Home / Recensioni / In sala / FIGLI di Mattia Torre

FIGLI di Mattia Torre

Sara e Nicola sono sposati e innamorati. Hanno una bambina di sei anni, Anna, e una vita felice.

L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche.

Nonni stravaganti, amici sull’orlo di una crisi di nervi e improbabili baby-sitter non saranno loro d’aiuto. Tra attimi di felicità e situazioni di sconforto, Sara e Nicola riusciranno a resistere e a rimanere insieme?

“I figli invecchiano. Ma non invecchiano loro. Invecchiano te. I figli ti invecchiano perché passi le giornate curvo su di loro e la colonna vertebrale prende per buona quella postura; perché parli lentamente affinché capiscano quel che dici e questo finisce per rallentare te; perché ti trasmettono malattie che il loro sistema immunitario sconfigge in pochi giorni e il tuo in settimane; perché ti tolgono il sonno per sempre. Assonnato e curvo, lento, acciaccato, sei nella terza età.”.

Questo è l’incipit di “Figli”, testo contenuto nella raccolta In mezzo al mare – sette atti comici di Mattia Torre, nucleo dal quale è scaturito l’omonimo film.

Il tono è in parte realistico, in parte tragicomico, volutamente esagerato [o forse no?].

Questo mix si rispecchia in maniera totale nella trasposizione con la regia di Giuseppe Bonito, vero e proprio shooter di un film che era già scritto, con il cast al completo e pronto per essere realizzato.

La scrittura di Torre qui è al suo apice. Autore per teatro, cinema e televisione, che abbiamo conosciuto e amato soprattutto per Boris [serie e poi film, realizzati insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico], sembrava avere una via d’accesso privilegiata per entrare sotto la pelle, nella mente e nell’inconscio dell’Italia conteporanea, restituendone attraverso una chiave personale e allo stesso tempo oggettiva e realistica, ironica e tragica, affettuosa e categorica, uno spaccato che tramite i suoi personaggi descriveva un paese intero.

Figli è un film sull’essere genitori in un mondo che sembra remarti contro su ogni versante, è un film su come far sopravvivere un amore, nel momento in cui questo cessa di essere come un tempo ed è costretto ad evolvere, cambiare, forse finire; ma è anche un film che poteva vedere la luce solo in questo periodo storico. Tra qualche anno, quando ci guarderemo indietro, i film che ci faranno capire cos’era l’Italia a cavallo tra gli anni ‘10 e gli anni ‘20 del 2000 saranno due: Bentornato Presidente e Figli.

Se il film di Stasi e Fontana raccontava, quasi in tempo reale, il grado di follia e assurdità raggiunto a livello politico e istituzionale, il film di Torre/Bonito racconta la quotidianità dell’uomo medio, di una famiglia comune. E questi due lavori, seppur con delle differenze, hanno molto in comune: sono dei film creati per un grande pubblico, moderni, pulsanti, veri, con idee di cinema e di scrittura che viaggiano di pari passo a un racconto pregno di contenuto.

Entrambi, poi, hanno un finale agrodolce. Stasi, Fontana e Bonifacci, in maniera ironica e spietata, scelgono la strada più amara. Figli invece finisce con una nota di speranza.

La mancanza di Mattia Torre sarà difficile da colmare nell’industria del cinema italiano, ma il solco da seguire è stato tracciato ed è ben visibile. Fedeli al film e al suo finale, vogliamo credere che il testimone sarà portato il più lontano possibile.

Egidio Matinata

FIGLI

Regia: Giuseppe Bonito

Con: Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Andrea Sartoretti, Massimo De Lorenzo, Gianfelice Imparato, Carlo De Ruggeri

Uscita in sala in Italia: giovedì 23 gennaio 2020

Sceneggiatura: Mattia Torre

Produzione: Wildside / Vision Distribution

Distribuzione: Vision Distribution

Anno: 2020

Durata: 97’

InGenere Cinema

x

Check Also

La Roma del 1943 rivive ne “Il maritozzo”, con Paolo Conticini e Martina Sissi Palladini   

È pronto per iniziare il suo percorso festivaliero Il maritozzo, cortometraggio ambientato ...