Todd Haynes torna alle atmosfere di Lontano dal Paradiso, agli anni Cinquanta ed al melodramma e lo fa con Carol, pellicola elegante, delicata, non particolarmente originale nel tono e nei contenuti, ma senza dubbio capace di emozionare e mostrare con grande efficacia un ritratto femminile forte e fragile allo stesso tempo.
Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, si tratta dell’adattamento del secondo romanzo della grande giallista americana Patricia Highsmith The Price of Salt – in Italia intitolato proprio Carol – pubblicato nel 1952.
Al centro della vicenda, ambientata nella New York degli anni Cinquanta, c’è l’amore fra una ragazza di diciannove anni che lavora in un grande magazzino e una bellissima donna fortemente in crisi con il marito. L’amore saffico e naturalmente contrastato tra queste due donne – così diverse, eppure tanto simili nel loro sentire dolente e incompreso – è il centro potente e soffocante di questo melò moderno che nonostante mostri senza riserve di alcun tipo l’excursus emotivo delle protagoniste, non perde mai la misura e il tono rigoroso che Haynes sembra prediligere per il suo lavoro.
Il desiderio e la paura di assecondarlo, sono i binari sul quale la storia sembra procedere salda, proponendo al pubblico contemporaneo una vicenda attuale eppure vecchia di oltre sessant’anni. Carol è un film empatico e coinvolgente, merito di un regista che sa bene come trattare la spinosa materia del sentimento e soprattutto di due interpreti – Rooney Mara e Cate Blanchett – in forma strepitosa.
Se la Blanchett è solita fornire performance di questo livello, sorprende la sua giovane collega che mai come in questa occasione appare perfettamente in parte, combattuta tra quello che gli altri vorrebbero che lei fosse ed il proprio sentimento di autodeterminazione, che sia questo professionale, sentimentale o sessuale. Questa rivoluzione personale, tesa a conquistare la propria identità è senz’altro l’elemento di maggiore riflessione di questo dramma che mostra come l’America – di ieri, ma anche un po’ di oggi – sia continuamente in conflitto tra ciò che è e ciò mostra di essere.
L’apparenza di una perfetta armonia con sé stessi e con il prossimo caratterizza la società anni Cinquanta di Carol, impegnata a seguire uno schema ripetitivo e comunemente accettato per ottenere quella felicità che proviene dall’esterno – dagli altri – e perennemente in contrasto con sé stessi.
In una New York in pieno boom economico, splendida tra i suoi addobbi natalizi, questi caratteri si nascondono dietro il fumo delle sigarette, i bicchieri da cocktail e soprabiti di pelliccia da migliaia di dollari, mentre la parte più autentica del loro essere urla, si dimena e si ribella. Haynes mostra l’ordine esteriore affascinante e borghese della Grande Mela, in lotta con il caos più intimo e profondo di queste due donne che come eroine di un poema romantico affrontano il viaggio più spaventoso che ci sia: quello attraverso l’animo umano fatto di desiderio, piacere, paura, vergogna e pena.
Paolo Gaudio
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CAROL
Regia: Todd Haynes
Con: Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson, Kyle Chandler, Cory Michael Smith,Jake Lacy, Carrie Brownstein, John Magaro, Kevin Crowley
Uscita sala in Italia: martedì 5 gennaio 2016
Sceneggiatura: Phyllis Nagy
Produzione: Film4, Killer Films, Number 9 Films
Distribuzione: Lucky Red
Anno: 2015
Durata: 118’