Esce in dvd, distribuito da CG Home Video, TranSylvania. Per alcuni il nome del regista algerino, Tony Gatlif, è sconosciuto, per altri invece no, e farà venire loro in mente un film come Gadjo Dilo-Lo straniero pazzo, che ha ottenuto l’attenzione della critica. TranSylvania, a dispetto di quello che farebbe pensare il titolo, non ha niente a che fare con vampiri o omicidi. Si tratta di un film drammatico che indaga la psiche della sua protagonista, Zingarina [Asia Argento].
La ragazza è arrivata in Transylvania dalla Francia con una sua amica Marie [Amira Casar], alla ricerca dell’uomo che ama: Milan Austin [Marco Castoldi, in arte Morgan]. Quest’ultimo è stato espulso dalla Francia, ed è fuggito in Romania. Zingarina è convinta che, appena lo rintraccerà, il loro rapporto tornerà ad essere quello di un tempo, e potrà dirgli in faccia che aspetta un bambino, figlio suo.
Le due ragazze si fanno aiutare da una interprete, che le guida nella regione Transilvania, e spiega loro le caratteristiche del luogo. Zingarina ha la fortuna di incontrare ben presto Milan, ma non tutto è come sembra.
L’uomo la respinge e le dice espressamente che non ha alcuna intenzione di stare con lei. Già instabile psicologicamente, Zingarina si fa trascinare da una profonda crisi di identità, e, lasciata la sua amica Marie, si trova in breve tempo a vestire i panni di gitana.
Troverà compagnia in Tchangalo [Birol Ünel], un vagabondo dai modi rozzi che, per vivere, fissa i prezzi dei gioielli che gli vendono gli abitanti. Zingarina erra in Transylvania come una disperata, priva di senno e completamente sbandata, con l’unica certezza che metterà al mondo suo figlio, costi quel che costi. La sua pancia cresce, e con essa anche l’adattamento della neomamma alle tradizioni e alla cultura nomade.
TranSylvania è un film particolare. Gatlif veste il film di musica, l’aspetto più riuscito del film, stando attento a fare in modo che essa riesca a descrivere il senso di vuoto, di perdita di equilibrio, di isolamento dei protagonisti.
Molto bella la fotografia: come non essere catturati dalle vedute larghe di paesaggi malinconici e silenziosi, ancora più angoscianti quando sono ricoperti dalla neve. TranSylvania non ha un buon soggetto alle spalle, e neanche la sceneggiatura si distingue: ciò è davvero un peccato, considerando comunque la personalità che lo caratterizza.
L’intenzione di Gatlif sembra non tanto quella di sviluppare una storia e di seguirla nella sua evoluzione, quanto nell’indagare la psiche dei personaggi. Pensiamo a Zingarina, un personaggio sui generis, di cui conosciamo la parte peggiore, ma anche la parte più fragile, ovvero il suo bisogno di eccentricità, o meglio, la sua follia, determinata dalla paura di rimanere sola e di doversi per forza aggrappare ad una persona, che poi troverà in Tchangalo.
Quest’ultimo non la ama, ma anch’egli erra per la Romania come un disperato vagabondo, e allora cosa c’è di meglio se non fare coppia tra due esclusi dalla società? Tchangalo è più maturo di Zingarina, e la vita lo ha indurito. Ma sia lui che Zingarina sono personaggi freddi, molto poco comunicativi. Molto più intriganti le figure di contorno, in particolare gli anziani e le anziane del paese, sempre così diffidenti e duri.
Ad una prima parte che può incuriosire, perché ci si chiede “dove il film voglia andare a parare”, tra tradizioni popolari, viaggio nella cultura dell’est, e voglia di anticonformismo, si aggiunge una seconda parte di difficile visione, perché monotona e ininfluente ai fini della storia, poiché sembra solo essere interessata a descrivere l’adattamento di Zingarina alla vita nomade, e la sua paura del futuro, già pienamente presenti nella prima parte. Nel film compare per pochi istanti Morgan, in un tempo così breve che non si ha il tempo di approfondire il suo personaggio, intorno al quale si svolge la vicenda, e per il quale Zingarina arriva a perdere completamente il controllo di sé stessa. Eppure è proprio il suo personaggio a destare curiosità nello spettatore, ma compare e sparisce come una raffica di vento, e la sua assenza si fa sentire. A vestire il ruolo di protagonista, Asia Argento [all’epoca compagna di Morgan], abituata a vestire i panni di ragazza ribelle, ma mai convincente nel suo ruolo di attrice.
TranSylvania, insomma, pur avendo delle particolarità oggettive, è un film brutto che comporta un certo sforzo da parte dello spettatore – data la lentezza narrativa che lo contraddistingue e il vuoto narrativo – indeciso o meno se farsi vincere una breve dormita.
Gilda Signoretti
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TRANSYLVANIA
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Tony Gatlif
Con: Asia Argento, Morgan, Birol Ünel, Amira Casar, Alexandra Beaujard
Durata: 98′
Formato: 16/9 2,35:1
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1, Originale Dolby Digital 5.1
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Trailer