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HERETIC di Scott Beck e Bryan Woods

Sorella Barnes [Sophie Thatcher] e Sorella Paxton [Chloe East] sono due giovani missionarie della Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni, i cui fedeli sono conosciuti più comunemente come Mormoni. Una delle possibili prove di fede che i giovani credenti di questa Chiesa possono donare alla loro comunità e al Dio che venerano è quella di partire in missione verso un paese diverso da quello natale, per diffondere la parola e cercare di fare nuovi proseliti. È quello che hanno scelto di fare Barnes e Paxton e, anche se devono quotidianamente subire piccole angherie di chi le vede come delle bigotte estremiste, le due ragazze continuano il lavoro con dedizione, pur rimanendo intimamente delle giovani donne curiose e vivaci.

Nell’incipit del film discutono con un po’ di imbarazzo ma tanta curiosità di preservativi e film porno, proprio davanti al poster pubblicitario di una marca di profilattici. A una delle due balena in testa, a un certo punto, l’idea di aver intravisto l’improvvisa illuminazione divina negli occhi di un’attrice hard impegnata in un video.

Due ragazze normali, insomma, che però hanno scelto di mettere in secondo piano l’adolescenza che ogni tanto viene ancora fuori, in favore di un Dio benigno, che però pretende piccoli e grandi sacrifici.

Scott Beck e Bryan Woods, registi del poco convincente 65 – Fuga dalla Terra, riescono in casa A24 a confezionare un film misterico e oscuro, che ragiona sulla Storia  e sulla Filosofia delle Religioni. Lo fa in maniera spicciola e senza approfondimento, ma utilizzando un po’ di creatività e il giusto megafono: un assai convincente Hugh Grant nei panni di un personaggio negativo che però gioca benissimo [e con piacioneria] le carte dell’ambiguità e della follia.

Detto subito che la vera sorpresa del film è proprio Grant, non perché avessimo dubbi sulle sue capacità interpretative, quanto per la precisione con cui ha costruito assieme ai due autori un personaggio così indecifrabile e spassoso, Heretic può dirsi un film stimolante e oscuro, in gran parte riuscito, ma che risolve il Mistero con la maiuscola che cerca di inquadrare con incoerenza, scegliendo di lasciare aperta la porta della speranza o almeno quella del sogno.

Le due ragazze hanno un appuntamento importante con il signor Reed, un uomo che si è detto interessato alla loro Chiesa e che forse potrebbe valere loro un nuovo battesimo. Sorella Barnes e Sorella Paxton entrano nella casa di Reed a causa di condizioni meteorologiche avverse e, anche se la situazione sembra ambigua sin dall’inizio, si sforzano a esercitare il precetto della fiducia nel prossimo.

Mentre gli alibi dell’uomo vacillano e il le sue reali intenzioni tentano di sgusciare via per rimanere celate ancora un po’, iniziamo a condividere dubbi e domande con le due protagoniste, che provano a rimanere ingessate all’interno dei panni delle missionarie, facendo della loro fede una corazza che, però, non sembra così solida da riuscire a proteggerle da reali attacchi.

Si parlava di creatività nell’elaborare, in piccolo, un sunto di Storia delle Religioni, in chiave monoteista: Beck, Woods e Grant lo fanno attraverso un bizzarro parallelo con la storia commerciale del Monopoly e il plagio musicale. Una chiave ironica che, però, viene utilizzata [contrariamente a quanto si potrebbe pensare] per condurre le due ragazze e il loro ospite nella parte più buia di Heretic che, oltre a prevedere il definitivo smascheramento dell’uomo, permette il fiorire della parte più orrorifica del film. Sarebbe una chiave di volta davvero felice, se non fosse che questa parte nera si dimostra la parte meno efficace del film, più incerta per trovate ed esasperazioni ma che risulta davvero stonata solo dopo la chiusa ancora meno convincente a cui facevamo riferimento sopra.

Quella che arriva allo spettatore è una storia affascinante, ben raccontata e capace di mescolare mistero e ironia, ma che prima della svolta finale prova a rilanciare più di quello che avrebbe dovuto, obbligandosi a prendere strade sconosciute senza la sicurezza di un senso dell’orientamento forte a cui affidarsi.

Un thriller-horror d’attore, in cui i dialoghi sono fondamentali, così come le interpretazioni, ma anche un film in cui il cosa è davvero a fuoco ed evidenziato [anche grazie alla confezione impeccabile in stile 24], ma in cui è il come a risultare, dopo un po’, sgonfio.

Heretic di fatti è un perverso gioco del gatto col topo, che per gran parte rimane sul livello di una prolissa dialettica horror/misterica sulla religione, cercando di arrivare a una verità di espiazione e sofferenza, entrando quasi nel campo minato dell’intoccabile Martyrs di Pascal Laugier [2008], ma rimanendo sempre sul sofisticato, anche quando la svolta horror avrebbe richiesto di sporcarsi le mani, più che di continuare a percorrere la via intellettuale.

Bastava poco così per avere tanto tanto in più.

Luca Ruocco

HERETIC

Regia: Scott Beck, Bryan Woods

Con: Hugh Grant, Chloe East, Sophie Thatcher

Uscita in sala in Italia: giovedì 27 febbraio 2024

Sceneggiatura: Scott Beck, Bryan Woods

Produzione: A24, Beck/Woods, Catchlight Studios, Shiny Penny

Distribuzione: Eagle Pictures

Durata: 110’

Anno: 2024

InGenere Cinema

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