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ONIBABA – LE ASSASSINE di Kaneto Shindo

Siamo nel Giappone medioevale: una giovane donna rimasta vedova e sua suocera vivono in una capanna in riva ad un fiume, circondate da un’alta e fittissima vegetazione [il miscanthus sinensis, che può raggiungere alcuni metri di altezza]. Per sopravvivere ad una guerra che sta devastando il paese, uccidono soldati feriti o esausti per poi derubarli e scambiare i propri bottini con cibo e sakè. Un giorno capita nella loro capanna un disertore affamato che conquista la giovane donna e diventa il suo amante, finendo per scatenare la tremenda gelosia della suocera. Quando quest’ultima incontra un samurai con indosso un’inquietante maschera da demone, decide di rubargliela per spaventare la nuora ed impedirle così le sue fughe notturne. Le conseguenze saranno catastrofiche.

Autentico capolavoro della cinematografia nipponica [e non solo], Onibaba è una commistione senza eguali di dramma, momenti passionali, toni fiabeschi, racconto bellico [nonostante la guerra non venga mai mostrata] e raccapriccianti risvolti horror dai contorni demoniaci [pare che la maschera del samurai abbia ispirato niente meno che William Friedkin per il volto bianco del demone che compare nelle immagini subliminali de L’esorcista]. Escludendo i rari momenti all’interno delle capanne, il film è girato interamente in esterni, in una location quasi estranea alla dimensione spazio/temporale, dove la vegetazione da un lato nasconde tutti gli orrori di un conflitto che non vediamo ma di cui percepiamo le conseguenze e dall’altro isola in modo simbolico la capanna delle due donne.

Kaneto Shindo [autore con all’attivo più di quaranta titoli da regista e oltre duecento da sceneggiatore] firma sia la regia che lo script prendendo ispirazione da un’antica fiaba buddista e affidandosi a tre interpreti magistrali nell’incarnare il senso di solitudine, paura ed egoismo dei propri personaggi.

Ad accompagnare la narrazione una messa in scena asciutta e tutta giocata in sottrazione, dove una fotografia spettrale e una regia caratterizzata dal frequente ricorso al primo piano strappano più di un applauso. Un occhio, quello del regista, che si rivolge all’umanità più umile e infima, all’interno della quale l’unica regola è la lotta per la sopravvivenza. Sentimenti primordiali che si mischiano ad un alone di magia con l’entrata in scena dell’elemento fantastico [il samurai mascherato], facendo di Onibaba una delle più spietate allegorie sulla guerra e sul peccato che il cinema abbia mai offerto.

Distribuito in Italia prima dalla RaroVideo e successivamente dalla Sinister Film, in entrambi i casi [purtroppo] solo in versione DVD.

Lorenzo Paviano

ONIBABA – LE ASSASSINE

Regia: Kaneto Shindo

Con: Jitsuko Yoshimura, Nobuko Otowa, Kei Sato

Sceneggiatura: Kaneto Shindo

Produzione: Kindai Eiga Kyokai, Tokyo Eiga Co Ltd.

Distribuzione: Trose Trading Film

Anno: 1964

Durata: 103′

InGenere Cinema

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