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UN PICCIONE SEDUTO SU UN RAMO RIFLETTE SULL’ESISTENZA di Roy Andersson

Copertina un piccioneTra le più belle sorprese cinematografiche del 2014 rientra senza ombra di dubbio Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza  del regista svedese Roy Andersson. Vincitore del Leone d’oro di Venezia 2014, Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza è un film che gioca con l’assurdo, recitato e diretto come fosse uno spettacolo teatrale in grande stile.

Campi larghi, attori mai ripresi in primo piano e sempre al centro della scena, inquadratura fissa e dialoghi esistenzialisti e a tratti enfatici, danno voce ad un film sperimentale che poggia su un soggetto elementare: una coppia di ambulanti in crisi economica, e piena di debiti, che spera di guadagnare qualcosa nella vendita di tre capi di merchandising0, ovvero una dentiera da vampiro, una maschera di carnevale e una busta che, se premuta, emette una risata che stimola il buonumore. I personaggi che si avvicendano intorno a questa coppia, sono tutti invasi da un’angoscia esistenziale, che li turba.

Un piccione 2Paradossalmente, però, lo spettatore sogghigna per i loro dialoghi e la loro tristezza, come per i loro gesti abitudinari, così buffi e irrazionali. E così si sorride per la stanchezza che li caratterizza, per una canzone che viene ascoltata ripetutamente e che fa piangere  un personaggio; per la stranezza delle persone che si aggirano nei locali, e che si muovono tanto lentamente da sembrare zombie; per le sequenze pressoché identiche nelle quali i due ambulanti, con le frasi di sempre, invitano i clienti ad acquistare i loro oggetti; per l’entrata in scena, in un locale, di Carlo XII di Svezia e del suo esercito, desideroso di ascoltare una vecchia canzone popolare svedese; per i visitatori di un museo che osservano le specie animali imbalsamate con gli occhi meravigliati di un bambino; una scimmia chiusa in una laboratorio per essere sottoposta a chissà quale strambo esperimento; o ancora una signora anziana che non vuole lasciare ai figli la borsa nella quale conserva tutti i suoi gioielli, mentre è adagiata sul letto d’ospedale, più di là che di qua.

Un piccione 1La comicità grottesca è gestita con intelligenza dal regista e sceneggiatore, che provoca lo spettatore riproponendo gli stessi schemi per tutta la durata del film, le stesse battute e gli stessi movimenti, ampliando la loro durata via via che si ripetono. Il perché del titolo si spiega in una poesia letta da una bambina che, chiamata dall’insegnante sul palco a recitarla, riassume il senso della poesia che vede protagonista un piccione che, stanco, si riposa sul ramo e ha così modo di riflettere sul senso della vita, per poi riprendere il volo. L’insegnante schernisce quasi la bambina, svilendo il senso della poesia.

Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza è un film che ha diverse chiavi di lettura: chi guarda può cogliere aspetti diversi e sentimenti diversi. Il ritmo molto lento può incontrare le difficoltà dello spettatore abituato ai film incalzanti, ma l’ultima fatica di Ardersson va vista per diversi motivi: per la sua esclusività, per le situazioni bizzarre sulle quali si incentra principalmente il film, per il suo stare al gioco e per lo stile elaborato ma diretto usato dal regista, per la bellezza fotografica e scenografica e perché, da qualunque lato lo si osservi, il film sprizza di originalità.

Il film è distribuito in home video da Lucky Red.

Gilda Signoretti

UN PICCIONE SEDUTO SU UN RAMO RIFLETTE SULL’ESISTENZA

Voto film:

4 Teschi

Voto DVD:

3disc copy

Regia: Roy Andersson

Con: Holger Andersson, Nisse Vestblom, Viktor Gyllenberg, Lotti Törnros, Charlotta Larsson, Jonas Gerholm, Ola Stensson, Oscar Salomonsson, Roger Olsen Likvern, Wihlem Rising, Mats Ryden

Durata: 96′

Formato: 2.35:1

Audio: Italiano e Svedese Dolby Digital 5.1

Distribuzione: Lucky Red [www.luckyred.it]

Extra: Trailer

Gilda Signoretti

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