E.T. e La cosa uscirono nelle sale in contemporanea: ma mentre Spielberg voleva emozionare il pubblico, Carpenter voleva terrorizzarlo.
Inizialmente incompreso in patria e subito apprezzato in Europa, John Carpenter si è spesso scontrato con gli Studios. Il suo cinema, distante dai canoni delle major, ha portato sullo schermo paure, conflitti e contraddizioni della società americana con il carisma delle produzioni hollywoodiane. Anticipando i tempi e scuotendo l’opinione pubblica, ha raccontato la natura del male attraverso i suoi antieroi attingendo sempre dalla realtà.
Il saggio John Carpenter – Il regista da un altro mondo, scritto da Edoardo Trevisani e edito da Edizioni NPE ripercorre l’evoluzione artistica di Carpenter attraverso l’analisi di tutta la sua produzione cinematografica, da Grosso guaio a Chinatown a 1997: Fuga da New York, dalla saga di Halloween a Il seme della follia.
Un quadro completo e accurato di un maestro indiscusso anche al di fuori dei generi fantastico e horror.
Sfoglia l’anteprima: