaforma svedese, il cane contagiato, la caccia finale], salvo poi perdere ammirazione nel mostrare fin troppo della natura del mostro, svuotando dal fascino del mistero l’entità stessa dell’alieno.

Che la lezione sia d’esempio a tutti; mai ritoccare film immortali, sia nei concetti che nell’estetica, sennò si fa la fine di questo anonimo La cosa 2011, che del film di Carpenter è riuscito giusto ed eguagliare gli esiti al botteghino, dimostrandosi anch’esso un fiasco commerciale clamoroso.

Mirko Lomuscio

 

Regia: Matthijs van Heijningen jr.

Con: Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton, Ulrich Thomsen, Eric Christian Olsen

Sceneggiatura: Eric Heisserer

Produzione: Strike Entertainment

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 102’

Anno: 2011

InGenere Cinema

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