Home / Recensioni / In sala / BIRDMAN o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza di Alejandro González Iñárritu

BIRDMAN o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza di Alejandro González Iñárritu

birdman1Riggan Thompson è un attore hollywoodiano caduto in bassa fortuna, dopo aver tentato di allontanarsi dal personaggio che lo aveva reso celebre, Birdman [un supereroe con costume da uccello], rifiutando l’ennesimo capitolo della saga cinematografica, tenta di rilanciare la sua carriera producendo, dirigendo e interpretando un grande spettacolo a Broadway.

Ma Riggan Thompson è anche Michael Keaton, e non sarebbe potuto essere altrimenti, in un gioco di specchi che rimbalza i ruoli di uomo e riflesso, di attore e personaggio [che in questo caso è anch’egli attore]. Non potrebbe essere altrimenti perché Keaton sarebbe potuto realmente essere Riggan, e nella sua carriera ha di certo vissuto dinamiche molto simili a quelle che hanno ingabbiato Thompson in una spirale di insoddisfazione e frustrazione: salito agli allori hollywoodiani proprio dopo aver indossato per due volte il costume dell’Uomo Pipistrello nei due Batman  di Tim Burton, e poi scivolato in una serie di piccoli ruoli davvero poco luminosi.

Birdman o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza, il nuovo film di Alejandro González Iñárritu, è un meraviglioso dialogo tra realtà e finzione, il gioco di due realtà parallele così lontane ma così vicine da riuscire, in più punti, a scambiarsi di ruolo, per arrivare a creare un effetto di straniamento che riesce a coinvolgere testa e cuore di chi guarda.

birdman2Il regista messicano di Biutiful firma la regia e co-sceneggia una commedia sospesa su un’atmosfera surreale, che accentua i toni onirici nei dialoghi-battibecchi tra Riggan e il suo alter-ego rifiutato, quel Birdman che, inizialmente lo osserva da dentro un poster e gli parla irrequieto nelle orecchie, per poi prender corpo e diventare ombra, guardia del corpo dell’attore, ossessiva presenza pronta a condizionare la volontà dell’uomo, inglobando le sue giornate all’interno di un folle cinecomix che è solo un pretesto per focalizzare meglio il superomismo, la megalomania di una star al tramonto che crede ancora di dover dare molto a sé stesso, prima che al suo pubblico.

birdman3Iñárritu, grazia ad un sapiente uso di piani sequenza, e agevolato dalla quasi claustrofobica scenografia del dietro le quinte e dei camerini del teatro preso in affitto da Thompson, sembra riuscire ad essere entrato nella vita dei personaggi raccontati, pare averli pedinati senza esser stato scoperto, così i piccoli grandi errori e le personali sensazioni mostrate dall’attore e dai suoi comprimari [una figlia tossica piena di insicurezza; una ex moglie ancora molto presente e una giovane amante con cui porta avanti una relazione non soddisfacente; un socio-manager che tenta di salvarlo dalla bancarotta e il borioso attore ingaggiato all’ultimo momento per non far saltare in aria lo spettacolo] riescono a sembrare ancora più reali.

_MG_0817.CR2Il risultato è ridondante, eccessivo, così come eccessivi sono i lunghi dialoghi, caricate oltremisura sono le interpretazioni [soprattutto quella di Keaton e di Edward Norton, primo attore con il pallino della “verità in scena”, che davvero riesce a tener testa all’istrionico capocomico], e così come risulta tagliente, ancora una volta visto attraverso la lente del meta-cinema, che un uomo come Riggan, deluso dal non aver dimostrato a sé stesso di valere anche senza indossare un costume da Uomo Uccello, e senza mai essere riuscito ad essere realmente un padre, un marito o un amante, stia tentando di mettere in scena una commedia sui sentimenti e sull’amore [un adattamento del Di cosa parliamo quando parliamo d’amore di Carver], senza mai essere riuscito ad amare nessuno, nemmeno la sua immagine stampata per sempre all’interno di una pellicola.

Birdman è stato candidato a 9 Premi Oscar, tra cui quello per Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Attore Protagonista. Nessuna esagerazione.

Luca Ruocco

BIRDMAN o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza

4 Teschi

Regia: Alejandro González Iñárritu

Con: Michael Keaton, Zach Galifianakis, Emma Stone, Edward Norton

Uscita in sala in Italia: giovedì 5 febbraio 2015

Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Nicolàs Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo

Produzione: New Regency Pictures, Worldview Entertainment

Distribuzione: 20th Century Fox

Anno: 2014

Durata: 119’

InGenere Cinema

x

Check Also

Horror News [17-23 marzo 2023]

FINAL DESTINATION: BLOODLINES: SFUGGIRE ALLA MORTE UNA MISSIONE [IM]POSSIBILE Le telecamere si ...