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“Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano” di Fabrizio Fogliato

Il cinema criminale è un incrocio di letteratura [Gadda, Pasolini, Albinati], storia [Piazza Fontana, i “golpi bianchi”, la P2], cronaca nera [“la Banda della Magliana”, il massacro del Circeo].

Matura e prende forma nel conflitto tra cittadini e delinquenti che squarcia la società italiana dal Secondo Dopoguerra e genera sperequazione, fame, delatori, profittatori e parassiti.

Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti, intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, “stragi di Stato”, stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva… con la rabbia agli occhi.

Prendendo in considerazione oltre 200 film e 85 opere letterarie, e accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari [veri e finzionali] Fogliato, con la benedizione di Romolo Guerrieri che firma la prefazione, assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.

«Tutto è emanazione del potere e del modo di gestirlo: anche se coloro che sono al potere nulla ne sanno, e si può anche ammettere ne siano, individualmente, quanto noi sgomenti. Ciò vale a dire che c’è in Italia un superpotere cui giova, a mantenere una determinata gestione del potere, l’ipertensione civile, alimentata da fatti delittuosi la cui caratteristica, che si prenda o no l’esecutore diretto, è quella dell’indefinibilità tra estrema destra e estrema sinistra, tra una matrice di violenza e l’altra, tra una e l’altra estrazione degli esecutori materiali»
Leonardo Sciascia

Fabrizio Fogliato, torinese classe 1974, è critico cinematografico e storico del cinema. Coordinatore didattico e docente presso l’I.S. Starting Work di Como, è ideatore e curatore di festival e cineforum sul territorio lombardo, e autore di saggi su Ferrara, Haneke, Jacopetti. Ha partecipato a lavori collettanei su Roger Vadim e Pupi Avati e collaborato a «INLAND. Quaderni di cinema» [Bietti] con saggi su Bido, Soavi e Lustig.

I LIBRI DI INLAND #6
Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano
di Fabrizio Fogliato
con prefazione di Romolo Guerrieri
24,00 euro

InGenere Cinema

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