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L’era glaciale – In rotta di collisione: L’incontro con il regista Mike Thurmeier

era-glaciale-5“Lavoro su questo cartone animato da sempre: ho iniziato come animatore durante il primo film della serie e ora ne sono il regista! Siamo a lavoro sul quinto e devo ammettere che sarà senza dubbio il migliore. Ogni capitolo ci ha fatto crescere un po’, proprio come i disastri che combina Scrat!”. Ha esordito così Mike Thurmeier, regista dell’imminente L’era Glaciale – In rotta di collisione, durante l’interessante incontro con la stampa che si è svolto presso la Casa del Cinema di Roma. E’ stata occasione per visionare materiale inedito della pellicola animata targata Fox e Blu Sky – studio di animazione newyorkese – e per fare due chiacchiere con un cartoonist appassionato e creativo come Thurmeier.

era-glaciale-5-3La prima clip è tratta dal primo L’era glaciale nella quale i personaggi principali attraversano una grande caverna ghiacciata. In una delle pareti alle loro spalle, possiamo scorgere una navicella spaziale bloccata nel ghiaccio. “Ci siamo sempre chiesti quando avremmo avuto la possibilità di raccontare la storia di quella navicella”, racconta il regista. “Finalmente ci siamo riusciti: questo nuovo capitolo è proprio quella storia”. Manco a dirlo, dietro tutto c’è Scrat, lo scoiattolo imbranato e combina guai, autentico idolo del brand. Per proteggere la sua ghianda, Scrat, libera involontariamente la navicella dal ghiaccio, partendo per un viaggio interstellare. Questo goffo e maldestro giretto nello spazio – come in un vecchio cartone con Pippo – darà origine al nostro Sistema Solare, così come lo conosciamo.

“Questa svolta sci-fi ci ha permesso di fare qualcosa di completamente diverso con questo franchise: dai colori, passando per la scenografia, fino ad arrivare agli effetti visivi”. Aggiunge Thurmeier con un certo entusiasmo: “Abbiamo raggiunto lo spazio ed è la prima volta che i nostri personaggi si confrontano con la tecnologia”.
Dunque, Manny, Sid e Diego se la vedranno con un altro disastro atmosferico che ha colpito il nostro pianeta migliaia di anni fa: la pioggia di meteoriti, causa dell’estinzioni di molte specie, tra le quali quella dei dinosauri. Ma questi asteroidi presentano alcune particolari sorprese: “Al loro interno si nasconde un mondo coloratissimo e dalla fauna stravagante e ospitale. Questo luogo è Geotopia.”, sottolinea l’animatore della Blu Sky.

era-glaciale-5-2L’esplorazione di questo nuovo mondo fa di questo film quello con più personaggi dell’intero franchise. Ritorneranno tutti i protagonisti classaci e amatissimi dal pubblico, ai quali se ne aggiungeranno altri, come il fidanzato della figlia di Manny, Pesca. Ma c’è anche spazio per un gradito ritorno: il furetto Buck, nuovamente doppiato in originale da Simon Pegg.

Al termine della masterclass il regista ha risposto ad alcune domande dei cronisti presenti.

Qui di seguito un breve report del Q&A.

[InGenere Cinema]: Casa dobbiamo aspettarci di nuovo da questo quinto film?

[Mike Thurmeier]: Moltissimi personaggi, un grande cast, tanto divertimento e un livello di animazione, setting e di immagini davvero inediti per questo brand. Inoltre, siamo ricorsi a un vastissimo utilizzo di VFX, che come sapete è un aspetto da non sottovalutare per un produzione come la nostra, in quanto rappresentano una spesa davvero considerevole che ha pesato molto sul nostro budget.


era-glaciale-5-1[InG]: Quali sono stati i tempi di lavorazione?

[MT]: Dall’idea alla lavorazione sono passati due anni e mezzo. Direi tempi corti rispetto alla media delle altre produzioni di cartoons che di solito si agirano intorno ai quattro anni.


[InG]: Siete ricorsi al outsourcing o avete realizzato tutto all’interno del vostro Studio in USA?

[MT]: Tutto è stato realizzato in America all’interno del nostro studio. Tuttavia, ci sono moltissimi stranieri che lavorano per Blu Sky. Credo anche molti italiani. Facciamo ogni lavorazione all’interno senza ricorrere all’esternalizzazione per via del budget a nostra disposizione. Purtroppo, è molto inferiore rispetto agli altri Studios, all’incirca cento milioni di dollari. Cifra che deve comprendere ogni tipo di spesa, perfino i caffé o i cereali per la colazione degli animatori. [ride]


[InG]: Quando e come si stabilisce la fine di un franchise? E’ solo il pubblico a darvi motivo di continuare o c’è in effetti una programmazione in merito?

[MT]: Bella domanda. Devo ammettere che non abbiamo un vero e proprio piano multifilm, come quello della Marvel Studios ad esempio. Facciamo il meglio che possiamo ogni volta che ne abbiamo l’opportunità. Il pubblico sembra continuare ad amare questi film, tuttavia, se la Fox ci dicesse che il prossimo sarebbe l’ultimo, abbiamo una bella idea per il capitolo finale.


era-glaciale-5-4[InG]: Secondo la sua esperienza, com’è cambiato il modo di fare animazione dal suo esordio a oggi?

[MT]: Le cose sono molto cambiate e non solo dal punto di vista tecnico. La tecnologia ha fatto grandi passi avanti e oggi si fanno cose che un tempo sarebbero state impossibili, ma allo stesso tempo, anche le nostre aspettative sono cresciute. Chiediamo molto di più a noi stessi e quindi le difficoltà di vedere la propria idea realizzata restano molto alte. Inoltre, oggi si producono molti più film d’animazione di un tempo, la concorrenza è spietata ed è necessario proporre al pubblico una qualità alta se si vuole portarli a preferire il proprio prodotto piuttosto di quello dei nostri competitors.

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[InG]: Lo Slapstick è senza dubbio un linguaggio al quale “L’era glaciale” sembra proprio non voler rinunciare: crede che sia il segreto del successo di questa serie?

[MT]: Proprio così: la comicità fisica è il segreto di questa serie. Pensa al personaggio di Scrat: tutti lo amano perché è dotato di una comicità immediata ed efficace per chiunque, dal pubblico dei bambini più piccoli, ma anche per quello degli adulti. Amo questo tipo di comedy: da bambino preferivo i cartoni della Warner – il mio preferito era Bugs Bunny – piuttosto che quelli della Disney. Inoltre, devi aggiungere le dinamiche famigliari per le quali questa serie ha sempre riposto un’attenzione particolare. Questi due fattori sono il segreto de L’era glaciale, non c’è dubbio.

Paolo Gaudio

Roma, giugno 2016

InGenere Cinema

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