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DIAZ di Daniele Vicari

Il 5 luglio 2012 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna, dopo la sentenza della Corte d’Appello del 18 maggio 2010, per i dirigenti della polizia che, in occasione del G8, tenutosi a Genova il 22 luglio 2001, ordinarono prima l’irruzione nella scuola Diaz e poi il pestaggio di 93 no global che si erano sistemati all’interno della stessa.

È così, almeno per ora, che si è chiusa la questione “G8”, dalla cui vicenda Daniele Vicari [La nave dolce, 2012] ha tratto Diaz, un film coraggioso e molto calibro, attento a ricostruire, a metà strada tra l fiction e l’inchiesta, i reali sviluppi che ebbe l’organizzazione del meeting che raggruppava i governatori degli 8 paesi più industrializzati del mondo, motivo per cui molti dimostranti decisero di manifestare  le proprie ragioni. Tra i manifestanti si insediarono degli infiltrati del bruppo noto come black block, abituati ad usare la violenza come unica forma di linguaggio.

Diaz è un action movie che non lesina niente, neanche le crudezze. Vicari affronta la storia con meticolosità, da buon documentarista quale è, e sa bilanciare molto bene azione e indagine storica.

CG Home Video distribuisce il film in un cofanetto a doppio disco, dove si potrà trovare, nel primo, la pellicola di Vicari e una breve sezione extra, e nel secondo il documentario, davvero ben realizzato, sul G8, dal titolo La provvista, diretto da Carlo A. Bachshmidt, più diversi altri contenuti extra, tutti di una certa rilevanza.

Gli speciali, infatti, spaziano dal backstage al contenuto testuale sulla sentenza della Corte di Cassazione, dall’imponente lavoro scenografico e di visual effects, alla deposizione di Ansoino Andreassi, vicecapo della polizia, che venne sostituito poi da Roma con un altro vicecapo, poiché in disaccordo con gli ordini impartitegli, e le toccanti testimonianze delle vittime, dai cui racconti hanno preso vita i personaggi del film.

È sbagliato e ridicolo considerare Diaz un film denigratorio delle forze dell’ordine e della polizia in particolare, come sostengono alcuni. Diaz è un film d’inchiesta, documentato e serio.

Nonostante la durata, regge molto bene, perché è ben calibrato e sa trasmettere una crescente paura mista ad una forte tensione. Vicari è stato in grado di comunicare un forte stato d’ansia e d’angoscia, lasciando un finale aperto e dai contorni incerti.

Un plauso va a tutti gli attori, da Duccio Camerini nel ruolo del prefetto, poi trasferito, Aldoino Fracassi [che sarebbe poi Andreassi]; a Paolo Calabresi, che interpreta Francesco Scaroni, uno dei capisquadra del settimo nucleo; a Elio Germano, nel ruolo del giornalista Luca Gualtieri; a Claudio Santamaria, che interpreta Max Flamini, capo del settimo nucleo del reparto speciale, che si è formato appositamente per gestire il G8 di Genova; a Jennifer Ulrich, che interpreta una delle manifestanti; o Rolando Ravello, nel ruolo del responsabile delle relazioni esterne della polizia.

Gilda Signoretti

 

Regia: Daniele Vicari

Con: Claudio Santamaria, Elio Germano, Jennifer Ulrich, Jennifer Ulrich, Mattia Sbragia, Rolando Ravallo, Alessandro Roja, Paolo Calabresi

Durata: 115’

Formato: 16/9 – 2.35.1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 – Italiano Dolby Digital non udenti

Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]

Extra: Primo dvd – La sentenza di Cassazione; Trailer; Secondo dvd – La sentenza di Cassazione; Backstage; Senografia e Visual Effects; La deposizione audio di Andreassi; Testimonianza da Black block

InGenere Cinema

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