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MONOLITH di Ivan Silvestrini

Il livello d’attenzione attorno a Monolith è stato alto già da molto tempo prima del suo arrivo in sala. I motivi sono molteplici e tutti importanti: si parte dal fatto che quello diretto da Ivan Silvestrini è il primo progetto filmico co-prodotto dalla casa editrice Sergio Bonelli Editore, che da tempo sta dimostrando fresca attenzione verso la ricerca di altri modi di raccontare le proprie storie e la ferma volontà di mantenere vivo il rapporto creativo che la pone al centro di un solido rapporto autore/fruitore. SBE dimostra coraggio nell’affrontare un primo grande progetto affiancandosi a Sky Cinema Italia e a Lock & Valentine per dare una seconda vita ad un progetto, ad una storia, che già ha avuto un primo incontro con il pubblico, anche se in un’altra forma, e questo è il secondo motivo per cui il progetto Monolith non può passare inosservato.

In occasione delle passate edizioni di Lucca Comics & Games e del Comicon di Napoli, infatti, Monolith è già stata raccontata attraverso le pagine di un fumetto in due volumi, sempre edito da SBE e firmato da Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo, per quanto riguarda la sceneggiatura, e da Lorenzo LRNZ Ceccotti, per i magnifici disegni che passavano da un approccio pittorico e sospeso ad uno più oscuro e concreto da incubo, passato attraverso sequenze dal tratto più semplificato e allucinato.

Il terzo motivo che da forza al progetto Monolith è che film e fumetto hanno avuto due vite differenti e separate: quello che arriverà in sala il 12 agosto non è un adattamento, un cinecomic, ma una storia a sé stante originata dallo stesso soggetto che ha dato vita alla storia a fumetti.

Una macchina perfetta, indistruttibile e monolitica nel suo aspetto fisico [curato da LRNZ anche nella versione filmica], dotata di ogni sistema di protezione interno ed esterno e governata da un’intelligenza artificiale con interfaccia vocale e un nome che già regala presagi luciferini: Lilith.

Un nucleo familiare che affronta un periodo di difficoltà; una mamma che è stata un’ex stella del pop e che poi ha assistito, forse con troppa passività, alla metamorfosi della sua vita, con la nascita di un figlio. E un viaggio disperato, di questa mamma e del suo bambino, nel deserto, alla ricerca di un’identità personale e familiare che si sta perdendo forse per sempre. Poi un incidente, un attimo di panico e la macchina perfetta e indistruttibile si trasforma in una trappola mortale, in una gabbia che tiene il piccolo richiuso al suo interno. E la madre, fuori, deve tentare il tutto per tutto per rientrare in possesso prima della sua vita [messa concretamente e continuamente in pericolo] e poi di quella del suo piccolo, conquistando un ruolo di madre che, in precedenza aveva vissuto in modo mai del tutto cosciente.

Oltre che il soggetto di partenza firmato da Recchioni, il film [scritto dallo stesso Uzzeo con il regista e con Elena Bucaccio e Stefano Sardo], condivide con il fumetto molti momenti narrativi, ma regala al personaggio di Sandra [Katrina Bowden] uno spessore e un approfondimento psicologico ed emotivo del tutto inediti, potendo contare su una primattrice che sa davvero il fatto suo.  Un lavoro di squadra che porta alla riuscita di un’opera filmica con la sicura regia di Silvestrini, solido sulle basi narrative di cui abbiamo già detto e protetto dai suoi attori, da location mozzafiato e dal lavoro scenografico di Ceccotti sulla supercar che diventa, involontariamente, evilcar.

Sarebbe semplicistico, però, affermare che Monolith racconta solo della degenerazione del rapporto dell’uomo con una tecnologia sempre più presente ed evoluta, il film è in tutto e per tutto un survival drama, che mette la sua protagonista al centro di una serie di pericoli che sembrano spuntare davvero da ogni dove: dalla famiglia al suo passato che incombe, dai sogni premonitori alle speranze disilluse che prendono corpo in carcasse d’aereo abbandonate nel deserto, passando per un senso di paura immotivato e infantile che ha il più classico e riconoscibile dei visi, quello del “lupo cattivo”. La fiaba nera di Sandra è un percorso iniziatico, che deve condurla all’accettazione di una nuova sé stessa; qualcosa che potrà avvenire solo attraverso un nuovo violentissimo parto del suo bambino fuori dall’utero meccanico che l’ha imprigionato, e di un successiva e ancora più simbolica doppia nascita dei due come coppia madre-figlio, nella chiusa del film.

Missione compiuta su tutti i fronti: un bell’esordio su grande schermo quello di SBE e della truppa di Monolith!

Luca Ruocco

MONOLITH

Regia: Ivan Silvestrini

Con: Katrina Bowden, Damon Dayoub, Brandon Jones, Jay Hayden, Ashley Madekwe, Katherine Kelly Lang, Nixon Hodges, Krew Hodges, Justine Wachsberger

Uscita in sala in Italia: sabato 12 agosto 2017

Sceneggiatura: Elena Bucaccio, Mauro Uzzeo, Stefano Sardo, Ivan Silvestrini

Produzione: Sky Italia, Lock & Valentine, Sergio Bonelli Editore

Distribuzione: Vision Distribution

Anno: 2017

Durata: 84’

InGenere Cinema

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