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ALAN TURING STORIA DI UN ENIGMA di Andrew Hodges

Foto 1 libroAppare molto riservato e se ne sta spesso da solo. Ma ciò non è dovuto a scontrosità: ritengo piuttosto che si tratti semplicemente di timidezza.

É con queste parole che l’insegnante preposto alla direzione della Westcott House, a Sherborne, in Inghilterra, Geoffrey O’ Hanlon, si esprimeva su uno dei studenti: Alan Turing. Era il 1920, e nella sua relazione, l’insegnante sottolineava il grande senso di solitudine del bambino, che all’epoca aveva otto anni, e il fatto che non avesse amici.

Ad uno dei più grandi scienziati al mondo, Alan Turing, appunto, il matematico Andrew Hodges ha dedicato una biografia molto dettagliata e apprezzata in tutto il mondo: Alan Turing. The Enigma, da noi tradotta con Alan Turing. Storia di un enigma. Pubblicata per la prima volta nel 1983, l’opera del matematico britannico continua a riscuotere ancora molto successo, tanto da essere stata ristampata numerose volte negli anni.

É la casa editrice Bollati Boringhieri a distribuire Alan Turing. Storia di un enigma, in una versione aggiornata e quindi ancora più completa delle precedenti.

Foto 1 filmQuando ci si accinge a leggere un’opera di tale spessore, bisogna farlo in punta di piedi, considerando che il protagonista della biografia è una delle menti più brillanti della storia della scienza, che in vita non è stato mai veramente apprezzato come avrebbe meritato [vecchia storia, questa], e la cui esistenza è stata segnata da eventi turbativi, episodi spiacevoli, sofferenze e evidenti pregiudizi.

Dopo la visione di The Imitation Game, di Morten Tyldum, qui, sentivamo la necessità di approfondire il discorso relativo alle ricerche compiute dallo scienziato, matematico, fisico e informatico inglese, incuriositi dalle esperienze da lui vissute nell’arco della sua vita.

Chiunque si accinga a leggere questo corposo volume, avrà di fronte a sé un’opera di non facile lettura, perché molto particolareggiata, che esamina e analizza minuziosamente gli esperimenti scientifici di Turing, con tanto di esempi, schemi e illustrazioni. Ma niente paura: qualora voi siate, come chi scrive, digiuni o quasi, di nozioni scientifiche, verrete comunque conquistati dalla narrazione, poiché la forza del libro sta proprio nel condurre il lettore, con un certo trasporto, nella “dimensione” nella quale Turing viveva. Ne viene fuori una figura alternativa, sui generis, ma contemporaneamente così semplice e naturale, appassionato e innamorato della scienza tutta, con l’hobby per la corsa e il gioco degli scacchi. Turing era una persona molto colta, solitaria e riservata, spiritosa e riflessiva, seria e trasandata. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che vengono fuori dalla personalità di questo uomo che tanto ha contribuito a rinnovare la scienza con le sue sperimentazioni e le sue futuristiche teorie. Singolare è l’introduzione che precede il libro, scritta dallo stesso Hodges, che anticipa molti degli argomenti trattati in seguito, in particolare la crittologia, considerata una scienza informatica solo durante la Seconda Guerra Mondiale, e affermatasi definitivamente solo negli anni ’70.

Alan nacque il 23 giugno 1912 a Paddington, Inghilterra – figlio di Julius Mathison Turing, assistente capo del distretto di Bellary, a Kurnool e a Vizigapatam, in India, in passato funzionario dell’amministrazione inglese in India, e di Ethel Stoney, figlia dell’ingegnere Edward Stoney – e fin da piccolo aveva dimostrato di essere molto portato per le materie scientifiche, e aveva anche manifestato una certa dipendenza da manie o ossessioni, come l’abitudine di fermarsi ad ogni palo della luce per leggere il numero di serie sovrimpresso, o mangiare le unghie e la pelle dei polpastrelli. Come egli stesso poi sosterrà, il libro che gli ha aperto gli occhi alla scienza è stato Natural Wonders Every Child Should Know [Meraviglie della natura che ogni ragazzo dovrebbe conoscere], di Edwin Tenney Brewster, 1912, che ricevette in dono nel 1922, e che gli cambiò la vita, permettendogli per la prima volta di trovare una risposta alle domande che come lui, tanti suoi coetanei si facevano, ad esempio, sul sesso, sul proprio corpo, sulla natura in generale.

Gli anni trascorsi nell’istituto di Cambridge – al quale ebbe accesso nel 1931 – sono stati per Alan molto formativi, e proprio in quel periodo scoprì ed ebbe consapevolezza della sua omosessualità, forse proprio nel momento in cui intuì di provare attrazione per Christopher Morcom, suo compagno di scuola. Chris – morto il 13 febbraio 1930 per aver contratto fin da piccolissimo la tubercolosi bovina – rappresentava tutto per Alan, era il punto focale della sua vita, e con lui condivideva la passione per la crittografia e per la scienza, tanto che insieme effettuavano esperimenti di diverso tipo, uno dei quali portò Alan a presentare una relazione scolastica sulla reazione fra l’acido ionico e l’anidride solforosa. Il dolore per la morte di Chris, che non aveva, però, mai ricambiato l’amore di Alan, segnerà profondamente il corso della sua vita. Ma proprio nel nome di quell’amicizia Alan continuerà a portare avanti i suoi studi, come se a spronarlo ci fosse proprio il ragazzo amato.

Toccanti sono le corrispondenze tra Alan e la madre di Chris, nelle quali il giovane dimostra grande sensibilità e intelligenza. Si procede poi con gli anni trascorsi all’università di Cambridge [si era iscritto alla Facoltà di Matematica], dove verrà assunto come docente, fino alla fase più difficile e stimolante per Alan: il suo impiego presso l’ufficio crittografico dell’Intelligence Militare a Bletchley Park, nel 1940 – dopo che l’Inghilterra entrò nel Secondo Conflitto Mondiale – con il compito di decifrare i messaggi in codice trasmessi dal nemico numero uno, la Germania, attraverso la macchina denominata Enigma. Il team di crittoanalisti, assunti segretamente, avevano, dunque, il compito di decifrare i codici militari tedeschi, ma fu molto difficile giungere alla soluzione, fino all’intuizione di Turing, che, dopo aver realizzato una macchina elettro-meccanica di decrittazione, riuscì finalmente a intercettare i codici codificati con Enigma, compresi i codici navali. In quegli anni trascorsi a Bletchley Park, Turing portò avanti diversi progetti, come la creazione di Delilah, un sistema che permetteva di codificare i messaggi vocali. Conclusa la guerra, assunto presso il Laboratorio Nazionale di Fisica [Npl] di Londra, Turing arriverà a progettare Ace [Automatic Computing Engine], ovvero il primo computer elettronico digitale, e a lavorare alla sua idea di una macchina intelligente, chiamata a svolgere diversi compiti, che sostituisse tutte le altre macchine fino ad ora realizzate.

Alan Turing. Storia di un enigma è molto di più che la vita di un eminente scienziato: è la storia di più drammi concentrati in una sola vita, è un esempio di vita, è un’analisi di una mente eccezionale, quella di Turing, appunto, vittima in età infantile di episodi di bullismo, è una riflessione sulla vita di un uomo tormentato e perseguitato dal governo britannico, che lo trascinò in tribunale con l’accusa di atti osceni, in seguito alla denuncia presentata dallo stesso scienziato, nel 1952, per mettere a verbale la sparizione del suo portafogli dopo aver ospitato in casa un suo amico, Arnold, che si scoprì poi essere un amante. Bastò questa rivelazione perché le autorità britanniche comprendessero le abitudini sessuali dell’imputato, e bastò questo per fare di lui un capro espiatorio. A Turing furono poste due strade: o sottoporsi ai folli trattamenti di castrazione chimica, o scontare il carcere. Scelse la prima… ma non durò a lungo, poiché l’8 giugno 1954, dopo aver ingerito una mela intrisa di cianuro [nel 1938 Turing si recò la prima volta al cinema, per assistere alla proiezione del film Biancaneve e i sette nani, per la regia di David Hand, e l’immagine della mela avvelenata offerta a Biancaneve dalla strega lo aveva turbato così tanto da non averla mai più dimenticata, tanto da decidere di morire allo stesso modo], Turing perse la vita, a soli 41 anni. Nel 2009, l’allora primo ministro inglese, Gordon Brown, riconobbe le colpe della Gran Bretagna nei confronti del matematico, e nel dicembre 2013 la regina Elisabetta II ha concesso l’assoluzione reale al matematico, su richiesta del ministro della giustizia Chris Grayling.

Tra i colleghi di Turing, anche Joan Clarke, selezionata a Bletchley Park per entrare a far parte del gruppo di crittografi che aveva base nel caseggiato Hal 8. Tra Turing e Clarke vi era molto sintonia, e la relazione tra i due è sia da intendersi come un sentimento vero, ma anche, da parte dello stesso scienziato, come l’unico modo per allontanare i sospetti della sua omosessualità, all’epoca considerata al pari di un’eresia. Clarke era a conoscenza delle tendenze del suo collega/e poi finto fidanzato, ma non ne fece un dramma. Poi la storia finì, ma il rispetto e la stima reciproca rimase.

Nonostante la scarsa documentazione presente per ricostruire tutta la vita di Alan Turing, in parte a causa delle segretezza con la quale tutta la sua attività lavorativa è stata gestita, anche dopo la sua morte, dal governo britannico [lo stesso materiale pubblicato su di lui è scarso], Hodges è riuscito a scrivere una delle più belle biografie a livello mondiale. Dalla lettura di quest’opera si esce arricchiti, non solo a livello nozionistico, quanto a livello morale, perché la vita di questa personalità eccellente è piena di spunti di riflessione e di esempi da prendere in considerazione. Turing in fondo ha qualcosa che ci appartiene: la timidezza, le ossessioni, l’ansia, le insicurezze, e, come pochi, aveva una grinta e un coraggio inimmaginabili. La vita di Turing è un vero e proprio insegnamento di vita.

Gilda Signoretti

ALAN TURING STORIA DI UN ENIGMA

5 Teschi

Autore: Andrew Hodges

Editore: Bollati Boringhieri [www.bollatiboringhieri.it]

Pagine: 762

Illustrazioni/Foto: Si

Costo: 18, 00 euro

Gilda Signoretti

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