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FINAL DESTINATION BLOODLINES + I PECCATORI

A 14 anni di distanza da Final Destination 5, la Morte torna a giocare con le sue ignare vittime, mettendo seguendo le ormai classiche due regole: l’inarrestabilità del destino e la spettacolarizzazione assoluta delle morti.

In questo sesto capitolo della saga cinematografica iniziata nel 2000, che ora arriva negli store in Blu-Ray + 4K UHD, il gruppo di persone sfuggite alla Nera Signora è davvero nutrito e per la Grande Falciatrice rimettere definitivamente a posto i conti non è facile né immediato, anche perché chi sarebbe dovuto trapassare decine di anni prima e non lo ha fatto, ha avuto anche il tempo di procreare e avere nipoti.

Stefanie, una studentessa universitaria è tormentata da un terribile incubo ricorrente all’interno del quale assiste impotente alla morte di sua nonna da ragazza, vittima del crollo di un ristorante panoramico nuovo di zecca, assieme al suo futuro marito e ad almeno un altro centinaio di persone. Ossessionata dalle visioni di morte, la ragazza decide di provare a raggiungere sua nonna Iris, allontanata dal resto della famiglia proprio per i suoi deliri macabri e paranoidi, per provare a capire qualcosa in più.

L’incontro con la strana nonna è solo l’inizio e Stephanie inizia un assurdo conto alla rovescia per cercare di salvare sé stessa e i suoi cari da una maledizione che hanno ereditato senza nemmeno saperlo, solo a causa di un legame di sangue: Bloodlines, come sottolineato dal titolo per differenziare questo nuovo capitolo, diretto da Zach Lipovsky e Adam Stein [Freaks, 2018], dai precedenti titoli del franchise, in cui a cadere nelle trappole persecutorie della Morte erano più che altro gruppi di amici, quasi sempre giovani vittime.

Lipovsky e Stein fanno un lavoro pulito, prendendosi anche poco sul serio, coreografando una massacro iniziale davvero lungo e ben strutturato. Il capitolo non si trattiene da esagerazioni grafiche e decessi elaborati [quelli nella TAC e nel furgone della nettezza urbana seguono a ruota quello principale e ricorrente], per servire alla spettatore un intrattenimento splatter puro, che riesce a rimanere federe alle regole della saga, pur cercando di riproporlo in chiave leggermente differente [in primis con la linea familiare].

Tra gli extra del disco Blu-Ray: il commento Audio dei Registi; “Death Becomes Them: On the Set of Final Destination Bloodlines”, un dietro le quinte di circa 6 minuti, con interviste a cast e registi, che approfondisce anche un po’ il discorso sugli effetti speciali pratici e digitali. Si continua con “The Many Deaths of Bloodlines”, featurette di 7 minuti circa è una sorta di super-classica delle morti spettacolari del film.

Chiude il tutto “The Legacy of Bludworth”, dovuto tributo a Tony Todd, icona horror e personaggio cardine della saga in questione, che proprio in questo capitolo regala al suo pubblico la sua ultima [e un po’ profetica] interpretazione.

Se in epoca di progetti ultra-splatter del tutto disimpegnati e disuniti, tipo Terrifier, per i giovani amici dell’horror ci sia ancora spazio per qualcosa di intermedio [né horror impegnato e ragionato, né il suo contrario] come Final Destination, sarà il tempo a dircelo. Di certo la credibilità della saga non crolla con questo nuovo capitolo.

Sempre con Warner e sempre in edizione Blu-Ray + 4K UHD, arriva negli store anche I peccatori, vampire movie decisamente sui generis firmato dal Ryan Coogler di Black Panther e Creed – Nato per combattere, che torna a collaborare con Michael B. Jordan, qui nel doppio ruolo di due fratelli gemelli che, nell’America degli anni ’30, fanno ritorno nella loro città natale per provare a lasciarsi alle spalle un passato tormentato e iniziare una nuova vita. Purtroppo il destino gli riserva la più oscura delle avventure e per loro sono pronte ad aprirsi le porte dell’oscurità eterna, quella di un mondo popolato da vampiri spietati e sanguinari.

Mississippi, 1932.  Smoke e Stack hanno viaggiato molto e non si sono risparmiati brutte esperienze fra le trincee della Prima Guerra Mondiale, per poi ritrovarsi fra gli uomini di Al Capone. Ora, però, cercano solo la tranquillità di casa e, con i soldi raccolti, decidono di aprire un juke joint, un locale a metà tra un bar, una bisca e un club blues. La sera dell’inaugurazione, però, oltre ai normali avventori, busseranno alla porta del locale anche creature oscure e assetate di sangue.

Il film mescola in modo non poco affascinante l’America nera del blues, con l’orrore dei film con succhiasangue. Ci sono poi alcune caratteristiche strutturali che hanno fatto sì che il film venisse da molti paragonato al Dal tramonto all’alba di Rodriguez, altro vampire movie interessante e atipico. A dire il vero i punti in comune esistono e sono importanti: il film è un’avventura dai toni epici, un viaggio non solo interiore, dove si affrontano temi come la famiglia [atipica], che si mescola al sangue e alla sensualità. Ha una doppia anima e una linea di demarcazione [sarebbe meglio un punto di non ritorno] profonda a separare la storia più da crime o da gangster movie [che in questo caso si mescola alla musica blues e alla storia della comunità afroamericana] dal vampire movie, che comincia solo in un preciso momento e all’interno e nei pressi di un’unica location, scardinando le regole seguite fino ad allora e mettendo a rischio tutti i personaggi fino a quel momento raccontati.

I peccatori si focalizza, contrariamente al film di Rodriguez, maggiormente sulla vita dei personaggi e sul momento storico-sociale della comunità afro-americana di quegli anni. Il regista-sceneggiatore è sì interessato a mettere in scena al meglio l’horror, dal momento della svolta nel Genere, ma lo è ancora di più a far emergere, nel corso del film, riferimenti puntuali a questioni spinose come le persecuzioni messe in atto dal Ku Klux Klan, e a utilizzare il fantastico per fini sociali e anti-razzisti, riuscendo a ricordarci ancora una volta che l’horror che riesce anche a parlare d’altro, utilizzando figure e stilemi del Genere, è un horror più saporito e importante.

Ma se sulle assonanze e sulle differenze con il film di Rodriguez ci si potrà trovare in accordo o meno, quello che rende imperdibile il film di Coogler è il suo essere un titolo di pura blaxploitation. Oltretutto un vampire movie, che in questa diramazione dell’exploitation non sono facilissimi da trovare, ma qui si dovrebbe aprire un altro lungo capitolo di Storia del Cinema Horror.

Fra gli extra del Blu-Ray oltre 30 minuti di making of, quasi 20 di scene tagliate [su un film di quasi 140’], interviste a cast e crew, ma soprattutto un approfondimento sulla musica che scorre nelle vene dei personaggi vivi e non-morti raccontati, “Blues in the Night: The Music of Sinners”.

Luca Ruocco

FINAL DESTINATION BLOODLINES

Voto film:

 

 

Voto Blu-Ray: 

Regia: Zach Lipovsky, Adam Stein

Con: Kaitlyn Santa Juana, Teo Briones, Richard Harmon, Anna Lore, Owen Patrick Joyner, April Telek, Max Lloyd-Jones, Rya Kihlstedt, Tinpo Lee, Brec Bassinger, Gabriele Rose, Alex Zahara, Tony Todd

Durata: 110’

Formato: 2160p UHD 16X9 2.4:1 – 1080p UHD 16X9 2.4:1

Audio: Dolby Digital Italiano 5.1, Francese 5.1.Spagnolo 5.1, Tedesco 5.1, Inglese Dolby Atmos TrueHD

Distribuzione: Warner Bros. [www.warnerbros.it]

Extra: Commenti audio dei registi; Death Becomes Them: On the Set of Final Destination Bloodlines; The Many Deaths of Bloodlines; The Legacy of Bludworth

I PECCATORI

Voto film: 

Voto Blu-Ray:

Regia: Ryan Coogler

Con: Michael B. Jordan, Hailee Steinfeld, Miles Caton, Jack O’Connell, Wunmi Mosaku, Jayme Lawson, Omar Benson Miller, Delroy Lindo, Lola Kirke, Li Jun Li, Deneen Tyler

Durata: 137’

Formato: 2160p UHD 16X9 2.4:1 – 1080p UHD 16X9 2.4:1

Audio: Italiano Dolby Digital Italiano 5.1, Francese 5.1.Spagnolo 5.1, Tedesco 5.1, Inglese Dolby Atmos TrueHD

Distribuzione: Warner Bros. [www.warnerbros.it]

Extra: Dancing with the Devil: The Making of Sinners; Blues in the Night: The Music of Sinners; Thicker Than Blood: Becoming the Smokestack Twins; Spirits of the Deep South; Wages of Sin: The Creature FX of Sinners; Scene eliminate

InGenere Cinema

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