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INCONTROL di Kurtis David Harder

incontrolIncontrol, presentato in anteprima al Fantafestival 2017, è un thriller fantascientifico scritto e diretto da Kurtis David Harder, incentrato in maniera netta sul ruolo invasivo dei social media  sulla privacy e la comunicazione nel mondo moderno, portando i temi alle estreme conseguenze.

La protagonista è Samantha, una giovane e introversa studentessa di sociologia che conosce Mark, Victor e Jenny, i quali le rivelano di aver rubato al campus universitario una strana macchina, grazie alla quale ci si può collegare per prendere il controllo di chiunque, riuscendo ad avere esperienze di ogni genere attraverso il corpo di un altro.

All’inizio il film riesce a tratteggiare con molta disinvoltura il mondo della sua protagonista; riusciamo a capire solo attraverso le azioni [università, jogging, casa] sia il suo stile di vita che i suoi drammi interiori. Si arriva, forse un po’ frettolosamente, all’incontro con i tre e alla relativa scoperta.

Da questo momento in poi, praticamente metà dell’inizio e tutta la parte centrale, il film mostra di essere debitore in maniera molto palese del cinema di Christopher Nolan.

Lo si nota molto a livello tecnico, soprattutto nella fotografia e nel montaggio, ma anche nel modo di raccontare e nei rapporti tra i personaggi. Guardando poi la macchina alla quale i giovani si collegano, è impossibile non pensare alla valigetta di Inception.

La volontà è quella di raccontare un mondo anormale afflitto da problemi e paure normali. La scelta estetica del regista va verso la creazione di un mondo troppo pulito, troppo bello, troppo perfetto, dove anche una donna sull’orlo di un esaurimento sembra appena uscita da un centro estetico, dove un piattino pieno di cocaina sembra frutto del lavoro di un designer e dove una festa scalmanata finisce per somigliare più ad un’installazione artistica. In questo contesto vengono a galla più facilmente gli effetti e i danni dell’immersione “virtuale”, che non a caso sono molto simili a quelli della droga: totale assuefazione, difficoltà a soddisfare anche i bisogni primari dell’organismo [mangiare, bere dormire].

Peccato per una parte finale molto confusionaria e poco incisiva che, spostandosi dalle parti del bellissimo Enemy di Denis Villeneuve, rovina parzialmente quanto di buono fatto fino ad allora.

Incontrol rimane comunque un buon film che riesce a raccontare in maniera originale alcune dinamiche e l’evoluzione del voyeurismo nell’era moderna, lasciando lo spettatore anche con un dubbio [e un rammarico]: cosa avrebbe potuto fare Hitchcock oggi, se fosse stato un nostro contemporaneo, in un mondo fatto di milioni di finestre su milioni di cortili, virtuali e non?

Egidio Matinata

INCONTROL

Regia: Kurtis David Harder

Con: Anja Savcic, Levi Meaden, Rory J. Saper, Sarah Troyer, Shayla Stonechild, Brittany Allen, Caroline Buzanko, Josip Condic, Griffin Cork, Maddie Dixon-Poirier, James Andrew Fraser

Sceneggiatura: Kurtis David Harder

Produzione: Adrian Ball, Chriss Ball, Kurtis David Harder, Josip Condic, Camilo Lopez, Colin Minihan

Anno: 2017

Durata: 82’

InGenere Cinema

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