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QUESTIONE DI KARMA di Edoardo Falcone

Dopo il grande successo di Se Dio Vuole [pellicola in odore di remake americano prodotto da Brian Singer], Edoardo Falcone torna al cinema con Questione di Karma, commedia delicata che nel panorama desertico del cinema nostrano, risulta essere un’operazione interessante, che fa della misura della recitazione e dell’ambizione dello script i suoi punti di forza.

Giacomo è lo stravagante erede di una dinastia di industriali, ma più che interessarsi all’azienda, preferisce occuparsi delle sue mille passioni. La sua vita è stata segnata dalla scomparsa del padre quando era molto piccolo. L’incontro con un eccentrico esoterista francese lo cambia: lo studioso, infatti, afferma di aver individuato l’attuale reincarnazione del padre di Giacomo. Trattasi di tal Mario Pitagora, un uomo tutt’altro che spirituale, interessato solo ai soldi e indebitato con mezza città. Questo incontro apparentemente assurdo cambierà la vita di entrambi.

Edoardo Falcone è uno sceneggiatore di vecchio corso, passato con un certo riscontro dietro la macchina da presa. Tuttavia, non ha tradito quello che sembra essere la sua prima passione, vale a dire la scrittura. Già dal suo esordio – film più modesto rispetto a questa seconda opera – l’ambizione di questo cineasta è da rintracciarsi nel tentativo di fare della sceneggiatura il focus comico della pellicola. Le commedie di Falcone seguono perfettamente il paradigma strutturato diviso in tre atti, che fece grande il cinema americano, soprattutto se si trattava di dover far ridere il pubblico.

Sono gli eventi e il loro svolgimento ad intrattenere e coinvolgere lo spettatore, e mai la performace brillante dell’attore o del comico di turno. In Questione di Karma, infatti, troviamo un Fabio De Luigi irriconoscibile. Trattenuto, misuratissimo e spogliato da tutti i vizi che lo hanno reso noto in tv. Eccentrico, eppure sottotono. Bizzarro, ma allo stesso tempo moderato e credibile. A tratti, la sua interpretazione ricorda alcune di quelle proposte da Owen Wilson nei film di Wes Anderson. Davvero rimarchevole, se contestualizzato in un panorama, quello della commedia italiana, che solitamente si affida alle interpretazioni forzate e macchiettistiche di comici e cabarettisti.

Piccole cose, che tuttavia, appaiono gigantesche paragonate all’ordinaria produzione tricolore, che ha nella commedia e nella risata il suo core business. Osservare una pellicola, che con tutti i suoi limiti, si sforza di trovare un plot originale e che si assume il rischio di spingere oltre i propri limiti gli attori coinvolti, è un vento fresco che accarezza la speranza. Intendiamoci, Questione di Karma, è un piccolissimo passo in avanti, che però potrebbe condurci verso una ovvia, eppure così osteggiata, consapevolezza: cinema e televisione non sono la medesima cosa. In particolare se si tratta di commedia e di comicità.

Detto questo, la vera riflessione che suscita l’ultima fatica di Edoardo Falcone è, evidentemente, sullo status del nostro cinema più commerciale e aperto al grande pubblico. Anni di cinepanettoni, film comici beceri, fenomeni televisivi passati al grande schermo ci hanno impoverito talmente tanto che basta un pizzico di inventiva in più a farci sentire meglio.

In fondo, come si dice: “Nel paese degli uomini ciechi, colui che possiede un occhio solo, è un uomo ricco”.

Paolo Gaudio

QUESTIONE DI KARMA

Regia: Edoardo Falcone

Con: Elio Germano, Fabio De Luigi, Daniela Virgilio, Valentina Cenni, Massimo De Lorenzo, Isabella Ragonese, Corrado Solari, Philippe Leroy, Eros Pagni, Stefania Sandrelli

Uscita sala in Italia: giovedì 9 marzo 2017

Sceneggiatura: Edoardo Falcone, Marco Martani

Produzione: Wildside, Rai Cinema

Distribuzione: 01 Distribution

Anno: 2017

Durata: 90’

InGenere Cinema

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