Home / Recensioni / Home Video / FULCI FOR FAKE di Simone Scafidi

FULCI FOR FAKE di Simone Scafidi

Fulci for Fake, il nuovo lungometraggio di Simone Scafidi [su InGenereCinema.com abbiamo già parlato dei suoi La festa, Eva Braun e Zanetti Story] distribuito da Koch Media per la collana Midnight Factory, è il primo biopic su Lucio Fulci.

Solo questo dovrebbe già bastare per far tremare le ginocchia a tutti gli Amici dell’Horror. Il fatto che non sia “solo” questo è la vera notizia: Fulci for Fake è, infatti, un film eternamente sospeso tra la fiction e il documentario, ma non è un mockumentary. Si mantiene in equilibrio su un filo sottile tra il finto e il vero, tra una storia e la Storia, così come è sempre stata, scopriremo, la vita di Lucio Fulci, regista e uomo.

Come raccontare, però, la vita di un autore che ha iniziato a raccontarsi come una leggenda ancor prima di assurgere a icona del cinema horror? Come poter fotografare al meglio i vari momenti della carriera di quello è definito il terrorista dei Generi, per poi focalizzare il periodo più importante della sua carriera registica, quello declinato in nero che va dalla fine degli anni ’70 all’inizio del decennio successivo, abbracciando Zombi 2 e la famosa trilogia “Trilogia della Morte” con Paura nella città dei morti viventi, …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Quella villa accanto al cimitero, per arrivare almeno a Lo squartatore di New York .

Simone Scafidi ricerca la verità attraverso il contraffatto, mira a ricostruire una vita e una carriera artistica puntellando le fondamenta di una ricerca approfondita sulle falsità raccontate dallo stesso Fulci, che amava infilare nei pochi spazi vuoti della sua vita tutt’altro che facile alcuni aneddoti al limite dell’improbabile, come la sua partecipazione poi sfumata a Rischiatutto in qualità di massimo esperto di Marcel Proust oppure l’essere stato il reale ispiratore di Steven Spielberg per la scrittura del film Poltergeist – Demoniache presenze.

Ma c’è un altro livello di falso, di “fake”, quello inserito volutamente da Scafidi e che sarà utilizzato proprio come filtro tra il racconto documentario e lo spettatore. Stiamo parlato, ovviamente, della parte fiction di Fulci for Fake: Nicola, un attore, contattato da un famoso regista per interpretare Lucio Fulci in un film biografico dedicato all’autore romano. L’attore, che non ha mai sognato di lavorare ad un biopic, accetta la sfida, ma per calarsi nei panni del regista di Non si sevizia un paperino, decide di entrare in contatto con chi aveva vissuto fianco a fianco a Lucio [nella vita e sul set]: le figlie Camilla e Antonella; alcuni dei suoi collaboratori più fidati Sergio Salvati, Fabio Frizzi, Paolo Malco; e ancora qualche nome noto delle nostra cinematografia di Genere, che con Fulci ha avuto a che fare su un set, come Michele Soavi, o nella vita, come Enrico Vanzina [il cui padre, Steno, era stato il maestro di Fulci]; per concludere con due voci autorevoli, due studiosi di cinema e del cinema di Fulci: Davide Pulici, di Nocturno Cinema e Michele Romagnoli, autore del libro L’occhio del testimone, il primo volume dedicato al regista. Un libro, tra l’altro, colpevole d’aver catturato del tutto l’attenzione di un giovanissimo Scafidi alla ricerca di notizie sul regista dei film che da cinefilo di provincia cercava a tutti i costi di recuperare.

Fulci for Fake scandaglia la vita del regista a cui è dedicato fingendo, depistando, ma riuscendo comunque a scavare a fondo e ad arrivare al nucleo delle sue verità: ai tanti momenti bui della sua vita privata e familiare, al suo tormentato rapporto con le donne e ancor più con le attrici, al suo carattere chiuso, burbero e anaffettivo. Chiave di volta per descrivere molto da vicino la psicologia di un uomo diventato mito sono di certo le parole raccolte dalla viva voce delle due figlie: Camilla, voce portante di tutto il racconto, in un’intervista fiume [unica e sola intervista fatta nella sua vita, questa donata a Scafidi] che alterna drammi familiari [il suicidio della madre e il suo incidente da giovanissima] a esperienze di set [che lei frequentava in veste di aiuto regia]; Antonella, l’ultima a entrare a far parte del cast di intervistati, ma che riesce a fornire in pochi minuti una puntuale descrizione del padre come uomo, ancor prima che come regista.

La filmografia di Fulci, pur senza abbondare di inserti tratti dai film [le poche immagini di repertorio, le foto, i frame sono più che sufficienti], si costruisce davanti agli occhi dello spettatore [e del finto Fulci intervistatore] attraverso le testimonianze degli esperti e dei collaboratori, parallelamente alla figura del regista: la rabbia covata a causa delle avversità affrontate in vita lo avevano avvicinato morbosamente alle tematiche più cupe e alle storie tetre? Forse. Addirittura alcuni degli episodi che aveva veramente vissuto erano stati rielaborati in nero all’interno dei suoi film? Possibile.

Proprio su questa linea del credibile, del verosimile, gioca continuamente Scafidi, sin dalla sequenza iniziale, che sembra voler ricalcare Un gatto nel cervello, per poi mostrare in modo teatralmente gore friendly la finzione, il “fake”, e da qui iniziare il cammino di ricerca della verità.

Misogino e potenzialmente disamorato per la categoria degli attori, grande tecnico e audace affabulatore, sincero fino allo sconveniente, ma capace di creare su di sé una vera e propria mitologia. Fulci era tutto questo: “coesistenza di anime diverse, di film inconciliabili, di genio e di lotta per la sopravvivenza. Tutti elementi che hanno reso i suoi film capaci di resistere al tempo”, dichiara lo stesso Scafidi.

Fulci for Fake, presentato in anteprima alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è ora finalmente negli store in DVD e Blu-Ray con Midnight Factory in un’edizione 2 dischi ricchissima di extra davvero importanti: tantissime interviste [alcune delle quali sono le versioni integrali di quelle presenti nel film] ma soprattutto video e audio d’archivio girati e registrati dallo stesso Fulci, durante la lavorazione di film o in momenti privati.

Titolo Midnight del mese!

Luca Ruocco

FULCI FOR FAKE

Voto film:

Voto Blu-Ray:

Regia: Simone Scafidi

Con: Nicola Nocella, Martina Troni, Camilla Fulci, Antonella Fulci, Sergio Salvati, Fabio Frizzi, Paolo Malco, Michele Soavi, Enrico Vanzina, Davide Pulici, Michele Romagnoli

Formato: 16:9 -1.85:1 – 1920×1080

Audio: [Disco 1] Italiano 5.1 DTS-HD MA; [Disco 2] Italiano 2.0 Dolby Digital

Extra: [Disco 1] Lucio Fulci’s Audio Tape: un montato audio di 20 minuti dei migliori passaggi delle conversazioni tra Lucio Fulci e Michele Romagnoli, registrate tra il 1990 e il 1992 per la scrittura del libro “L’occhio del testimone”; L’occhio del testimone: Michele Romagnoli racconta il suo rapporto con Lucio Fulci e la nascita del primo storico libro dedicato al regista; Looking for Lucio: immagini inedite, commentate da Michele Romagnoli, filmate direttamente da Lucio Fulci durante i sopralluoghi e i set di Zanna Bianca, Zombi 2, Il miele del diavolo e durante alcuni momenti di vita privata e con registrazioni audio del regista inedite. [Disco 2] Backstage di Demonia; Camilla Fulci Uncut: la prima e unica intervista video a Camilla Fulci presentata nella sua versione integrale; Lucio Fulci and Friends: un montato con le parti tagliate delle interviste agli storici collaboratori Sergio Salvati, Fabio Frizzi e Paolo Malco, a Michele Soavi e a Enrico Vanzina; Intervista al regista Simone Scafidi; Intervista alla troupe; Trailer

Distribuzione: Midnight Factory – Koch Media [www.midnightfactory.it]

InGenere Cinema

x

Check Also

KRAVEN – IL CACCIATORE di J. C. Chandor

È difficile inquadrare un film come Kraven – Il Cacciatore, non perché ...