Il regista del primo capitolo della saga Fast and Furious [2001] torna al cinema dopo Alex Cross – La memoria del killer [2012], con Il ragazzo della porta accanto, ma, soprattutto, torna al cinema Jennifer Lopez, la showgirl latino-americana che, oltre a rivestire i panni di protagonista, del thriller è anche produttrice.
Il ragazzo della porta accanto racconta un particolare momento della vita di una professoressa di lettere classiche con un matrimonio alle spalle, rovinato forse irrimediabilmente dal marito fedifrago [John Corbett], e un figlio adolescente, Kevin [Ian Nelson] con qualche problema di salute e di socializzazione da tenere ancora sotto la sua ala protettiva.
Il suo mondo personale l’ha già messa a dura prova, ma la vera e propria scossa sismica sarà successiva all’arrivo in scena del giovane nipote del vicino di casa, un diciannovenne fuori corso, ma gentile e molto abile con motori e roba elettronica, arrivato in città per dare una mano allo zio ammalato e per finire gli studi nella stessa scuola frequentata dalla protagonista e da suo figlio.
In tempi assai brevi, il nuovo arrivato [Ryab Gyzman] riesce ad insinuarsi nella vita familiare dei suoi vicini di casa, diventando un modello di riferimento per l’impacciato adolescente e una sogno erotico da spiare dalla finestra dalla matura ma ancora assai piacente dirimpettaia che, una notte, rintronata da alcool e delusioni personali, finisce per concedersi al ragazzo, in una focosa notte d’amore.
La donna avrà modo di pentirsene amaramente quando, vistosi rifiutato dal mattino seguente, il ragazzo pretenderà importanza e attenzione trasformandosi nel più pericoloso degli stalker.
Con una trama così, Il ragazzo della porta accanto potrebbe tranquillamente essere ingoiato e digerito come il classico thriller estivo da guardare senza impegno. Così non è… nella maniera più totale. E il problema più grave è l’assoluta mancanza di maturità in uno script, opera di Barbara Curry, che oltre a non puntare affatto sull’originalità, dimostra davvero poca concretezza e un savoir-faire davvero molto, molto basso in materia narrativa, arrivando a colpire ripetutamente l’ignaro spettatore con situazioni involontariamente paradossali e battute vergognose che rimangono incise sulla pelle e chissà se potranno mai rimarginarsi!
Che alle spalle di tale film abbozzato ci sia la Lopez poco stranisce, visto che il tutto è costruito per esaltare il non intaccato sex appeal della donna non più “hollywoodianamente giovane” [meccanismo che, da sottolineare, gira un po’ a vuoto], ancor prima che per far assaporare a chi guarda l’atmosfera thrilling; rappresenta, invece, una nuova tacchetta nella lista dei titoli dimenticabili dell’iperattiva Blumhouse.
Forse spinto da un barlume di coscienza, Cohen decide, per solleticare per lo meno l’interesse degli interessati ai titoli più superflui dello straight to video, di inserire due momenti a sorpresa che possano distogliere l’attenzione dalla vacuità del raccontato: il regista schiaccia il pedale dell’erotico durante la scena clou, nell’incontro notturno tra i due protagonisti, abbandonandosi ad un’accuratezza di particolari inaspettata; poi prova la carta del gore, sulla chiusa.
Ma è tutto inutile.
Luca Ruocco
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IL RAGAZZO DELLA PORTA ACCANTO
Regia: Rob Cohen
Con: Jennifer Lopez, Ryan Guzman, Ian Nelson, John Corbett, Kristin Chenoweth
Uscita in sala in Italia: giovedì 23 luglio 2015
Sceneggiatura: Barbara Curry
Produzione: Smart Entertainment, Blumhouse Productions, Nuyorican Productions
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Anno: 2015
Durata: 91’