Christine MacPherson, nata e cresciuta a Sacramento, in California, sogna di trasferirsi in una grande città cosmopolita della costa orientale per frequentare una prestigiosa università dove vivere avventure e scovare opportunità a ogni angolo.
Giunta all’ultimo anno di liceo, la sua domanda di ammissione al college è povera di crediti extracurriculari, così per accedere al corso di studi desiderato, la diciassettenne è costretta a iscriversi al club teatrale del suo cattolicissimo liceo.
In questo contesto, la ragazza affronterà tutte le tappe classiche dell’adolescenza, con la presenza costante del padre, rimasto da poco disoccupato, e della madre, ipercritica e affettuosa, con la quale divampa un rapporto complicato.
Perché Lady Bird, quindi?
Lady Bird è il soprannome, o meglio, il nuovo nome che Christine decide di auto assegnarsi, provando così a dare l’avvio ad un processo di ricostruzione della propria persona e del proprio mondo.
Il film, animato da una scrittura brillante e da ottime interpretazioni, nonostante provi in tutti i modi a mascherarsi [facendolo molto bene, tra l’altro] da romanzo di formazione/indie/coming of age, nasconde sotto la sua pelle diversi strati di verità intime e drammatiche che esulano dall’esperienza singola della vivace e ribelle Christine.
Crescere, sembra volerci dire Greta Gerwig nel suo esordio dietro la macchina da presa, significa fare i conti con le bugie che abbiamo bisogno di raccontare a noi stessi quanto agli altri, della necessità di crearsi una realtà alternativa per affrontare anche solo la quotidianità, soprattutto se si è nati “dal lato sbagliato della ferrovia”.
Ma la regista non si vuole fermare ad appoggiare semplicemente questa tesi; comprende la sua protagonista e riesce a raccontarla con tatto e anche lucidità, forse andando a pescare e rielaborare episodi autobiografici, per poi approdare, nell’evoluzione della storia, ad una sorta di quieta disillusione riconciliante.
E se è vero che “arriva sempre un momento della vita in cui un uomo si trasforma in suo padre”, Lady Bird sembra voler dire che anche ogni donna prima o poi si trasforma in sua madre, o almeno, prova a tendere verso essa, nonostante i conflitti, anche quelli più sanguinosi.
Egidio Matinata
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LADY BIRD
Regia: Greta Gerwig
Con: Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Odeya Rush, Timothée Chalamet, Kathryn Newton, Jake McDorman, Lois Smith, Laura Marano
Uscita in sala in Italia: giovedì 1 marzo 2018
Sceneggiatura: Greta Gerwig
Produzione: Scott Rudin Productions, Entertainment 360, IAC Films
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2017
Durata: 94’