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DYLAN DOG: OSSESSIONI + DOPO UN LUNGO SILENZIO

Amici dell’Horror, per passare un’estate davvero dylaniata, oltre agli albi in edicola che quest’anno per quanto riguardano Dylan Dog prevedono serie regolare, albo bis, Color Fest e Oldboy, potreste [e dovreste!] sentire il bisogno di recuperare anche un paio dei bei volumi da libreria editi da Sergio Bonelli Editore.

Potreste [e dovreste!], ad esempio, trovare tra le uscite librarie di luglio il volume cartonato Dylan Dog – Ossessioni, che raccoglie al suo interno due storie della serie regolare ristampate in grande formato e nella loro versione colorizzata.

Il volume fa parte di una collana da libreria e fumetteria che sta raccogliendo pian piano in maggioranza i lavori a fumetti che Tiziano Sclavi ha condiviso con il duo di disegnatori Montanari & Grassani. In questo caso si tratta de “Il tunnel dell’orrore”, l’albo 22 pubblicato per le edicole nel luglio del 1998, e “Ossessione”, albo 32 del maggio 1989. Si tratta quindi di un periodo editoriale che rientra pienamente in quel momento d’oro che molti dei lettori di Dylan Dog identificano come l’arco narrativo dei “primi 100” albi. Un momento di certo felice per il personaggio, che per la maggior parte delle sue avventure sarebbe rimasto fra le mani del suo creatore o che per lo meno era sicuro di averlo presente nella sua supervisione. Era, tra l’altro, il momento in cui la testata era caparbiamente votata allo splatter più grafico, che si sposava bene col citazionismo post-moderno dell’autore-creatore, che portava all’interno dei suo albi il cinema e gli autori che segnavano il suo immaginario.

C’è, ad esempio, Tobe Hooper, con il suo Il tunne dell’orrore, nell’omonima storia d’apertura, che però Sclavi rende totalmente sua ibridandola con una linea narrativa allora in costruzione che portava nello studio medico di uno dei mad doctors che popolano le pagine delle avventure dell’indagatore dell’incubo: il dottor Hicks, primario del General Hospital, legato in modo macabro e fantascientifico agli scienziati della Germania nazista. Una linea narrativa che era partita con l’albo 14, “Fra la vita e la morte”, ma che dura ancora oggi e, anzi, è il cuore del nuovo arco raccontato nello Speciale d’autunno firmato da Bilotta.

Nella storia di Sclavi, un giovane di buona famiglia si sveglia durante la notte, imbraccia un fucile dall’armeria di suo padre e compie una carneficina apparentemente senza ragione all’interno di un luna park, rifugiandosi poi all’interno del tunne dell’orrore, appunto, insieme a una giovane che tiene come ostaggio. L’assassino, subito accerchiato da polizia e forze militari, chiede di parlare con una persona. E chi altro potrebbe essere quella persona, se non l’indagatore dell’incubo?

Di taglio più hitchcockiano, ma non per questo meno generosa nei confronti di scene cruente e uccisioni orchestrate in maniera esplicita, è la seconda storia: “Ossessione”. Qui una giovane poliziotta è costretta a lasciare Scotland Yard dopo aver fatto arrestare in modo poco ortodosso e condannare a morte un assassino seriale. Un uomo che era solito sposare le sue future vittime, per poi ucciderle, ereditare i loro averi e passare a programmare il successivo matrimonio. Un vedovo assolutamente consolabile che, però, sembra non volersi arrendere al trapasso e continua a tornare nella vita dell’ex-poliziotta divenuta indagatrice privata. Uno stalker dall’oltretomba che, però, continua a finire assassinato nei modi più cruenti, ma sembra possedere più possibilità di un gatto. Anche in questo caso, la vicenda narrata da Sclavi riesce a nascondere il colpo di scena in bella vista, per tirarlo fuori solo quando, grazie ai disegni di Montanari e Grassani, decide di puntarci sopra un fascio di luce.

Recupero davvero interessante, non solo per rivivere un’aria da classico dylaniato, con un lavoro sull’horror e sullo splatter che sarebbe poi mutato sulla pagine a fumetti proprio per scelta del suo creatore, avvicinandosi ad atmosfere quasi da commedia fantastica d’autore, abbracciando un orrore più sottile o il thriller, con un’atmosfera splendidamente sospesa tra il verosimile e l’irreale. “Il tunnel dell’orrore” e “Ossessione”, invece, anche grazie al tratto semplice ed lampante dei due disegnatori ci fa rivivere un livello di orrore puro, diretto. Ma la rilettura è piacevole anche perché si concentra su due albi che non rientrano proprio fra i classici irrinunciabili che ritroveremmo nelle famigerate liste di numeri da non perdere per nulla al mondo… eppure riescono a regalare emozione, sorpresa e fascino.

A chiudere il volume un interessante redazionale di Franco Busatta: “È l’horror, bellezza!”.

Il secondo consiglio librario ci chiede di fare un balzo temporale di qualche decina di anni in avanti, fino all’ottobre del 2016, in piena curatela di Roberto Recchioni. La storia fa parte proprio di quell’orrore più quotidiano, meno paranormale e assai ancorato all’umano [lo si sa da tanto che per Sclavi “i veri mostri siamo noi”] di quella nuova scansione narrativa sclaviana che abbiamo anticipato poco prima.

Dopo un lungo silenzio è una storia drammatica e pregna di significato, ma è ancora di più un evento editoriale estremamente importante perché segna il ritorno in collana del creatore dell’indagatore dell’incubo in veste di sceneggiatore dopo nove anni di totale assenza. Il lungo silenzio, quindi, è doppio: è quello dell’autore che ha preferito vegliare silente sulla sua creatura per un periodo assai importante, oltre ad essere il segno più feroce della presenza dello spettro di sua moglie che Owen Travers può portare a testimonianza a Dylan, quando si reca nel suo studio per chiedergli non di scacciarla, ma di convincerla in qualche modo a comunicare con lui. A rompere quel silenzio pesante che è riuscito a trasformarlo in un alcolista.

Il tema chiave del fumetto, come succede in altri lavori narrativi di Sclavi (come nel bellissimo romanzo Non è successo niente) è proprio lo spettro dell’alcolismo, una malattia incurabile che non scompare nemmeno quando la persona che ne soffre smette di bere, racconta lo sceneggiatore nelle tavole dell’albo. A scoprirlo a sue spese è ovviamente l’indagatore dell’incubo che, ammorbidito dalle richieste della sua fidanzata Crystal e fiaccato dall’infinita tristezza di Owen, ricade nel peggiore dei suoi incubi. Incubo che il suo creatore ha vissuto da vicino e che ha scelto di condividere col suo personaggio.

La storia destabilizza l’equilibrio dell’esistenza dell’inquilino di Craven Road 7 attraverso qualcosa di assolutamente concreto, in un momento editoriale in cui si cercava di stravolgerne l’universo puntando a eventi macroscopici.

Da tempo esaurita nella sua prima edizione libraria, il ritorno, dopo una lunga assenza, di Tiziano Sclavi alle atmosfere di Dylan Dog ha una cover cartonata leggermente modificata [il titolo accanto al personaggio è molto più grande rispetto alla prima, ad esempio] e presenta in testa un redazionale della nuova curatrice Barbara Baraldi, in cui vengono analizzati la storia e il Dylan raccontato in Dopo un lungo silenzio. Molto interessante, per i collezionisti, la lettura sequenziale con il redazionale dell’edizione precedente, ovviamente firmato da Recchioni, che invece raccontava della nascita di questa storia e dei suoi incontri con l’autore.

L’emozionante racconto che vede Dylan alle prese con il più oscuro dei suoi fantasmi è stato affidato ai bellissimi disegni di Giampiero Casertano, artista che insieme a Sclavi ha regalato ai lettori tante indimenticabili pagine dell’indagatore dell’incubo e che ha un modo davvero tutto suo per far vivere i personaggi, per renderli così umani e reali da farli muovere e parlare davanti agli occhi del lettore per l’intera durata dell’albo. Nella storia interessante è l’utilizzo di fotografie [scatti fotografici di sedicenti fantasmi].

Impreziosisce l’edizione, e rende immancabile il volume nelle librerie dei collezionisti, la presenza dell’intera sceneggiatura di Tiziano Sclavi, nella seconda parte. Come sempre una meravigliosa scuola di scrittura.

Luca Ruocco

DYLAN DOG – OSSESSIONI

Autori: Tiziano Sclavi, Giuseppe Montanari, Ernesto Grassani

Editore: Sergio Bonelli Editore [www.sergiobonelli.it]

Pagine: 208

Illustrazioni/Foto:

Costo: 27,00 euro

DYLAN DOG – DOPO UN LUNGO SILENZIO

Autori: Tiziano Sclavi, Giampiero Casertano

Editore: Sergio Bonelli Editore [www.sergiobonelli.it]

Pagine: 144

Illustrazioni/Foto:

Costo: 21,00 euro

InGenere Cinema

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