CRIMINAL di Ariel Vromen

La vita ha un costo, è ovvio. Ognuno ha delle spese da sostenere quotidianamente: mutui, affitti, rate, bollette. E, che ci si creda o no, anche le star di Hollywood non sono da meno. La maggior parte di loro devono mantenere numerose case sparse per il mondo, costosissime automobili, quartieri alti di grosse città e, addirittura, isole paradisiache. Quindi la necessità di far entrare nelle loro casse svariati milioni di dollari li porta il più delle volte ad accettare ruoli in pellicole che si preannunciano disastrose soltanto a leggere la sceneggiatura.

È il caso di Criminal, un film che vanta immeritatamente un cast di stelle come Gary Oldman, Tommy Lee Jones e Ryan Reynolds.

L’unico che cerca di trarre vantaggio da questa operazione è il protagonista Kevin Costner che, probabilmente, sarà andato a bussare alla porta di tutte queste celebrità per chiedere di fargli un favore personale e di comparire nel film accanto a lui, in modo da non sfigurare da solo se il progetto affondasse. Cosa che quasi sicuramente accadrà. È dal 1995 che Costner sta provando a riscattarsi dalla punizione subita per l’insuccesso di Waterworld e dopo tutti questi anni e svariati tentativi di ritornare alla ribalta, riusciti o meno, pare sia ricomparso come protagonista per tirarsi di nuovo la zappa sui piedi.

In Criminal, l’attore veste i panni di Jericho Stewart, un feroce criminale incapace di intendere e di volere, ma soprattutto di provare emozioni, a causa di un trauma infantile. Quando un agente della CIA viene ucciso da un gruppo di terroristi, Stewart sembra essere il soggetto perfetto per far trasferire parte della memoria dell’agente nella sua, in modo da poter conoscere i segreti fondamentali per salvaguardare il pianeta da un attacco terroristico.

Successivamente, il moderno mostro di Frankenstein si ritrova libero e pericoloso per le strade di Londra, ma i ricordi intimi dell’uomo ucciso riaffiorano gradualmente, dando a Jericho sensazioni mai provate prima e un crescente riguardo nei confronti della vedova dell’agente [Gal Gadot] e della figlia rimasta orfana, nonché un inaspettato senso del dovere.

Dopo aver visto questo film, si ha l’impressione che Kevin Costner stia tentando di prendere spunto dalla carriera di Liam Neeson per tentare di risollevare la sua [negli ultimi anni l’attore nordirlandese ha acquistato sempre più notorietà vestendo i panni dell’uomo d’azione in action-thriller come Taken – Io vi troverò, i suoi sequel e altre simili pellicole]. Un tentativo iniziato male con il dimenticabilissimo 3 Days to Kill di un paio d’anni fa.

Se Neeson ha colto nel segno con il suo “Io vi cercherò. Vi troverò. E vi ucciderò”, Costner non fa altrimenti con il suo “Ti rompo il culo. Giuro che ti rompo il culo”, provocando grasse risate allo spettatore.

È evidente l’impegno dell’attore di cercare di interpretare un personaggio inedito nella sua filmografia e il risultato è una sorta di Terminator inarrestabile, che si fa strada fra agenti e terroristi da quattro soldi tolti di mezzo nella maniera più inverosimile che possa esserci. Per quanto Costner tenti in tutti i modi di dare il massimo, uscendone con un minimo di dignità nonostante le esilaranti battute, a sfigurare più di tutto è proprio il cast che lo circonda, con un Oldman nel ruolo di un ottuso e urlante capo della CIA e un Tommy Lee Jones svogliato e annoiato nelle vesti di un dottore.

Tutti quanti al servizio di una sceneggiatura e una regia banali e scontate, tanto da chiedersi il perché della loro partecipazione e dello spreco del loro talento in ruoli alla portata di chiunque.

Ma la risposta è già stata data ed è piuttosto evidente: case, automobili, quartieri, isole…

Luca Pernisco

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CRIMINAL

Regia: Ariel Vromen

Con: Kevin Costner, Gary Oldman, Tommy Lee Jones, Alice Eve, Gal Gadot, Ryan Reynolds, Jordi Mollà, Antje Traue, Michael Pitt

Uscita sala in Italia: mercoledì 13 aprile 2016

Sceneggiatura: Douglas Cook, David Weisberg

Produzione: Benderspink, Campbell-Grobman Films, Millennium Films

Distribuzione: Notorious Pictures

Anno: 2016

Durata: 113’