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TOLO TOLO di Luca Medici

Tolo Tolo, quinto film del noto comico Checco Zalone prodotto da Pietro Valsecchi, si preannuncia sin dall’inizio come una sfida. Dopo quattro anni di assenza dalle sale l’attore pugliese [che per la prima volta veste anche i panni di regista] ha l’obbligo di bissare il campione d’incassi 2016 Quo Vado. Cerca di farlo questa volta con una commedia ricca di spunti di attualità, dai toni tenui, che a volte strappa più il sorriso che il riso.

Checco, neoimprenditore grondante di sogni per la sua Spinazzola, investe tutti i suoi risparmi [o meglio quelli dei malcapitati parenti] in un sushi bar che avrà vita breve, come gli aveva suggerito la lungimirante mamma, interpretata da una forzatamente invecchiata Antonella Attili [già nota per Nuovo Cinema Paradiso e tanto teatro]. Costretto a scappare dall’Alta Murgia per i debiti abissali contratti con le ex mogli, il commercialista e quasi tutto il paese, ma sempre preda dei suoi sogni al limite della fantascienza, scappa in Kenia a fare il cameriere in un resort che ha tutta l’aria di somigliare al Billionaire di Briatore.

E’ qui che fa la sua prima conoscenza africana che avrà un ruolo importante durante il suo viaggio: Oumar [interpretato da Sylla Souleymane, attore senegalese con molteplici esperienze da regista], suo collega di lavoro appassionato di cinema neorealista italiano.

Omar in realtà è davvero esistito; era un ragazzo di origine senegalese conosciuto dallo sceneggiatore Virzì, con cui aveva girato anche un documentario. In questo villaggio extra lusso emergono man mano le figure più rappresentative della commedia all’italiana, dall’imprenditorotto che compra gli appalti dai politici, alle donne ricche e annoiate con toyboy al seguito [questo è il  cameo interpretato da una frizzante Barbara Bouchet].

In questo contesto Checco trova anche l’ amore  [almeno per lui]: è Idjaba, interpretata dall’affascinante attrice francese Manda Tourè. Zalone, pur sempre rimanendo legato al personaggio dei suoi film precedenti, un po’ opportunista e furbetto, qui va ad approfondire temi che in altri momenti avrebbe sdrammatizzato con una battuta. Improvvisamente si trova in piena guerriglia, con militari e bombe a mano, ma resta intento a parlare a telefono delle sue cambiali, o a cercare la famosa crema platinum  antirughe, come se tutto intorno a sé fosse in una bolla di sapone.

Questa è la prima evidente metafora dei nostri giorni, in cui ognuno sotto sotto pensa al suo benessere personale, incurante delle tragedie vere. Il film e la produzione stessa sono stati messi a dura prova da ben venti settimane di pioggia nel deserto [cosa che non capitava da anni…]. Impegnativi, infatti, i costi della produzione, essendo girato tra Kenia, Tripoli e Marocco [con panorami mozzafiato ].

I rimandi alla vita politica del nostro Paese, e non solo, sono ben visibili, ma il punto chiave del film è il riuscire a ritrarre bene quella superficialità con cui ancora oggi si affronta l’incubo di immigrati che rischiano [e spesso perdono] la vita su imbarcazioni traballanti, pagando spesso mercenari nella speranza di avere una vita, una dignità di uomini [lo stesso Checco in un passaggio fa chiaro riferimento a Primo Levi in Se questo è un uomo e riesuma addirittura discorsi mussoliniani, quando preso da una febbre inconsapevolmente razziale dice agli immigrati di essere destinati a cogliere i pomodori in Puglia, preso da uno stato di trance].

Memorabili poi le canzoni di Nicola di Bari, che impersona anche lo zio di Checco, e il cameo che non ci si aspettava: un divertentissimo ed autoironico Niki Vendola. Sarà il pubblico a giudicare un film non prettamente ”alla Zalone”, che ti strappa risate a getto continuo, ma che ha puntato questa volta su una riflessione dei tempi moderni. Un Luca Medici che assomiglia sempre più nella sua comicità nuda e cruda, a quella sarcastica e pungente del nostro Alberto Sordi.

Sara Nicoletti

TOLO TOLO

Regia: Luca Medici

Con: Checco Zalone, Souleymane Sylla, Manda Tourè, Alexis Michalik, Arianna Scommegna

Uscita in sala in Italia: mercoledì 1 gennaio 2020

Sceneggiatura: Luca Medici, Paolo Virzì

Produzione: Taodue

Distribuzione: Medusa Film

Durata: 90’

Anno: 2019

InGenere Cinema

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