Universal Monsters, la collana di graphic novel Skybound ispirata ai classici Mostri del cinema horror Universal Pictures edita in Italia da Saldapress, è tornata in libreria e fumetteria con il suo secondo volume: Frankenstein,scritto e disegnato da Michael Walsh, con i colori di Toni Marie Griffin.
Dopo il gran successo ottenuto da Dracula, di cui vi abbiamo parlato qui, il Prometeo Moderno creato da Mary Shelley nel 1816 e poi diventato icona pop grazie al film di James Whale del 1931, diventa protagonista del bel volume a fumetti, di oltre 110 pagine a colori e cover cartonata.
Ormai le regole del progetto le conosciamo: utilizzare il materiale di partenza [romanzo e film anche stavolta, come era stato per Dracula] per arrivare a creare qualcosa di moderno e originale. In questo caso specifico proprio dal film di Whale, con Boris Karloff nei panni della Creatura, arrivano le ispirazioni iconografiche del protagonista redivivo, così come il colore verde che prende possesso dell’illustrazione di copertina [invadendo anche gli sfondi oltre a pigmentare la pelle del Mostro], ma diventa viraggio di intere tavole all’interno del fumetto.
“Fino a che punto l’uomo ha diritto di interferire con l’ordine naturale?”, se il quesito di fondo del romanzo gotico della Shelley era qualcosa di assolutamente moderno e all’avanguardia, non ci si può che stupire di quanto il discorso sospeso tra etica, scienza e orrore rimanga ancora così attuale e caldo.
Il Frankenstein di Walsh riprende ambientazioni e momenti salienti della trama del film del 1931, ma sa spostarsi su un piano differente con la semplice aggiunta di un piccolo dettaglio capace, però, di donare al classico dell’orrore una prospettiva nuova: un giovane co-protagonista, un bambino, che assiste al disseppellimento del cadavere di suo padre, morto da poco, ad opera del professor Henry Frankenstein e del suo rozzo assistente. Il piccolo orfano pedina il professore [Henry Frankenstein come nel film di Whale e non Victor come nel romanzo] e riesce a entrare in contatto con il mostro creato dallo scienziato pazzo cucendo insieme pezzi di cadaveri e che ora possiede le mani del suo amato genitore.
La furia della vendetta di una creatura goffa e mostruosa ma perfettamente capace di discernere il rifiuto e la paura che il suo aspetto scatena nella comunità che, suo malgrado, è costretta ad ospitarla, raccontata nel romanzo gotico e da una serie davvero lunga di lungometraggi di lì in avanti, in qualche modo si sdoppia. A odiare il medico che si crede un dio non è più soltanto la creatura a cui ha donato la vita, ma anche il bambino che in qualche modo ha perso per la seconda volte il padre.
Michael Walsh si dimostra attento e rispettoso sia nei confronti del lavoro originale che verso il film di Whale a cui si rifà direttamente oltre che per il look del Mostro, anche per la costruzione di alcune sequenze [da quella della bambina sulla riva del fiume, all’insurrezione popolare].
Il lavoro mantiene costantemente un forte impatto visivo, grazie alla riuscita recitazione dei personaggi disegnati, alla costruzione delle tavole e ad alcune splash page ad effetto, ma anche alla trovata di Toni Marie Griffin di alternare sequenze dai colori accesi ma con importanti tonalità dominanti [abbiamo parlato del verde, ma non meno forti sono quelle che danno sul viola].
Ancora una volta, e almeno alla pari come quanto già successo con Dracula, la rivisitazione moderna e autoriale di Frankenstein targata Skybound/Saldapress si dimostra efficace ed emozionante, confermando – se ce ne fosse stato bisogno – che tutti gli amici dell’horror dovrebbero tenere d’occhio la collana Universal Monsters e fare spazio in libreria, perché già a maggio arriverà negli store Il mostro della laguna nera.
In coda a Frankenstein un comparto extra formato da illustrazioni, tavole e disegni preparatori.
Luca Ruocco
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FRANKENSTEIN
Autori: Michael Walsh, Toni Marie Griffin
Editore: Saldapress [www.saldapress.com]
Pagine: 114
Illustrazioni/Foto: Sì
Costo: 21,00 euro