Nell’antica Roma, la suburra era il luogo in cui i rappresentanti dei poteri forti incontravano segretamente quelli della criminalità organizzata per servirsene in modo da poter raggiungere i propri scopi, accettando di patteggiare scendendo a compromessi. Accordi oscuri che poco a poco hanno reso sempre più sporca e malata tutta la realtà circostante.
Nella Roma raccontata da Stefano Sollima, e prima ancora da Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini nel romanzo omonimo, la suburra esiste ancora e, forse, da quartiere clandestino è riuscita ad allargarsi inglobando le zone limitrofe e infiltrandosi all’interno degli stessi palazzi del Potere.
Nella storia d’Italia raccontata da Sollima la suburra ha inghiottito Roma, e lo sporco è arrivato ovunque nonostante l’acqua scorra abbondante dal cielo, nel letto del Tevere, sul litorale marittimo. E nella realtà?
Il film, sceneggiato da Sandro Petraglia e Stefano Rulli, insieme agli autori del romanzo edito da Einaudi, si focalizza attorno al tentativo di mettere in piedi una grande opera di speculazione edile: il Water-Front.
Il progetto di trasformare litorale romano in una nostrana Las Vegas diventa gustosa esca che attira gli interessi dei malavitosi, oltre a quelli di investitori e finanziatori.
In primis gli interessi di Samurai [Claudio Amendola], il più potente criminale della malavita romana, erede dei traffici della banda della Magliana e ponte di comunicazione con le famiglie criminali del Sud Italia; ma anche quelli di Numero 8 [Alessandro Borghi], l’instabile e iracondo figlio del boss del litorale di Ostia, succeduto al padre morto.
Il progetto, tanto a cuore ai criminali, ha però bisogno di una buona spinta, per questo Samurai rispolvera la vecchia amicizia con Filippo Malgradi [Pierfrancesco Favino], politico dalle scarse qualità che sgusciando tra le maglie del sistema è arrivato ad occupare una poltrona in Parlamento.
La suburra di Sollima, però, è anche abitata da personaggi-pedina più esterni, che il potere lo vivono trasversalmente e che, in qualche modo, ne faranno saltare in aria i meccanismi: si tratta di una fragile e avvenente escort [Giulia Elettra Gorietti]; di un PR viscido quanto pavido [Elio Germano]; di Viola [Greta Scarano], la fidanzata tossicodipendente del boss di Ostia; e di Manfredi [Adamo Dionisi], il capoclan della più pericolosa e spietata famiglia rom insediatasi nella capitale, finora tenuto fuori da Water-Front, che appena fiuta l’affare tenta il tutto per tutto per insinuarcisi all’interno.
Sollima porta al cinema un film che è un lineare e organico prosieguo del suo racconto della Roma più nera, iniziato in TV con le due fortunate stagioni di Romanzo Criminale – La serie, che dagli anni settanta arriva ai giorni nostri, calando lo spettatore in una realtà ancora più concreta perché perfettamente riconoscibile.
Una storia divisa in giorni; in quelli che dividono la Roma di Suburra da quella che viene definita “Apocalisse”, e che si rivelerà essere un piccolo grande stravolgimento che arriva a funestare gli equilibri occulti della Città Eterna, per poi ridettare ordini diversi agli organi interni del Potere.
La scansione del racconto si incarna in un processo di concretizzazione ancora più preciso grazie al concatenarsi dei fatti romanzati con quelli palesemente reali: dalla caduta del Governo alle dimissioni di Papa Ratzinger.
Sollima lavora molto bene anche sulla definizione dei piccoli mondi personali che caratterizzano i vari protagonisti, che riescono anche grazie a questo ad acquistare ancora più corpo. Altro punto saliente è la totale assenza nella storia di qualsiasi agente potenzialmente salvifico come, ad esempio, di un classico ispettore che indaghi sulle azioni criminali dei malavitosi.
Suburra dimostra una compattezza strutturale narrativa ancor più sviluppata rispetto al già riuscito ACAB – All Cops Are Bastards, del 2012, che rappresentava l’esordio sul grande schermo di uno degli autori nostrani della fiction TV fatta davvero come si dovrebbe.
Sollima, più volte proclamatosi cosciente alfiere del Genere, confeziona una seconda opera registicamente matura e compita, supportata da un cast di tutto rispetto che brilla nei personaggi affidati a Claudio Amendola e Favino.
E verrà naturale allo spettatore il tentativo di accostare i malvagi personaggi del film a persone reali [e riconoscibili?], trasformando Suburra in un racconto ancora più spaventoso.
Luca Ruocco
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SUBURRA
Regia: Stefano Sollima
Con: Pierfrancesco Favino, Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Adamo Dionisi
Uscita in sala in Italia: mercoledì 14 ottobre 2015
Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Giancarlo De Cataldo, Carlo Bonini
Produzione: Cattleya, Rai Cinema, Le Chauve Souris, Cofinova 11, Cinemage 9
Distribuzione: 01 distribution
Anno: 2015
Durata: 130’