Nella 35esima edizione del Fantafestival, conclusasi il 29 giugno 2015, ad aggiudicarsi il Pipistrello d’Oro come Miglior Lungometraggio Italiano, è stato Index Zero, opera prima di Lorenzo Sportiello, già presentata al Festival Internazionale del Film di Roma.
Già durante la proiezione del 26 giugno, presso il Multisala Barberini, il pubblico aveva risposto con entusiasmo alla proiezione del film, come dimostrato poi dalle domande poste al regista e al montatore Giuseppe Trepiccione al termine della proiezione.
Il film inizia dando subito sfogo alla tensione e all’ansia dei personaggi che vivono in una società immaginaria del futuro neanche troppo distante dalla nostra. Anno 2035: Kurt [Simon Merrells] ed Eva [Ana Ularu] stanno scappando dalla loro città nella speranza di raggiungere il confine con gli Stati Uniti d’Europa; entrambi sono reputati “non sostenibili” dalla società, soprattutto la donna, che è incinta e prossima a partorire, e per questo sono pronti ad iniziare ad un viaggio pericoloso e sfiancante che li porterà ad attraversare un tunnel [bellissima la sequenza in cui si muovono a fatica per raggiungere la superficie, realizzata in modo tale da far soffrire per primo lo spettatore].
La crisi economica ha raggiunto l’indice massimo, e ovunque ci si trovi devastazioni, guerre e scenari apocalittici fanno da sfondo al paesaggio. Ogni essere umano è tenuto sotto controllo attraverso un “indice di sostenibilità” che verifica il suo stato di salute, le potenzialità, le calorie da bruciare e l’instabilità o la stabilità dei livelli biometrici. La gravidanza naturale è vietata, in quanto sono ammesse solo quelle extrauterine: questo perché le donne gravide sono considerate non sostenibili, e dunque sono espulse dalla comunità [la loro presenza, e quella degli uomini non sostenibili, destabilizza, infatti, la società che abita nell’aggregato urbano]. Purtroppo, però, la fuga viene interrotta quando i due protagonisti, insieme ad altri profughi, vengono catturati e imprigionati in un centro di detenzione. Qui Kurt e Eva fanno la conoscenza della dottoressa Susan [Antonia Liskova], incaricata di controllare i prigionieri, e che si rivelerà utile per il futuro del bambino.
Queste sono solo le premesse da cui parte Index Zero, uno sci-fi girato con arguzia da Sportiello, che firma la sceneggiatura [e anche le musiche del film], con Claudio Corbucci, Francesco Cioce. Nonostante i problemi produttivi incontrati dalla crew del film, Index Zero è un film assai riuscito, soprattutto a livello tecnico. Molto ben realizzati gli effetti speciali ed estremamente curata la fotografia. Il soggetto da cui parte poggia su basi stabili rintracciabili nella deriva presa dalla società attuale reale. La sofferenza che vivono i protagonisti è tangibile, ed è proprio la voglia di sopravvivere e di mettere al mondo il figlio a spingere i due a lottare, a vivere di stenti. Gli stessi protagonisti, però, risultano freddi, e non viene creata alcuna empatia con lo spettatore.
Viene spontaneo pensare al dramma dell’immigrazione, ai viaggi pericolosi condotti da disperati in fuga dal proprio stato a causa della dittatura e della guerra.
Index Zero, girato in Bulgaria, non dà però esaurienti risposte allo spettatore su alcune questioni, ad esempio riguardo il concetto di sostenibilità ambientale, filo portante del film insieme a quello della produttività femminile. Il finale, che paventa un futuro all’insegna della rivoluzione, lascia spazio all’immaginazione, e speriamo che possa far riflettere il regista sulla possibilità di un sequel.
Gilda Signoretti
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INDEX ZERO
Regia: Lorenzo Sportiello
Con: Simon Merrells, Ana Ularu, Antonia Liskova
Sceneggiatura: Lorenzo Sportiello, Claudio Corbucci, Francesco Cioce
Produzione: Lorenzo Sportiello, Giuseppe Gargiulo
Distribuzione: /
Anno: 2014
Durata: 82′