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ENNIO di Giuseppe Tornatore

A cosa pensiamo quando parliamo di Morricone? A un grande musicista, certo; a un simbolo dell’Italia nel mondo, indubbiamente; ma ciò che Giuseppe Tornatore vuole raccontarci con Ennio, il documentario sul Maestro che, purtroppo, non ha fatto in tempo a vedere finito, è come Morricone sia stato prima di tutto un innovatore, un genio, che ha saputo rivoluzionare il cinema [e la canzone] ma l’ha fatto sempre con un filo di vergogna e un senso di inadeguatezza. E di come sia proprio questo voler andare oltre chi lo screditava, questo suo bisogno di sentirsi considerato all’altezza degli altri pur tirando dritto per la sua strada, ad averlo reso così grande.

Più che un documentario, Ennio è un’intervista allo stesso Morricone – completata dalle testimonianze dei tanti che hanno avuto l’onore di lavorarci insieme – che per 150 minuti ci racconta di sé, della sua storia, del suo modo di intendere la musica e di conseguenza la musica per il Cinema – quella che ogni anno si riprometteva di non fare più e che, invece, l’ha tenuto con sé fino ai suoi ultimi giorni. Ma è anche il racconto di un modo di fare Cinema di un tempo che fu, un tempo che oggi ci fa sorridere e sognare e a cui forse, più che con nostalgia, dovremmo guardare con aspirazione.

Tornatore sceglie di raccontarci questa storia in senso cronologico, partendo da un Morricone bambino che non ha scelto per sé, che voleva fare il dottore e a cui invece il padre ha imposto di studiare la tromba e di diventare musicista, in una sorta di favola al contrario che conduce al lieto fine. Ennio accettò il volere di suo padre, anch’egli trombettista, primeggiando fin dai primi studi al conservatorio, diplomandosi prima nello strumento e poi in composizione sotto l’ala di Goffredo Petrassi. Il giovane Ennio si dedicò prima di tutto agli arrangiamenti, per l’RCA, di tutti i maggiori successi della canzone italiana degli anni Sessanta, per poi avvicinarsi alla musica per il Cinema.

Il resto è storia.

Nel vero senso della parola: con il racconto della vita di Morricone ripercorriamo anche la storia del Cinema italiano [e non solo], a partire da quei primi film che Ennio firmava con uno pseudonimo per non tradire il contratto in esclusiva con l’RCA, ma forse anche per nascondersi dalla vergogna di sminuire l’arte illustre della composizione musicale, accostandola a un mezzo di intrattenimento come il cinema. È questo, infatti, il peso che ha dovuto portarsi sulle spalle Morricone, il giudizio negativo che il suo maestro Petrassi aveva su di lui, uno snobismo generale dell’intera cerchia dei compositori accademici nei suoi confronti. Ma forse è stato proprio grazie a questo peso, e al sentimento di rivalsa che ne è scaturito, che Ennio Morricone è diventato il Maestro, genio visionario che noi tutti conosciamo.

Nonostante il documentario di Tornatore non abbia alcun vezzo di originalità o di audacia nel racconto [ed è questo l’unico limite da rintracciare nella pellicola] i suoi 150 minuti scorrono via piacevolmente, come se fossero appena novanta, in un susseguirsi di aneddoti, immagini d’archivio, brani da ascoltare insieme al racconto dell’idea che li sorregge; Ennio è un omaggio al musicista ma anche e, forse, soprattutto all’uomo Morricone – ai suoi pregi e ai suoi difetti, alla sua forza e alle sue debolezze, a ogni tassello che ha contribuito a renderlo un’icona che tutti, nel mondo, senza divisioni di nazionalità o di età, considerano il più grande compositore dell’epoca contemporanea.

Perché è vero che soltanto il tempo ci dirà se Morricone verrà accostato per sempre a quei Beethoven, Bach, Chopin, Mozart e compagnia al cui studio lo stesso Ennio ha votato la sua intera vita, ma ci sentiamo già di dire che aver potuto condividere un pezzo della nostra esistenza con un genio come lui sia già un traguardo, un enorme dono che Tornatore ha scelto di celebrare con la sua ultima opera.

È quindi questa l’occasione giusta per rendere grazie a questo dono e, pensate un po’, per farlo non vi basta nient’altro che andare in sala.

Irene Scialanca

ENNIO

Regia: Giuseppe Tornatore

Con: Ennio Morricone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Oliver Stone, John Williams, Hans Zimmer, Barry Levinson, Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore, Vittorio Taviani, Nicola Piovani, Bruce Springsteen

Uscita in sala in Italia: 29 e 30 gennaio [anteprima], poi da giovedì 17 febbraio 2022

Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore

Produzione: Piano b Produzioni, Potemkino, Fu Works, Terras, Gaga., Blossoms Island Pictures, Fonds Eurimages du Conseil de l’Europe

Distribuzione: Lucky Red

Anno: 2021

Durata: 150’

InGenere Cinema

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