L’universo cinematografico figliato da DC Comics non ha mai brillato, finora, per compiutezza dei propri titoli. Anche un titolo potenzialmente fresco e “diverso” come Suicide Squad [2016], che puntava il fuoco su un’intera squadra di villain sopra le righe invece che su di un eroe, subì destino simile a quello di titoli come Wonder Woman [2017] o Batman v Superman [2016], vittima [come e più degli altri] innanzitutto di uno script inconcludente e solo fracassone e ripetitivo.
Di quel Suicide Squad, però, una cosa rimase solida e riuscì a scolpirsi nell’iconografia filmica osannata da fan, spettatori e cosplayer: la Harley Quinn di Margot Robbie.
Proprio su questo personaggio [e sulla Robbie] DC e Warner Bros. tirano su una grande sfilata carnevalesca che prende il via dalla fine della relazione tra Harley Quinn e il suo adorato e psicotico Joker.
Birds of Prey e la Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn racconta proprio del ritorno dell’ex compagna del re del crime sulle strade di Gotham. Una Gotham pronta a farle la pelle per vendicarsi di qualche vecchia bravata sua o della sua vecchia fiamma!
I rapporti di questo Birds of Prey con il mondo a fumetti della DC si ferma quasi unicamente al titolo, ispirato a quello di una miniserie omonima creata da Chuck Dixon e Jordan B. Gorfinkel nel 1996. La miniserie arrivò nel tempo a raccogliere all’interno di questo gruppo di super-eroine gran parte dei personaggi femminili di stanza di Gotham City, tra cui alcune delle protagoniste di questa pellicola, ma non Harley Quinn! Ma oltre al titolo c’è l’idea in nuce su cui i produttori volevano puntare: fare un film al femminile e, in questo caso, uno strano sequel/spin-off proprio di Suicide Squad.
Tra i tanti delinquenti e perdigiorno che reclamano la testa di Harley Quinn c’è, però, anche il potente boss Roman Sionis, conosciuto come Black Mask. Proprio per salvarsi la pelle [letteralmente, credeteci!] dal trattamento che il boss le ha riservato, Harley si offre di aiutarlo a recuperare un grosso diamante che i suoi tirapiedi si sono lasciati soffiare da una piccola ladruncola: Cassandra Cain. Proprio durante la ricerca della pietra preziosa, Harley Quinn incontrerà le altre donne [la cantante Black Canary, la “cacciatrice” Helena Bertinelli e la detective Renée Montoya] che, volenti o nolenti, entreranno a far parte di questa squad tutta al femminile, ereditando immediatamente inimicizia con l’intera gang criminale di Black Mask.
Puntando tutto sui toni elevati e sopra le righe che sono propri della giovane protagonista, Birds of Prey si presenta da subito come un colorato, sgangherato racconto in prima persona. Quasi un diario anarchico. Ma la pazzia su cui inizialmente sembra poggiare si fa mano a mano sgusciante, fino a diventare invisibile, trasformando questa fantasmagorica rinascita in un racconto monotono e vuoto che non trova uno spunto davvero interessante nemmeno nella coniugazione al femminile della squadra di protagonisti.
Tutt’altro. Anche perché Harley Quinn a parte [che è la protagonista e che, tra l’altro, già conoscevamo], le varie compagne di squadra rimangono solo abbozzate, mai approfondite e raccontate, per quel poco, anche in maniera disordinata e quasi svogliata. E ancora peggio va con il villain, così poco raccontato, così poco convincente, così mal presentato, da non rappresentare davvero mai un pericolo per la protagonista, né un punto di interesse per lo spettatore.
Un errore che Birds of Prey purtroppo eredita proprio dal film di cui vuole raccontare il seguito!
E se da una parte ci sono alcuni momenti della quotidianità di Harley Quinn che la rendono sempre interessante [l’amata iena come animale domestico] e vicina allo spettatore [la passione per il panino all’uovo], dall’altra si aggiungono location assai bizzarre spuntate fuori dal nulla, belle atmosfere folli e cartoonesche che mal si uniscono ad altre cupe e quasi orrorifiche che non riescono ad amalgamarsi granché. Un ritmo che, nonostante momenti rocamboleschi e rutilanti, prende spesso zoppicare e stanca.
Ancora una volta poco di fatto. Purtroppo la maledizione del DC Extended Universe sembra non voler proprio cessare…
Luca Ruocco
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BIRDS OF PREY E LA FANTASMAGORICA RINASCITA DI HARLEY QUINN
Regia: Cathy Yan
Con: Margot Robbie, Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell, Ella Jay Basco, Ewan McGregor, Rosie Perez, Chris Messina, Charlene Amoia
Uscita in sala in Italia: giovedì 6 febbraio 2020
Sceneggiatura: Charlene Amoia
Produzione: Warner Bros., LuckyChap Entertainment, Kroll & Co. Entertainment, Clubhouse Pictures
Distribuzione: Warner Bros.
Anno: 2020
Durata: 108’