Ragazze a mano armata è una commedia che già dal titolo fa tornare alla mente film come Italia a mano armata e Roma a mano armata, film polizieschi italiani appartenenti ad un filone, quello dei cosiddetti B-movie, tanto amati e riportati in auge da registi famosi quali Quentin Tarantino, Eli Roth e Robert Rodriguez che hanno per questi film una vera e propria forma di venerazione.
Fabio Segatori, già regista di Terra Bruciata [film del 1999 con Raul Bova e Giancarlo Giannini], con Ragazze a mano armata torna a cimentarsi con film di Genere, realizzando una action-comedy nella quale racconta le bizzarre e stravaganti disavventure criminali di un trio di studentesse siciliane.
Il film di Fabio Segatori uscirà in sala il 19 giugno, facendo tappa il 15 al Festival di Taormina. Ragazze a mano armata è una commedia che, senza prendersi troppo sul serio, vira verso il thriller.
Emma, Gioia e Stella sono di Corleone ma, nonostante quel nome rievochi personaggi e situazioni criminali, non hanno mai avuto nulla a che fare con la mafia. Vivono a Messina dove si sono trasferite per studiare all’Università. Sono tre ragazze serie ed oneste, Emma, Gioia e Stella, sommerse di bollette e spese di affitto, ma oneste.
Per far fronte alle spese, decidono di affittare una stanza della loro casa a Bea, una distinta e misteriosa donna del nord-est; Bea sta scappando da Michelangelo, il suo ex, uomo violento che la perseguita senza darle pace. Il giorno stesso in cui la donna entra in casa, ha un incidente: viene travolta da un tir. Le ragazze, ignare dell’accaduto, dopo un po’ di tempo durante il quale non hanno notizie di Bea, decidono di entrare nella sua camera e qui trovano un borsone con un milione di euro. L’onestà delle tre ragazze viene messa a dura prova ma alla fine scricchiola, lasciando il posto all’avidità. E’ l’avidità che mette l’una contro l’altra le tre amiche.
Nel mezzo di una delle tante litigate, un bastoncino di incenso cade all’interno del borsone, mandando letteralmente in fumo il bottino. Il destino vuole che, proprio quello stesso giorno, Bea, che si credeva morta ma che era invece in coma in ospedale, si risveglia. Si scopre così che in realtà Bea non è quella distinta donna che vuole apparire, ma una abile e astuta ladra e che il suo ex, Michelangelo, è un malavitoso romano al quale ha rubato un milione di euro e ora li rivuole indietro.
Il film, tratto da una pièce teatrale di Paola Columba, è stato girato in soli 18 giorni con una troupe composta da ragazzi giovanissimi, tutti under 30 e due ragazze esordienti come coprotagoniste.
Un film dove, per merito della sceneggiatura, non ci si può prendere troppo sul serio e, forse, neanche si vuol provare a farlo.
Ragazze a mano armata rende omaggio a due filoni cinematografici molto apprezzati soprattutto all’estero, quello dei B-movie, soprattutto nella seconda parte del film, fatto di improbabili rapine, e a quello degli spaghetti western grazie alle musiche di Fabrizio Bondi.
E’ un film che va contro i luoghi comuni che emergono ogniqualvolta si parla di Sicilia e di Corleone in particolare: mafia, maschilismo e arretratezza ci tiene a precisare il regista. L’aspetto positivo del film è sicuramente quello di riuscire a mostrare un lato inedito della Sicilia ma le note liete si fermano qui. Un film che appare poco lineare, con scene che sembrano messe li per caso e un finale che lascia davvero molto a desiderare.
Filippo Pugliese
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RAGAZZE A MANO ARMATA
Regia: Fabio Segatori
Cast: Karin Proia, Federica De Cola, Piero Maggio, Nino Frassica, Giovanna D’Angi, Gianna Verdelli
Uscita: giovedì 19 giugno
Sceneggiatura: Fabio Segatori, Paola Columba
Produzione: Baby Films
Distribuzione: Baby Films
Anno: 2014
Durata: 87’