Uno Editori ha da poco portato in libreria l’ottavo volume della serie a fumetti Elohim, di Mauro Biglino e Riccardo Rontini. Ne abbiamo parlato direttamente con Biglino in una breve intervista…
[Luca Ruocco]: Ciao, Mauro. Da anni seguiamo il percorso che ti ha portato ad allontanarti dalla tua carriera di traduttore per le edizioni San Paolo per diventare divulgatore di una traduzione più letterale e scioccante, nei tuoi libri. Come e perché sei arrivato al fumetto “Elohim”?
[Mauro Biglino]: Non ci sono arrivato autonomamente, è una proposta che mi è stata fatta e che ho accettato perché non mi dispiaceva l’idea di divertirmi anche un pochino. In fondo nulla vieta di affiancare un lavoro professionale ad una attività che ti distrae piacevolmente. Il fumetto consente inoltre di fornire ipotesi che si possono definire “libere”: posso infatti introdurre concetti senza essere legato alla necessità di dimostrare e giustificare tutto ciò che dico. In fondo si tratta di un lavoro molto simile a quello dei teologi che partono dal testo biblico per elaborare liberamente le loro dottrine senza avere la necessità – e spesso neppure la possibilità – di dimostrarle dal punto di vista testuale. Stessa libertà con la differenza che io dichiaro che il fumetto è liberamente ispirato alla Bibbia mentre le dottrine teologiche sono presentate come verità cui credere.
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[LR]: Come hai lavorato a livello narrativo sulla serie a fumetti “Elohim”? Quanto sei rimasto vicino, o quanto ti sei allontanato, da quello che hai letto nelle pagine della Bibbia?
[MB]: La sostanza è naturalmente vicina al racconto biblico ma le necessità di ideare e sceneggiare una storia, con una successione di vicende, comporta l’inevitabile intervento della creatività che produce tutti i tasselli del mosaico che la Bibbia non fornisce. In questo aspetto è fondamentale il lavoro di Riccardo Rontini che è al contempo sceneggiatore e illustratore: lui propone lo sviluppo della storia che poi esaminiamo e discutiamo assieme. Il mio compito è quello di fornire la sostanza Biblica su cui lo sceneggiatore ricama liberamente.
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[LR]: Chi o cosa sono gli Elohim, e come li hai reinventati nella serie?
[MB]: Più che reinventati li abbiamo rappresentati così come i racconti biblici consentono di immaginarli: molto simili a noi sia in relazione alla anatomofisiologia che agli aspetti comportamentali. In fondo noi siamo stati fabbricati a loro somiglianza e di questo dobbiamo prendere serenamente atto.
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[LR]: Parlaci della tua collaborazione con il disegnatore Riccardo Rontini. Come è nata e come dividete il lavoro fatto su “Elohim”?
[MB]: La divisone di compiti non è stata definita a tavolino, ma è scaturita naturalmente dal rapporto che abbiamo instaurato. Come ho detto prima, lui svolge il duplice compito di sceneggiatore e di illustratore: le idee nascono dal racconto biblico che costituisce la mia parte di apporto. Il risultato è quindi il frutto di una collaborazione che vede il rispetto della sostanza biblica, fornita da me, coniugato con la creatività di una narrazione che procede con quella libertà che è consentita proprio dalla natura stessa del fumetto, che non deve dimostrare ma solo informare divertendo. E questa è la parte di cui si occupa prevalentemente Riccardo.
Divertire e informare rappresentano quindi l’obiettivo da cui è scaturita l’idea di chiudere ogni numero con un glossario che fornisce informazioni di massima sui temi trattati all’interno della storia.
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[LR]: A cosa vi siete ispirati per creare l’estetica delle maschere e delle strutture abitative e di trasporto degli Elohim, e per quella di particolari personaggi come quello di Adamo?
[MB]: Le strutture abitative e le maschere derivano dai dati forniti dai testi antichi non solo biblici, dall’antropologia e dalle scoperte archeologiche che hanno portato in luce siti molto antichi. Questi dati sono elaborati da Riccardo con la libertà narrativa che consente di attribuire, sia pure in via di ipotesi, quelle informazioni alle vicende e alle situazioni storico-geografiche di cui parliamo.
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[LR]: “Elohim” è già arrivato all’ottavo numero: “Il viaggiatore”. Ci racconti di cosa tratta questo volume in particolare?
[MB]: Ormai stiamo lavorando al decimo. “Il viaggiatore” ha come protagonista Enoch, uno dei patriarchi biblici: una figura molto importante perché è identificato come colui che “andava avanti e indietro” con gli Elohim, fino a che questi ultimi, dopo avergli fornito conoscenze e informazioni, se lo sono portato via e più nessuno lo ha visto. La sua persona e le sue azioni presenza nella Bibbia sono in pratica solo accennate mentre sono ampiamente descritte nel libro Etiopico a lui intestato che fa parte della bibbia canonica dei cristiani copti, pertanto ci siamo necessariamente ispirati a quel testo.
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[LR]: Sappiamo che la serie, al momento, si chiuderà al decimo volume. Fino a quale dei racconti biblici avete deciso di spingervi narrativamente? E’ già prevista una seconda stagione?
[MB]: Col numero 10 arriviamo al diluvio e il progetto prevede poi la pubblicazione di numeri monografici a colori, dedicati a eventi biblici di particolare interesse e rilevanza: affronteremo vari temi molto curiosi e la libertà concessa al registro narrativo consentirà di spaziare anche dal punto di vista interpretativo. Insomma, si procede sempre divertendo e informando soprattutto in merito a vicende molto particolari e intriganti.
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[LR]: Come sta rispondendo il pubblico alla serie a fumetti? Pensi di aver trovato un nuovo bacino di interessati a cui far arrivare le “verità” proposte nei tuoi studi, grazie ai fumetti?
[MB]: Il pubblico risponde in modo meraviglioso: la serie ha avuto grande successo, è stata stampata in decine di migliaia di copie ed ora viene addirittura riproposta a colori. Di certo il fumetto raggiunge una fascia speciale di lettori che, attraverso questo mezzo, si accosta a temi cui magari prima non pensava. Se poi si incuriosisce, nel fumetto stesso trova le indicazioni per approfondire: la comunicazione deve potere seguire tutte le vie.
Luca Ruocco
Roma, ottobre 2016