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CHUCKY – GUIDA ALLA SAGA DE LA BAMBOLA ASSASSINA di AA. VV.

Chucky foto 1Alla domanda se stia lavorando ad un settimo capitolo della saga de La bambola assassina, il regista e sceneggiatore Don Mancini risponde affermativamente, non rilevando nulla in merito, ma lasciandosi sfuggire solo che il film darà delle risposte esaustive alle domande lasciate aperte nei precedenti capitoli della saga…

Chucky – Guida alla saga della Bambola Assassina, è un minuzioso lavoro condotto da sei autori, esperti e appassionati di cinema: Nicola Lombardi, Roberto Giacomelli, il nostro Luca Ruocco, Francesco Massaccesi, Giada Cecchinelli e Lorenzo Ricciardi – quest’ultimo autore delle due interviste a Don Mancini e al regista del primo La bambola assassina: Tom Holland – che hanno voluto omaggiare la bambola più famosa, cattiva e dispettosa del mondo a 17 anni dalla sua prima apparizione cinematografica.

Come degli ispettori chiamati a far luce su un caso, così i sei autori analizzano la figura di Chucky da ogni prospettiva. Si parte da Il mito, di Nicola Lombardi, che si sofferma sul primo film della saga, partendo proprio dalla conoscenza tra Chucky e il suo primo “amico”: Andy, un bambino di soli 6 anni, che maledirà per tutta la vita quel bambolotto dall’aria tutt’altro che rassicurante, pieno di lentiggini, occhi grandi e capelli rossi, vestito con una salopette  di jeans.

Chucky foto 2Chucky inizialmente parla solo attraverso i messaggi preregistrati, come tutte le bambole parlanti, ma imparerà presto a esprimersi autonomamente, senza disdegnare un linguaggio scurrile da duro. Lombardi delinea la figura del bambolotto omicida partendo dai suoi predecessori, evidenziandone collegamenti, discendenze, come La bambola del diavolo di Tod Browning, o Dolls di Stuart Gordon, per poi arrivare ad una sua visione personale della psicologia di Chucky e di Andy, che si ritroverà ad un tratto a vivere in fretta la sua infanzia.

Un lavoro molto articolato e puntiglioso lo fa Roberto Giacomelli, in Fino alla fine tuo amico sarò, che non solo ci accompagna in tutti i successivi 5 capitoli della saga, analizzandoli con occhio critico e scrupoloso, me riflette anche sulle evoluzioni e involuzioni della bambola, sul carattere ironico di cui si vestiranno i film a seguire, a dispetto del capostipite, abbandonando quell’aura di mistero e a tratti oscura di Chucky, che diventerà sempre più sicuro di sé e scurrile, suscitando così l’ironia degli spettatori. Giacomelli, guardando a ritroso nel tempo, dalla nascita verso l’evoluzione di Chucky, prova a spiegare anche le cause legate al successo/insuccesso degli stessi capitoli e le critiche della stampa, che non favorirono l’uscita in sala, come per Il figlio di Chucky e La maledizione di Chucky, scritto e diretto da Don Mancini. La sposa di Chucky, invece, risulterà essere il capitolo più fortunato della saga, non solo relativamente al riscontro di pubblico, ma anche all’inaspettata accoglienza positiva della critica tutta.

Ma cosa rappresentano, e continuano a rappresentare i giocattoli nel cinema? Cosa incarnano? Perché sono associate al male? É anche su questo che indaga Luca Ruocco in Toysploitation; l’autore compie un lavoro certosino, consistito in un approfondimento sul cinema horror “con le bambole e i giochi” per estrapolarne le caratteristiche e la violenza che li ha resi famosi, esaminando il legame tra infanzia e maturità e le scene più cruente [non solo omicidiarie] e l’ossessione per il male, condensato da quel senso di prigionia che lega le vittime al loro carnefice. Chucky si serve dell’innocenza di Andy per “rapirlo” e rubargli l’anima.

La bambola locandina 2L’indagine  nel cinema delle cattivissime bambole, parte dalla marionetta meccanica di Profondo rosso di Dario Argento, fino a L’evocazione – The conjuring o Dead Silence, del prolifico James Wan, comprendendo anche Annabelle – nel quale il regista figura come produttore – che prende il titolo dalla bambola bionda già vista in L’evocazione – The conjuring, chiusa in una teca nel museo degli orrori dei coniugi Warren.

Segue poi il capitolo di Francesco Massaccesi, Bambole e pupazzi, che si occupa dello spazio, tuttavia limitato, che il mercato del merchandising ha offerto a Chucky, riprodotto come bambolotto e null’altro, lui che nasce proprio come tale. Chucky non ha avuto la stessa fortuna commerciale di Freddy Krueger, lanciatissimo sul mercato anche sottoforma dei gadget più variegati. Proprio di Freddy vi avevamo parlato qui, in occasione dell’uscita di Freddy Krueger – Il mito, oggi alla sua seconda edizione, che potete acquistare online.

Conclude il saggio Giada Cecchinelli, con L’infanzia spaventosa, che possiamo definire una osservazione sulla condizione dell’infanzia di Andy, avviato alla disillusione rispetto alla vita proprio da Chucky, che prova a portarlo sulla cattiva strada, destabilizzandolo e terrorizzandolo per sempre, facendogli perdere quell’innocenza e quella ingenuità tipica di un bambino.

Chucky – Guida alla saga della Bambola Assassina fa venir voglia di riguardare tutta la saga de La bambola assassina, per carpire con attenzione alcune sequenze a cui, magari, non si è prestata la giusta attenzione e che, invece, sono state oggetto di osservazione nel libro.

Ottimo lavoro quello portato a termine dai 6 autori, le cui analisi sono precedute dall’introduzione di Luigi Boccia, che ci avvia al mondo dei pupazzi demoniaci, per terminare con le brevi interviste a Don Mancini e Holland.

Gilda Signoretti

4 Teschi

CHUCKY – GUIDA ALLA SAGA DE LA BAMBOLA ASSASSINA

Autore: AA. VV.

Editore: EUS – Edizioni Umanistiche Scientifiche

Pagine: 116

Illustrazioni/Foto: Si

Costo:  14,90

Gilda Signoretti

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