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DEMON’S TWILIGHT di Federico Lagna

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Federico Lagna [Bambole, 2005] con Demon’s Twilight tenta di mettere in moto un vecchio genere, il cui massimo rappresentante è certamente Mario Bava [a cui il lavoro è dedicato], e cioè l’horror gotico.

Le idee ci sono, il problema sta nel saperle metterle in pratica. I primi minuti del film sono interessanti, poiché riescono a solleticare la curiosità dello spettatore, considerando che i personaggi in questione, mossi da uno spericolato spirito di ricerca, andranno incontro ad un brutto epilogo. Le aspettative sono queste sin dai primi minuti del film: soprattutto riguardo al protagonista, avido di potere decisionale.

Marco [Dil Gabriele Dell’Aiera], conclusi gli esami universitari, sta prendendo in seria considerazione l’idea di dedicare la sua tesi di laurea ad un argomento molto delicato: la possessione demoniaca spiegata facendo ricorso agli studi psicologici, per dimostrare come, in realtà, la possessione non sia praticata da nessun essere maligno, ma sia solo il riflesso incondizionato di una serie di cause e fattori che, ad esempio, possono trovare una riposta nella schizofrenia. Il professor Dogliani [Oliviero Corbetta], approva la sua proposta, ma lo informa sulle possibili difficoltà che potrebbe incontrare. A supportare Marco in questa impresa ci pensano i suoi amici, allettati dalla foga con cui Marco parla loro dei preparativi al progetto. Ci sarà da lavorare, ma soprattutto, da rischiare.

Demon’s Twilight parte da un’idea specifica, che è quella di esplorare, attraverso protagonisti poco preparati sull’argomento, il mondo della possessione. L’idea non è originale, ma non è un problema, perché, anche in questo caso [come ormai spesso succede] si tirano i fili del reality-movie. In Demon’s Twilight i presupposti per creare un buon film ci sono tutti, ma il problema è che qui l’idea non viene sviluppata per quanto dovrebbe.

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Lo stesso protagonista, poi, non sembra davvero così preparato in materia, dal momento che non sa spiegare in modo convincente il mondo della possessione. Ci si sarebbe dovuti soffermare, magari, di più sulla figura del medium [Fabio Rossini], che poteva dare spazio a risvolti interessanti. La figura di Nicole, invece, è troppo plasmata da romanticismi che era meglio non fare filtrare, così come gratuita risulta la scena di sesso tra Marco e la sua ragazza [Linda Messerklinger]: non si capisce perché lei, in seguito a tempeste ormonali, dovrebbe riferirgli dove si trova Nicole [Elisa Lombardo]. Insomma, lo spettatore si sarebbe aspettato di vedere, in questo caso più che in altri, un finto documentario, con gli incontri avvenuti, con gli interventi di esperti e i malcapitati. Di questo invece resta poco più che un’infarinatura.

Peccato, perché in alcuni momenti pare che il film si riprenda, e fa ben sperare per futuri progetti del regista. Di certo la cosa che più distrae lo spettatore è la mancanza di azione. È tutto troppo parlato, ma c’è poca motivazione non solo nel gruppo in generale, ma nello stesso protagonista [eccessivamente arrogante], spinto dall’effetto e non dai risultati del suo lavoro. E lo stesso difetto si ripercuote su Demon’s Twilight, che si conclude debolmente.

Gilda Signoretti

 

Regia: Federico Lagna

Con: Dil Gabriele Dell’Aiera, Oliviero Corbetta, Elisa Lombardo

Sceneggiatura: Federico Lagna, Joe Vignola

Produzione: Epica Film, Minerva Production

Distribuzione: Minerva Pictures

Anno: 2010

Durata: 87’

Trailer:

InGenere Cinema

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