[Pro e Contro: Ruocco V Gaudio]
[Luca Ruocco – CONTRO]
“Questi extracomunitari arrivano nelle nostre città per rubarci la terra e il lavoro…”, tema caustico e assai attuale [si scherza!] quello del Batman V Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder, film con un Uomo Pipistrello [Ben Affleck] coattamente adirato contro l’alieno piombato giù dal pianeta Krypton [Henry Cavill] pronto ad usurpare il ruolo di eroe [prima] e di dio [poi], facendo leva su attitudini e abilità tutte extra-terrestri che, a breve giro, riescono ad attirare sull’eroe dal mantello rosso l’amore del popolo ma anche l’invidia e la gelosia di chi non riesce a sopportare che un non-terrestre possa decidere di mettere ordine su un Pianeta che del caos ha fatto il suo biglietto da visita.
Batman V Superman: Dawn of Justice è uno dei film più attesi dell’annata 2016, in materia di cinecomics. Non l’unico che punti su un epico scontro tra eroi, visto che anticipa di poco il marveliano Captain America: Civil War, ma di certo quello che avrebbe dovuto/potuto riportare in auge la saga e il personaggio di Superman, dopo l’assai deludente L’uomo di acciaio dello stesso Snyder e fornire ai fan l’ennesima [e funzionante] versione del Cavaliere-Oscuro-Sempre-Più-Oscuro. Sarebbe dovuto essere, soprattutto, l’incipit del rilancio delle produzioni derivate dall’universo DC Comics: un traghetto verso un livello di sfruttamento produttivo assai più concitato e fruttuoso.
Cosa succede in concreto: Snyder mette in scena un’opera lirica estremamente pesa e drammatica, che denaturalizza ed elimina l’atmosfera da grosso giocattolo che “la più grande lotta tra gladiatori di tutti i tempi” avrebbe potuto assumere, scatenando un effetto duplice che gioca, contemporaneamente, a favore e contro il film.
Da una parte regala a sequenze ben riuscite un’attitudine assolutamente non attesa, estranea: pensiamo a quella eccezionalmente da horror movie in cui una gruppo di donne soccorse da Batman sono terrorizzate dal loro stesso salvatore. Dall’altra, però, scatena una serie di scelte concatenate che ammorbano lo spettatore in una lunga prova di resistenza, messo alla prova dalla trama confusionaria e disordinata, dalla mostruosa durata e affondato da una seriosità che troppo spesso assume i toni della noia.
Sommandosi l’uno all’altro giocano a sfavore della fruizione del film la cupezza perenne; i dialoghi quasi del tutto privi di accenni ironici; i personaggi e le azioni ridondanti ed eccessivamente gravi; una colonna sonora che assedia la quasi totalità del film e che rincara le aspirazioni di lirismo, fatta eccezione per la sequenza dell’ingresso in scena di Wonder Woman [Gal Gadot], che spezza in ogni senso ritmi e atmosfere regalando un’improvviso e nuovo assetto.
La stessa costruzione emotivamente monolitica dei due protagonisti risulta una scelta riuscita solo grazie a personaggi più trasversali come Wonder Woman o il folle e sopra le righe Lex Luthor di Jesse Eisenberg.
Appiccicata davvero male e raffazzonata, poi, la trovata cheap usata per presentare al pubblico nuovi supereroi DC per aprire la strada ad una futura Justice League che, di questo passo, non può che lasciarci preoccupati…
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Dimenticate le commedie con i supereroi della Marvel/Disney e preparatevi a un film scuro, decadente e drammatico, nel quale fare del bene è il fardello più pesate ed essere eroi espone a frustrazione, rabbia e ingratitudine. Con il crociato di Gotham mai così rancoroso, sinistro e feroce – a memoria di cinefilo, s’intende – e l’Uomo d’Acciaio lontano, anzi lontanissimo da essere la figura rassicurante e sorridente dei film di Richard Donner.
I due principali eroi della DC Comics appaiono controversi e irrisolti, capaci di dialogare solo facendo a cazzotti o minacciandosi con striscianti allusioni – “Tell me: Do you bleed?” -.
Tutto questo inserito in un contesto estetico fortissimo che riesce ad essere realistico eppure fantastico allo stesso tempo, che esalta l’aspetto noir e urbano di Batman – quasi horror la prima apparizione del cavaliere oscuro in questo film – rispettando, tuttavia, l’atmosfera fantasy/sci-fi di Superman.
Magnifiche le sequenze oniriche – autentica novità per il Genere: avete mai visto i sogni di un supereroe al cinema? – nelle quali speranze e paure si confondono mostrandoci la sofferenza che ha forgiato Bruce Wayne costringendolo ad indossare la maschera da pipistrello o la solitudine dell’ultimo abitante di Krypton: eternamente in bilico tra realizzare le aspettative di papà Kent e l’inquietudine di gestire le pressioni del governo americano, terrorizzato dalle capacità straordinarie di Kal-El.
Visione, filosofia e dramma: con questi ingredienti il vecchio Zack – già capace di uno dei cinecomics più belli mai visti in sala, Watchman, naturalmente – prova a costruire una piattaforma per l’universo cinematografico DC proponendo una sorta di opera barocca, piena di spunti e suggestioni – tantissimi, forse troppi – che potrebbero spiazzare o confondere in alcuni momenti, ma certamente riscaldano il cuore di chi ama il cinema di Genere e quello supereroistico che troppo spesso si lascia affascinare dalla leggerezza e dalla immediatezza del racconto. Batman v Superman: Dawn of Justice è una lunghissima ouverture piena di fantasia, violenza e azione che pone le basi per tutto quello che verrà. Certamente da non perdere.
Luca RuoccoVPaoloGaudio
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BATMAN V SUPERMAN: Dawn of Justice
Voto Ruocco:
Voto Gaudio:
Regia: Zack Snyder
Con: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg
Uscita in sala in Italia: mercoledì 23 marzo 2016
Sceneggiatura: Chris Terrio, David S. Goyer
Produzione: Atlas Entertainment, Cruel and Unusual
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2016
Durata: 151’