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BOLOGNA 2 AGOSTO… I GIORNI DELLA COLLERA di Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio

StampaSono le 10.25 di un comunissimo sabato d’inizio agosto, quando un terremoto scuote l’Italia intera, ma non è la natura che reclama vendetta per qualcosa. Il colpevole è l’uomo, se così possiamo definirlo, che il 2 agosto di 34 anni fa toglie la vita ad 85 persone e ne ferisce oltre 200. Un avvenimento che lo stesso Presidente Pertini definì come “l’impresa più criminale mai avvenuta in Italia” e che, per molti, è uno degli ultimi atti di quella strategia della tensione atta a portare all’uso di politiche autoritarie.

34 sono gli anni trascorsi da quel drammatico evento. 34 anni durante i quali, salvo sparuti casi, si è cercato di celare e di far dimenticare quanto accaduto. 34 anni durante i quali sono stati trovati, con qualche dubbio, gli autori materiali di quella strage ma non i mandanti. 34 anni vissuti tra depistaggi, scarsa informazione e omertà. 34 anni durante i quali in pochi si sono ricordati che quel 2 agosto del 1980 tutta Italia ha perso qualcuno e qualcosa.

A 34 anni di distanza è un film, Bologna 2 agosto… i giorni della collera, a voler scuotere le coscienze ormai sopite degli italiani.

Lo fa in maniera sobria, raccontando semplicemente la storia, senza avere la presunzione di svelare la verità. È un film che si pone l’obiettivo di colmare un vuoto che la nostra società, con gli attuali finti principi democratici, non può e non deve avere.

bologna7Bologna 2 agosto… i giorni della collera racconta la storia di un gruppo di ragazzi di destra che si dissocia dall’MSI per fondare il gruppo armato N.A.R. [Nuclei Armati Rivoluzionari], e che sarà protagonista di una serie di efferati crimini. Le loro azioni delittuose, eseguite tutte a volto scoperto, vengono notate dai servizi segreti deviati che in seguito le utilizzeranno per destabilizzare lo Stato. Uccisioni, rapine e pestaggi saranno all’ordine del giorno.

Queste azioni non hanno nessuna logica politica, tanto da essere identificate in seguito come spontaneismo armato, messo in atto da gruppi giovanili di estrema destra che intendevano passare alla storia come rivoluzionari, contro uno Stato democratico e antifascista.

Nel film si evidenzia la commistione tra i gruppi estremisti di destra, con la malavita romana, i servizi segreti deviati e la Loggia massonica P2.

Il film ripercorre l’atmosfera di terrore e di follia degli anni di piombo, fino ad arrivare alla strage più efferata del dopoguerra, quella della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che causò la morte di 85 vittime innocenti e il ferimento di altre 200.

bologna8A raccontare quei tragici fatti un cast di attori di tutto rispetto, dalla esordiente Marika Frassino [Antonella de Campo] a Giuseppe Maggio [Alverio Fiori]; da Lorenzo Flaherty [Giudice Dario Damiani] a Antonio Serrano [Giudice Torrisi], passando per Luca Biagini [Prof. Massimo Salera] e Marco Di Stefano [Dott. Pigi], e tanti altri che portano sul grande schermo personaggi reali, seppur rinominati, e personaggi frutto dell’estro artistico e fantasioso di registi e sceneggiatore, ma che si collocano a meraviglia in un telaio narrativo solido, riuscendo a dare un qualcosa in più ad una vicenda, seppur ancora avvolta nelle nebbie del mistero, ricca di fatti.

La narrazione del film, visto il suo valore sociale, presenta un linguaggio semplice proprio perché diretto ad una platea semplice e non di nicchia. Alcune cose sono state cambiate, come ad esempio i nomi dei protagonisti di questa vicenda, ed altre sono state aggiunte, come la giornalista Cinzia Cordero [Martina Colombari]. Tutto però è stato fatto con l’intento non di stravolgere la realtà, ma di aggiungere qualcosa che, attraverso libertà autoriali, ha arricchito l’intera vicenda. La scelta poi di abbinare alle parti girate anche immagini e girati di quel periodo, provenienti dagli archivi RAI, aiuta ancor di più a rivivere quei momenti tragici.

Bologna 6Quando si gira un film di questo tipo, uno dei rischi è che il pubblico si immedesimi nei cattivi. È successo con Romanzo Criminale, è successo in parte con Prima Linea ed è successo con Vallanzasca. Seppur il rischio che anche questo film possa portare ad una forma di idolatria verso i cattivi c’è sempre, i registi hanno lavorato per far si che non accada, caratterizzandoli in maniera da non far simpatizzare per loro.

Il film di Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio è, a memoria, il primo film che racconta questa tragica vicenda. Il motivo del perché anche la settima arte abbia voluto stendere un velo su questi fatti, non è noto; di sicuro fare un film su del genere è rischioso, per vari motivi: in primis per il fatto che il cinema italiano non è poi così libero come si vuol far credere, dovendo sempre conto a qualcuno, con il rischio di bruciare la propria carriera; il rischio di parlare di certi argomenti senza scadere nel banale. Un plauso va quindi alla coppia di registi, al produttore e a tutti coloro che hanno lavorato a questo film, sia per il prodotto finale, e sia per aver creduto in questo progetto. Sono stati i primi a voler rischiare, dimostrando sia di essere i più bravi sia i più incoscienti.

”I segreti sono fatti per essere scoperti.”

Filippo Pugliese

BOLOGNA 2 AGOSTO… I GIORNI DELLA COLLERA

4 Teschi

Regia: Giorgio Molteni, Daniele Santamaria Maurizio

Con: Giuseppe Maggio, Marika Frassino, Lorenzo De Angelis, Roberto Calabrese, Tatiana Luter

Uscita in sala in Italia: giovedì 29 maggio 2014

Sceneggiatura: Fernando Felli

Produzione: Virginio Moro per Telecomp Planet

Distibuzione: Telecomp Planet

Anno: 2012

Durata: 98′

 

InGenere Cinema

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