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SUICIDE SQUAD di David Ayer

suicide-squad1Ci siamo: dopo mesi di attesa, campagne pubblicitarie muscolari e aggressive, indiscrezioni sul web, tweet esuberanti da parte degli attori e del regista, finalmente, Suicide Squad arriva nelle sale di tutto il mondo. Salutato come il film che avrebbe risollevato le sorti dell’universo cinematografico DC Comics, troppo cupo e drammatico per un pubblico maggiormente desideroso di leggerezza e colori sgargianti, il film si mostra immediatamente per quello che è: la più grossa e cocente delusione di un’estate cinematografica da dimenticare per i blockbuster e gli Studios che li producono.

Un ente governativo segreto gestito da Amanda Waller, chiamato Argus, crea una task force composta da terribili criminali. A loro vengono assegnati compiti pericolosi da portare a termine, in cambio della promessa di ottenere la clemenza per le loro pene detentive.

Siamo in presenza di due grandi aspetti che meriterebbero di essere analizzati: il primo, è senza dubbio la strategia della Warner e di come questa abbia goffamente distrutto quanto di buono ci fosse stato in questo progetto, alla ricerca disperata del consenso perduto di critica e pubblico. Il secondo, è film che David Ayer è riuscito a realizzare e di come questo – senza se e senza ma – si presenta agli occhi e all’intelletto di chi osserva.

suicide-squad2Perché dividere le due cose? Semplice: per non generare confusione o conferire strani alibi a questi cineasti e produttori, i quali, oggettivamente in difficoltà, non riescono più a fornire ai propri progetti, ciò di cui il cinema necessita da sempre, ovvero, visione, rischio, narrazione ed empatia. Ci starebbe bene anche il sostantivo “talento” in questa lista, ma sarebbe chiedere davvero troppo a questa Hollywood, non credete?

Tutto ha avuto inizio con la débâcle di Batman V Superman: Dawn of Justice [il raiting di Rotten Tomatoes è fermo a 27% :(] pellicola di Zack Snider ritenuta – a torto, a parere di chi scrive – troppo drammatica e oscura per poter essere pienamente apprezzata.

suicide-squad3Alla luce di ciò, la dirigenza Warner è corsa ai ripari, stravolgendo il film di Ayer, “commissariandolo” manco fosse un Comune in odore di mafia [sic!]. Si narra, dunque, di un cambiamento netto di senso e di tono del film – originariamente cupo e disturbante – imposto dallo Studio, per favorire il presunto volere del pubblico che ama vedere gli eroi mascherati alle prese con la commedia. Poco importa se gli eroi in questione fossero i villan più violenti, sporchi e cattivi dell’intero mondo DC! Ed ecco trasformato quello che poteva essere una sorta di Wild Bunch dei cinecomics, in un confusionario videoclip, fatto di battute scontate, grafiche pop e ammiccamenti alla modernità più banale e superficiale. Questo è il grande risultato ottenuto dalla major che faceva del “director’s driving” la sua più apprezzata policy, e che ha concesso a registi come Tim Burton o Christopher Nolan di realizzare i propri film, nonostante avessero come protagonista l’uomo pipistrello di Gotham.

suicide-squad5Chiarito il ruolo grottesco e autolesionista della Warner in questa faccenda, veniamo al film di Ayer e al pasticcio a cui gli spettatori dovranno assistere. La mancanza maggiormente evidente è rintracciabile nella totale assenza di senso dello script. Ayer è uno sceneggiatore di vecchio corso, autore anche di buone prove come Training Day o più recentemente Fury. Eppure per questo progetto sembra preferire l’approccio del dilettante alle prime armi, concependo una sceneggiatura piena di buchi nella quale tutto ciò che succede è forzato, anticipato e senza alcuna motivazione razionale.

Ad esempio: Amanda Waller propone la necessità di formare una squadra pronta a tutto nel caso si palesasse un nuovo Superman, questa volta però dalle intenzioni sinistre e minacciose. Ma perché rivolgersi ai criminali? Quando Batman è di nuovo in circolazione ed è in contatto con il governo e con la stessa Waller? Assistiamo addirittura alla cattura di Deadshot chiesta dalla donna al cavaliere oscuro, il quale immediatamente esegue. Se non bastasse il crociato di Gotham, in circolazione c’è anche Flash: lo vediamo assicurare alla giustizia Captain Boomerang senza alcuno sforzo apparente. Trascurando Wonder Woman – che ha partecipato attivamente a salvare il mondo da Doomsday, dimostrandosi più che idonea ad affrontare faccende del genere – e i fascicoli che la Weller possiede su Acquaman, nulla ci consente di capire il motivo per il quale bisognerebbe affidarsi a dei malviventi eccentrici e con scarsissime abilità – se paragonate a quelle dei supereroi citati – in caso tutto precipitasse. Inoltre, tale eventualità non si è ancora proposta, dunque, non si può nemmeno attribuire tale scelta a una sfortunata contingenza.

suicide-squad4Suicide Squadnomen omen – si suicida così nei primi trenta minuti di film, lasciando lo spettatore totalmente privo di qualsiasi logica che possa consentirgli di entrare nella storia che si sta dipanando davanti i suoi occhi. Ma se la storia è così fragile, direte voi, almeno i personaggi sono approfonditi e veramente cattivi? Sbagliato: nonostante un cast di primo livello, nessuno di questi caratteri riesce a raggiungere la dignità di personaggio. Rimangono in superfice, così come l’intera pellicola. Sembra di assistere al più costoso e ambizioso Fan-film della storia del cinema, nel quale attori di Hollywood del calibro di Will Smith o Margot Robbie, si mascherano dai terribili villan dei fumetti. Un gruppo di cosplay di grandissimo impatto, ma come tali, capaci solo di sfilare e mostrare il proprio costume. Sono lì solo per farsi vedere, incapaci di raccontare nulla di se stessi, mossi da un evento inverosimile e immersi in un tono falsamente irriverente e aggressivo. Già, poiché persino una bestia assetata di sangue come Killer Croch, si dimostra ragionevole e con un debole per la musica Hip Hop.

suicide-squad6Un vero disastro, dunque, dal quale si fa fatica a salvare qualcosa. Questa concorrenza tra DC Comics e Marvel Studio comincia a mostrarsi come un cancro per il buon cinema. Questi film appaiono sempre più chiaramente un mero tentativo di monetizzare il più possibile, spremendo un fandom enorme che ha solo voglia di vedere i propri amatissimi supereroi sul grande schermo. Ma il cinema non può diventare solo un mezzo per far quattrini, poiché quest’esperienza nasce per restare nel tempo, non per sopravvivere ai primi due week end.

Il futuro per Superman e compagni appare molto fosco e incerto all’orizzonte. Tuttavia, speriamo che l’intervento di Geoff Johns, un vero esperto in materia, possa dissolvere le nubi e far tornare il sereno in casa DC Comics.

Un momento: non abbiamo parlato del Joker di Jared Leto! Rimediamo subito.

Sigla!

suicide-squad7Era senza dubbio uno dei motivi per il quale Suicide Squad fosse così atteso. Ebbene, come il film si è dimostrato inconsistente e senza senso, anche il nuovo Joker non è da meno. Che sia chiaro: l’attore premio oscar per Dallas Buyers Club, non ha nessuna colpa, anzi, fa di tutto per dare personalità al personaggio che interpreta. Tuttavia, se il villan più famoso e temuto dell’intero universo dei comics – includendo anche quello Marvel – si limita ad andare in discoteca e fare il bullo con il mal capitato di turno o a bruciare i semafori rossi di Gotham con una Lamborghini viola, sarebbe stato difficile per chiunque fare di meglio.

Un Joker “rap-gangsta”, ridicolo più che temibile, scemo più che imprevedibile, vuoto più che cattivo.

Paolo Gaudio

SUICIDE SQUAD

1 TeschiRegia: David Ayer

Uscita in sala in Italia: sabato 13 agosto 2016

Con: Will Smith, Margot Robbie, Jared Leto, Joel Kinnaman, Jai Courtney, Cara Delevingne, Viola Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes,David Harbour

Sceneggiatura: David Ayer

Produzione: Atlas Entertainment, DC Entertainment, Dune Entertainment

Distribuzione: Warner Bros.

Anno: 2016

Durata: 130′

InGenere Cinema

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