In una notte di nebbia, uno strano incidente rompe la quiete di Avechot, un piccolo paese di montagna. L’uomo alla guida è Vogel, un famoso investigatore, il quale è incolume ma ha gli abiti sporchi di sangue.
Un mite e paziente psichiatra cerca di fargli raccontare l’accaduto.
La storia comincia alcuni mesi addietro. Fra quelle montagne, due giorni prima di Natale, è scomparsa Anna Lou, una ragazzina di sedici anni. Ma la sua improvvisa sparizione nasconde un mistero più grande.
Forte dello status di scrittore italiano di thriller più venduto all’estero [apprezzato anche da Michael Connelly, Ken Follett e Jeffrey Deaver], Donato Carrisi passa dietro la macchina da presa per mettere in scena uno dei suoi ultimi romanzi.
Ma il percorso seguito da La ragazza nella nebbia non è il tradizionale libro-film ma bensì sceneggiatura-libro-film. In origine la storia era stata pensata direttamente per il cinema, ma lo script fu rifiutato e trasformato in un libro.
La volontà è quella di rimanere in territori abbastanza conosciuti e già esplorati dal thriller tradizionale. Il film sembra anch’esso immobile nella nebbia come il paesino in cui è ambientato e imprigionato dalle montagne che lo avvolgono.
Alla lunga il prodotto finale risente di questa scelta, poiché finisce per appoggiarsi fin troppo su dinamiche e personaggi già visti e rivisti: uno su tutti, la giornalista Stella Honer.
Con il passare dei minuti si capisce che i vari personaggi [tra cui quello interpretato da Galatea Ranzi] vanno a comporre un mosaico che traccia il tema di fondo della storia: la manipolazione della realtà e della verità che ognuno ha bisogno di costruirsi per sopravvivere; un tema molto vicino a quello di Gone Girl di Fincher, ma che fatica ad essere ben sviluppato perché costruito su fragili basi.
In generale il film risente di un cast non proprio al suo meglio [tra cui un assonnato Jean Reno], di determinate scelte registiche e narrative troppo vaghe [o che non vengono seguite fino in fondo] e di alcune ingenuità forse derivanti da un budget non esageratamente alto.
E la cosa dovrebbe far pensare. Se la nostra industria culturale non può/non vuole puntare [o lo fa non in maniera impeccabile, come in questo caso] come strategia produttiva su un asso nella manica come Carrisi [conosciuto in Italia e all’estero, con una grande quantità di storie da poter trasformare in film e serie tv], come si può dare nuova linfa al nostro mercato?
Come spesso accade, questo film è frutto di un’individualità, ma non di una strategia comune.
Il cinema italiano ha la necessità, il diritto e il dovere di puntare in maniera forte e senza supponenza o snobismo sul cinema di genere, le cui caratteristiche fanno parte del nostro dna.
Carrisi dimostra in questo caso di poter essere una buona base da cui partire, ma che da solo non può farcela.
Egidio Matinata
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LA RAGAZZA NELLA NEBBIA
Regia: Donato Carrisi
Con: Toni Servillo, Alessio Boni, Jean Reno, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Antonio Gerardi, Greta Scacchi
Uscita in sala in Italia: giovedì 26 ottobre 2017
Sceneggiatura: Donato Carrisi
Produzione: Colorado Film, Medusa Film
Anno: 2017
Durata: 127’