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STOMACH di Alex Visani

Il nostro horror indipendente ha una storia lunga e ramificata, sconosciuta ai più.

Una storia fatta spesso di autoproduzioni, di autori sognatori e caparbi che amano raccontare storie di paura… Quasi quanto amano sentirsele raccontare. Autori spesso autodidatti, che hanno forgiato la propria poetica [oltre che il proprio bagaglio culturale] nelle sale cinematografiche e nelle videoteche, con la visione quasi ossessiva di film cult nostrani e internazionali.

Un giorno sarebbe bello dedicare al nostro cinema indie un lavoro critico lungo e accurato, un saggio approfondito che possa scandagliare personalità e titoli che hanno fatto la storia del nostro cinema dell’orrore contemporaneo, da quando ha iniziato a non fare più parte del panorama mainstream. Fra i nomi che vedremmo comparire, sul finire degli anni ’90 e poi ritornare costanti durante il primo decennio del 2000, ci sarebbe sicuramente Alex Visani [nella doppia veste di regista e di critico specializzato in Genere].

Zombi New Millennium [2000], Mindcreep [2001], McomeJimmy [2005]. Il viaggio a doppio binario [di conoscitore e autore] di Visani nell’horror ha attraversato, da produttore dei suoi stessi lavori, il corto, il medio e il lungometraggio. Lavori artigianali e lowbudget, che comunque potevano vantare un impegno chiarissimo nel mostrare che a una carenza di mezzi si poteva rispondere con idee personali e radicata passione.

Negli ultimi anni Visani ha iniziato a collaborare con le case di distribuzione Home Movies e DigtMovies. Il suo è un lavoro di scouting per la collana Spasmo Video, dedicata ai film horror più estremi e gore [ne abbiamo parlato più di una volta nei nostri Nel frattempo in redazione… sul Canale YouTube di InGenereCinema.com]. Proprio con la Home Movies di Giacomo Ioannisci in co-produzione, Visani decide che è il momento di tornare alla regia. Nasce Stomach, un body horror violento e sanguinario, con rimandi decisi all’orrore anni ’80 e ’90, quello verso cui i lavori di Alex sono sempre stati rivolti.

Stomach, scritto dallo stesso Visani, racconta la storia di Alex [Fabio Carlani], un giovane solitario che vive isolato nella sua casa di campagna. La sua vita non gli ha regalato, finora, momenti felici: ha perso entrambi i genitori, subisce passivamente vessazioni e angherie sul posto di lavoro e non riesce a fare il primo passo con la ragazza di cui è innamorato, Anna [Ingrid Monacelli].

Come la storia del Genere thriller/horror ci ha insegnato, incamerare una forte pressione e tanta negatività per un lungo periodo di tempo non è una pratica salutare. Può portare ad un’esplosione di rabbia e violenza e trasformare in un assassino anche l’uomo più morigerato. Ma visto che dietro la macchina da presa c’è Visani, la rabbia covata da Alex non si trasforma in un atto violento, ma in qualcosa di materico, di fisico. Una creatura fatta di violenza e rancore, partorita involontariamente proprio dallo stomaco spesso dolente del giovane, che inizia a seminare morte attorno al protagonista.

Insoddisfazione, disperazione, incomunicabilità, passività. Visani racconta il suo body horror guardando al sacro monito sclaviano de «I mostri siamo noi», ma cucendo artigianalmente la sua coperta narrativa con parti del cinema di Cronenberg e di Frank Henenlotter, senza dimenticare rimandi a Stephen King.

In un’opera sicuramente vintage come Stomach, gli effetti speciali di Visani+Andrea Valecchi+RobertoPapi, non potevano che essere “vecchia scuola”: artigianali e sanguinari. La creatura figliata dallo stomaco del protagonista [e interpretata dallo stesso Carlani], strappa il sottile velo di placenta che lo copre e si mostra nella sua forma mortifera: un body painting che lo rende bianchissimo, asessuato, ricoperto da una fitta trama di vene scure, con una dentatura acuminata. Quasi una sorta di Nosferatu, stomaco vivente e umanoide, metà oscura di un giovane che si sente inadatto alla vita e deus ex machina delle scene splatter del film [si va dalla testa sfondata al cranio scoperchiato, da sbudellamenti vari a sgozzamenti, da lotte corpo a corpo a bulbi oculari spremuti fuori dalle orbite].

Stomach è un lowbudget dal cuore oscuro. Il suo corpo [perché sempre al corpo si torna] è imperfetto: a volte il film mostra di avere qualche meccanismo da funzionamento macchinoso e ripetitivo, oltre a qualche pecca tecnica e attoriale, ma è un indie che sogna il grande horror [come fa il suo regista] illuminato da luci che spesso corrono verso il Suspiria argentiano. E l’anima è nera e corvigna e parla la lingua degli amici dell’horror.

Il film è distribuito in DVD e Blu-Ray da DigitMovies, in un’edizione arricchita da un’intervista a Visani [12 minuti circa in cui l’autore confessa la sua intima e ludica esigenza di creare horror “orgogliosamente undergorund”] e un backstage [15 minuti] in cui regista e protagonisti fanno il punto della situazione della loro esperienza sul set.

Luca Ruocco

STOMACH

Voto film:

Voto DVD:

Regia: Alex Visani

Con: Fabio Carlani, Ingrid Monacelli

Formato: 16:9 – 1.78:1

Audio: Italiano Dolby Digital 2.0

Extra: Trailer “Stomach”; Slideshow fotografico; Dietro le quinte; Intervista al regista; Home Movies Indipendenti e Home Movies Doc: le uscite precedenti

Distribuzione: DigitMovies [www.digitstore.com]

InGenere Cinema

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