Midnight Factory porta in sala un nuovo horror sulla possessione; ancora un film su un caso di esorcismo tratto da una storia vera. Ancora? Sì, ma non basta, perché L’Esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual, del regista David Midell, si ispira a quello che è stato uno degli esorcismi più documentati del XX secolo.
Quello di Emma Schmidt [conosciuta anche con lo pseudonimo di Anna Ecklund], appunto, che tra il 18 agosto e il 23 dicembre del 1928, fu sottoposta a diverse sessioni di esorcismo, per un massacrante totale di 23 giorni. La donna sembrava essere posseduta e ossessionata da diverse entità malefiche: suo padre deceduto che aveva in passato abusato di lei; Mina, l’amante del genitore e zia della ragazza, esperta di magia nera; e addirittura Giuda Iscariota. A cercare di salvarle l’anima, fu inviato padre Theophilus Riesinger, che decise di condurre la pratica esorcistica all’interno di un convento di suore francescane.
Il caso di Emma, aveva già ispirato un altro lungometraggio nel 2016, The Exorcism of Anna Ecklund di Andrew Jones, ma qualcuno fa arrivare le sue radici nel lato oscuro del cinema addirittura a L’esorcista, anche se il film di Friedkin si lega al romanzo omonimo di Blatty, che a sua volta ha dichiarato di aver tratto ispirazione da un’altra storia vera.
Tant’è, il film di Midell qualche punto in comune con quello di Friedkin lo ha per davvero. Si potrà obiettare che i film di possessione demoniaca si assomigliano tutti e per certi versi è vero, ma le affinità che vogliamo evidenziare sono portanti, strutturali, visto che entrambe le storie vedono un duo sacerdoti, di cui uno più esperto e l’altro insicuro e titubante, intenti a combattere contro il Diavolo. Mostrano la caduta della fede di uno dei due, i dubbi che potrebbero diventare un varco per il Male.
In questo caso si racconta di padre Joseph Steiger [Dan Stevens], giovane parroco della comunità che ha appena perduto il fratello, e di padre Theophilus Riesinger [nientemeno che un Al Pacino spettinato e barbuto], l’esorcista navigato, trasandato nell’aspetto ma dai solidi valori morali.
C’è poi un bagaglio comune che L’Esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual condivide con la stragrande maggioranza dei film sulle possessioni diaboliche: si tratta di numeri conosciuti ma irrinunciabili, come le deformazioni del corpo della vittima e le ferite; le sue improvvise capacità di parlare lingue sconosciute, leggere nella mente e nei ricordi di chi la circonda; una forza sovraumana, accompagnata da comportamenti e versi ferini; vomito di sostanze disgustose e oggetti non commestibili; il tutto condito da spostamento immotivato di oggetti e presenze oscure e poco pacifiche nei luoghi attigui a quelli che ospitano il soggetto posseduto. In The Ritual troverete tutto questo, ma la prima particolarità che vogliamo
sottolineare è che l’interno menu del “perfetto posseduto” è rappresentato in modo moderato, per poter mostrare sullo schermo lo spettacolo più realistico possibile. Emma, tra le grinfie del Maligno, subisce una trasformazione fisica, ma non si trasforma in un mostro. Le sue azioni, dalle dimostrazioni di particolari capacità fisiche al vomito, sono per lo più verosimili e non puntano per forza a numeri da circo dell’orrore. Anche le presenze oscure che si aggirano nel convento, per minacciare gli araldi del Signore, non appaiono come creature demoniache, ma sono rappresentate in mondo quasi anonimo.
Ma è un’altra la caratteristica regina di questo L’Esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual, che rappresenta l’anima del progetto, pur non riuscendo a salvarlo, né a spiegare la scelta della distribuzione di programmarne l’uscita in sala, visto che Midnight aveva finora studiato per bene ogni singola pellicola da proporre al cinema, piuttosto che nella sua collana home video. Stiamo parlando della struttura stessa del film, costruita proprio sulle differenti sessioni che costituirono lo storico esorcismo durato cinque mesi.
Il film di Midell si divide proprio nei capitoli di questa estenuante via crucis, questa lunga lotta con le anime oscure che divorano dall’interno Emma. Tenetevi pronti, quindi, ad assistere essenzialmente ad un lungo esorcismo, con poco contorno o perdite di tempo, ma allo stesso tempo state certi che c’è davvero poco di nuovo che questo film potrà raccontarvi sulla battaglia tra Dio e il Diavolo.
Luca Ruocco
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L’ESORCISMO DI EMMA SCHMIDT
Regia: David Midell
Con: Ashley Greene, Al Pacino, Dan Stevens, Patricia Heaton, Abigail Cowen, Maria Camila Giraldo
Uscita in sala in Italia: giovedì 29 maggio 2025
Sceneggiatura: David Midell
Produzione: Cinemachine Shop, Andrew Stevens Entertainment
Distribuzione: Midnight Factory, Plaion Pictures
Anno: 2025
Durata: 98’