Casey Newton [Britt Robertson] è una ragazza ottimista con sconfinata curiosità scientifica. Cresciuta guardando di persona i lanci spaziali della NASA, Casey sogna di diventare un’astronauta, ma a causa dello smantellamento dello spazioporto di Cape Canaveral e della conseguente perdita del lavoro del padre, ingegnere scientifico, la giovane si vede strappare via il suo sogno. Nel tentativo di impedire tutto ciò, Casey si ritrova nei guai con la legge e al momento del suo rilascio su cauzione trova una piccola spilla, mai vista prima, fra gli effetti riconsegnati.
La spilla, una volta toccata, ha il potere di trasportarla a Tomorrowland, un mondo futuristico alternativo, ma solo per un periodo di tempo limitato.
A fornirle segretamente questo particolare oggetto è stata Athena [Raffey Cassidy], una misteriosa bambina dalle sorprendenti abilità, la cui missione è quella di reclutare giovani sognatori per “il mondo di domani”.
Ma qualcuno è intenzionato a fermare il reclutamento di Casey e questo costringe Athena a condurre la ragazza alla porta di Frank Walker [George Clooney], uno scienziato eremita ed ex abitante di Tomorrowland. Walker si ritrova quindi costretto ad abbandonare il suo esilio, a diventare una sorta di mentore per Casey e a dover fare i conti col proprio passato.
Tomorrowland – Il mondo di domani, seconda opera in live-action di Brad Bird [Gli Incredibili e Ratatouille, entrambi della Pixar], trae ispirazione sia dall’omonima porzione del parco Disneyland originale, inaugurata da Walt Disney in persona nel 1955, sia dal progetto EPCOT, una città per le “comunità del futuro” sempre ideata da Disney [ma mai realizzata a causa della sua morte] per far stimolare nuove idee alle imprese americane e far progredire la qualità della vita urbana.
Tutto ciò risulta piuttosto evidente a chi ha avuto modo di visitare almeno uno dei vari parchi Disney [la sezione Tomorrowland, seppur con altri nomi a volte, è presente in tutti i parchi della compagnia]. Si ha proprio l’impressione di essere nel parco di divertimenti, con tanto di visita a “It’s a Small World”, un’attrazione tanto zuccherosa quanto monotona [come disse Scar de Il re leone, riferendosi alla canzoncina dell’attrazione: “No! No! Qualunque cosa, ma non questa!”], per la quale il film tenta di dare una simpatica spiegazione alla sua esistenza. Perfino durante le scene ambientate sulla Torre Eiffel, quando i protagonisti si ritrovano davanti alle figure riprodotte di Thomas Edison, Gustave Eiffel, Jules Verne e Nikola Tesla, si ha questa percezione: è come se queste figure fossero degli animatronics in mostra mentre si attende lo smaltimento della fila per raggiungere il cuore dell’attrazione, che in questo caso è un vero e proprio viaggio su un razzo spaziale.
Vi sono poi varie analogie, volute o meno, con diversi film, specialmente durante le scene nel negozio di memorabilia: troviamo riferimenti a Men in Black [i due bizzarri commessi], a Terminator [l’arrivo di una squadra di androidi che hanno il compito di fermare i nostri eroi] e in più, per almeno dieci minuti si ha quasi la sensazione di sentire qualche responsabile Disney urlare “Ora abbiamo Star Wars! Abbiamo Star Wars, ricordatevelo!!”, visto il continuo sbattere in faccia di vari Caccia TIE, Millennium Falcon e perfino un Ian Solo ibernato nella graffite.
Nonostante la prima parte proponga allo spettatore tutta la magia dei film Disney, dove quasi si ritorna bambini nel vedere il piccolo Frank Walker [Thomas Robinson] volare fra i grattacieli di Tomorrowland grazie al jet pack [un chiaro riferimento a Rocketeer di Joe Johnston] di sua creazione, il film si perde man mano che avanza, specialmente nell’atto finale, lasciando molta confusione allo spettatore, dubbi sul vero motivo delle azioni dell’antagonista [Hugh Laurie, nel ruolo dello scienziato David Nix], su come realmente viene gestita Tomorrowland e sul perché ha subito un triste destino nell’arco di cinquant’anni. Istintivamente, più che a Bird, viene da attribuire la colpa al confusionario sceneggiatore Damon Lindelof, amato-odiato autore di Lost e Prometheus.
Insomma, il film si può definire così: una serie di giri su varie attrazioni a tema, che lasciano sì rallegrati i visitatori, ma anche intontiti a tal punto da domandarsi per quale motivo ci si sia ritrovati con le cinture allacciate su delle costosissime giostre.
Luca Pernisco
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TOMORROWLAND – IL MONDO DI DOMANI
Regia: Brad Bird
Con: George Clooney, Hugh Laurie, Britt Robertson, Raffey Cassidy, Pierce Gagnon, Thomas Robinson, Tim McGraw
Uscita sala in Italia: giovedì 21 maggio 2015
Sceneggiatura: Damon Lindelof, Brad Bird
Produzione: Walt Disney Pictures, A113
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italy
Anno: 2015
Durata: 130’